Un nuovo appuntamento con la cucina romana, un’altra ricetta evergreen ,immortale, che non conosce oblio, che ha avuto grandi sostenitori , che è stata studiata e rivisitata. Spaghetti all’amatriciana o bucatini all’amatriciana, un piatto che non conosce solitudine, la carbonara è la sua compagna fedele e la sua concorrente più accreditata. Non esiste menu in cui non compaiono insieme, ma la loro storia è differente. L’amatriciana impera sulla tavola romana. Un piatto decisamente di importazione ma ormai talmente acclimatato sulle sponde tiberine, da considerare che forse si riesce a gustarlo nella capitale, meglio che in qualsiasi altra parte del Lazio, compresa Amatrice che a questo profumato piatto, ha dati i natali. Un refrain datato , recitato tra i romani diceva E’ rivato un tipo strano che sembrava un matriciano. Con questa espressione, venivano bollati quelli che non conosciuti mettevano piede in un’osteria romana. La partita alla fine l’hanno vinta loro, i matriciani, che hanno portato i loro profumi nelle trattorie romane, e hanno dato impulso ad esperti gastronomi, che oltre agli spaghetti all’amatriciana hanno inserito nei loro manuali le ”Patate all’amatriciana” e la “ Frittata all’amatriciana”.