Le tigelle sono un cibo simpatico! Secondo mio marito e mio fratello sono anche il più buono! Quante gliene fai, tante ne mangiano! Quante volte gliele proponi, tante volte ti dicono di si. E tutte le volte che viene data loro la possibilità di fare una richiesta culinaria, per accontentare un desiderio, per festeggiare il loro compleanno o per la ricorrenza di un qualsiasi evento, si coalizzano, utilizzando tutte le tecnologie a disposizione e le loro abilità strategiche per fare la stessa richiesta: TIGELLEEE!!! Fanno allegria e sono il cibo ideale per una cena informale con gli amici, durante la quale, spizzicando e sbocconcellandone, una con prosciutto e una con pesto modenese (che io compro in una fattoria con rivendita nelle nostre campagne Olmi e Contomo, ma che , all'occorrenza, ho anche fatto tritando al mixer una fettona di pancetta all'aglio aromatizzta poi con il rosmarino) si chiacchiera e si scherza. Se ne possono cuocere un po' prima di portarle in tavola in un cestino dentro un canovaccio che le tenga al caldo, (o in una simpatica "gallina" di pezza!) e così, la padrona di casa siede a tavola coi commensali, e non è cosa da sottovalutare! Sono veloci da preparare, basta muoversi col dovuto anticipo per dare il tempo necessario all'impasto di lievitare e poi, basta apparecchiare la tavola e servire, ben disposti, salumi e formaggi, pesto, marmellate e nutella per i più golosi, e magari un bel pinzimonio per pulirsi la bocca. Vanno accompagnate, rigorosamente, con un buon Lambrusco, rosso e frizzante, per sgrassare, servito a bassa temperatura. E' un vino che io non amo, ma che con le tigelle..."è la morte sua!" Come tutti i cibi poveri che vengono dal passato, ha una sua storia: le tigelle, infatti, non sarebbero, è in realtà, le piccole "pagnotte" da farcire, ma le formelle di pietra che, alternate alle palline di pasta lievitata e poste in forno a legna, in pile stabili, servivano a cuocere l'impasto stesso. Oggi si usa la meno suggestiva tigelliera in alluminio pesante, sicuramente più comoda, anche se non maneggevole. E' quasi con sgomento, che mi sono accorta di non aver mai pubblicato le mie leggendarie tigelle! LEGGENDARIE si, perchè sarò anche Modenese solo di adozione ma posso assicuro che le mie tigelle sono D.O.C.!!! Questa mia ricetta è veramente infallibile e il segreto è nel procedimento. TIGELLE MODENESI Per 40 tigelle (calcolate 6/8 tigelle a persona se avete previsto un dolce, qualcuna in più se, farcite dolci, faranno loro da dolce!) 1Kg di Farina "0" o "00" per pizza 25g di lievito di birra (meno ne mettete e più saranno digeribili, basterà solo dar più tempo all'impasto per lievitare!) 200ml di acqua tiepida 200ml di panna liquida fresca 15g di sale 3 cucchiai di olio evo Setacciate la farina. Scaldate l'acqua e scioglietevi dentro il lievito di birra. Impastate insieme tutti gli ingredienti, per almeno 10 minuti. Formate una palla e mettete l'impasto a lievitare in un luogo tiepido a riparo da sbalzi di temperatura o colpi d'aria. Questa fase è molto delicata. Per quanto mi riguarda, più lievita e meglio è! Ma per i puù frettolosi saranno sufficienti 3h! M'è capitato anche di protrarre questa fase per tutta la notte e il risultato è stupefacente: otterrete delle tigelle soffici, panose dentro Mettete le palline sulla tigelliera, che avrete già messo a scaldare sul fornello acceso a fiamma moderata e chiudete... Assistete esterrefatti al miracolo della lievitazione della pasta che solleverà leggermente e delicatamente il pesante coperchio della tigelliera. Giratela a questo punto e fate cuocere da ogni lato per 3 o 4 minuti. Continuate così fino ad esaurimento delle palline. Servite intanto le prime per calmare la fame dei vostri commensali!