La gravidanza nel passato era una faccenda MOLTO diversa. Nel Medioevo esami medici ed ecografie erano rimpiazzati da... perlopiù credenze popolari!
La birra senza luppolo, chiamata Gruyt, utilizza un mix di erbe che anticamente aveva poteri afrodisiaci o allucinogeni. Ecco la birra Gruyt oggi...
Your virtual eye on illuminated manuscripts, rare books, and the stories behind them. By Franco Cosimo Panini Editore.
Sabato 10 gennaio 2015, alle ore 20,00, a Gorle (BG), in via Don A. Mazzucotelli, 6, si terrà la conferenza di Melissa Andrea Milani, che ha come intento la divulgazione di immagini, fonti storico/letterarie e risorse online per coadiuvare e incoraggiare la ricerca, sia professionale sia amatoriale, per quanto riguarda evoluzione, diffusione e tipologia degli aerofoni a sacca nel periodo medievale. Durante la conferenza verranno proposte alcune chiavi di lettura rispetto all’arte della miniatura e degli strumenti ivi rappresentati, con attenzione al contesto sociale, politico, economico di produzione dei codici. Verranno inoltre fornite informazioni utili a tutti i rievocatori circa l’esegesi delle fonti medievali. Melissa Andrea Milani unisce tre competenze che rendono particolarmente interessante il suo studio: si è laureata in scienze storiche con una tesi sul Medioevo; è una valida musicista che suona le cornamuse;ha lavorato, negli ultimi cinque anni come bibliotecaria. L'attività di bibliotecaria, in svariate biblioteche del Nord Italia, le ha consentito l'accesso alle più vaste banche dati di immagini e fac-simile musicali esistenti; strumenti che hanno costituito la base della sua ricerca storico/iconografica sulle cornamuse nel Medioevo.
“Tacuinum Sanitatis” del Maestro del Lancelot: la bottega del sarto. fine XIV sec., Nationalbibliothek, Vienna Sotto il nome di "Tacuinum sanitas" vengono classificati tutti quei manuali di scienza medica scritti e miniati sopratutto in Italia settentrionale (con qualche eccezione nell'area fiorentina e in Spagna.), dalla seconda metà del XIV secolo fino al 1450 circa, che descrivevano, sotto forma di brevi precetti le proprietà mediche di ortaggi, alberi da frutta, spezie e cibi, ma anche stagioni, eventi naturali, moti dell'animo, riportandone i loro effetti sul corpo umano ed il modo di correggerli o favorirli. Il segreto della conservazione della salute, infatti, sarà il giusto equilibrio di tutti questi elementi. Anonimo di scuola lombardo-veneta, la bottega del sarto miniatura dal "Tacuinum Sanitatis" di Vienna (Vindob. Ser. n. 2644), 1385 ca. Vienna, Biblioteca Nazionale I "Tacuinum Sanitatis" erano manuali medici sul benessere sulla base del Taqwim al-sihha تقويم الصحة ("mantenimento della salute"), basati su scritti derivati da testi arabi (di Ibn Butlan di Baghdad, un medico del XI secolo) e integrato con altri fonti, tradotti dall'arabo al latino, ed appartengono ad un genere di letteratura essenzialmente pratica. Sono rivolti ad un pubblico laico colto, e solo nominalmente si possono definire testi medici. Alcuni di questi "Tacuina" (codici miniati) sono giunti fino a noi; tre di questi sono considerati di maggiore pregio: uno è conservato a Vienna (Nationalbibliothek), uno a Parigi (Bibliothèque nationale de France) e un altro a Roma (Biblioteca Casanatense), il quale prende il nome, diversamente dagli altri due, di "Theatrum sanitatis". Abiti di Lana (Vestis Lanea) In ogni "Tacuinum" il testo non occupa che alcune linee a piè di ogni foglio, il cui restante spazio è per intero destinato ad una miniatura che illustra la materia particolare alla quale il precetto si riferisce. Le miniature rappresento piante, ortaggi, frutti assieme a donne e uomini che ne indicano i metodi di coltivazione, di raccolta o di preparazione. Sono raffigurati inoltre, interni di botteghe nelle quali si scorgono prodotti salutari e venditori che s'accingono a venderli o a prepararli. In pratica, quella che vediamo sulle pagine del "Tacuinum" è la chiara trasposizione di una serena realtà medioevale illustrata con ricchezza di dettagli e suggestiva descrizione della realtà. Queste raffigurazioni sono uniche nel loro genere non solo per lo stile e composizione, ma anche, e soprattutto, per la grande freschezza narrativa tipica del gusto dello stile gotico-internazionale. Abiti di Lino (Vestis Linea) Il "Tacuinum" era molto popolare in Europa occidentale nel medioevo; un'indicazione di tale popolarità è l'uso del "Taccuino" parola in italiano moderno per qualsiasi specie di manuale tascabile, la guida, notebook. Rames Gaiba © Riproduzione riservata
Sguardo Sul Medioevo - Blog vincitore del Premio Italia Medievale 2013 sezione Multimedia. Cucina, Ricette, Templari, Chiesa e tanto altro!
Che sia la mietitura, la trebbiatura o la fienagione, su una cosa i miniatori sono tutti d'accordo: luglio è il mese in cui si lavora - e si suda - parecchio.
Monaco Copista
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“Tra tutte le donne della storia dell'arte, quella con cui andrei a cena è Uta di Naumburg” (Umberto Eco) Bello, affascinante, enigmatico il volto di Uta occhieggia, nelle mie vacanze in Baviera, da innumerevoli manifesti che pubblicizzano una mostra sul Maestro di Naumburg ( qui è il link) Uta l'avevo vista per la prima volta, qualche anno fa, in Sassonia, nell'abside del duomo di Naumburg. Era là, inconfondibile, tra le dodici grandi statue in arenaria di nobili sassoni, addossate ai pilastri del coro. Un complesso di sculture eseguito tra il 1250 e il 1260 dal cosiddetto Maestro di Naumburg, uno di quegli straordinari artisti, ancora anonimi, che lavoravano nei cantieri delle grandi cattedrali gotiche tra Francia e Germania. Nelle dodici sculture l'artista rappresenta i fondatori e i benefattori del duomo, vissuti un centinaio d'anni prima, tra XI e XII secolo. Non sono, dunque, ritratti, anche se hanno fisionomie ben precise e un'inconsueta attenzione alle espressioni, accentuata, sicuramente, dalla policromia originaria. Sembra che ognuna abbia un carattere e una personalità propria. Fra tutte Uta era la più bella, la più misteriosa. Di lei sappiamo pochissimo: che era di una famiglia aristocratica di origine polacca, gli Askani di Ballenstedt, che il suo matrimonio fu celebrato nel 1026 e che non ebbe figli. Poche citazioni e tutte legate al suo ruolo di moglie. Anche in chiesa è raffigurata accanto al marito, il magravio Ekkehart di Meissen. Lui robusto, col volto appesantito dal doppio mento e con i lunghi riccioli che sfuggono dalla berretta, porta con orgoglio i simboli della sua condizione di guerriero (lo scudo con l'emblema nobiliare e la spada) e cerca di darsi un'aria fiera, fissando, immobile, davanti a sé. Lei, raffinatissima e altera, sorride enigmatica e distante. Indossa una veste, ornata da un prezioso medaglione, e stringe, con una mano al di sotto della gola – quasi a proteggersi dal freddo umido della cattedrale – un pesante mantello, dall'ampio bavero rialzato sulla nuca, che le copre interamente il corpo. Il volto, racchiuso da un bianco soggolo orlato d'oro e sormontato da un diadema decorato di gigli, è bellissimo: occhi a mandorla, sopracciglia arcuate, naso dritto e labbra appena ravvivate da un'ombra di rosso carminio. È la rappresentazione perfetta della moglie devota: una nobildonna elegante e remota, bella e distante come un'icona. Sembra incarnare, in maniera esemplare, i valori della fedeltà, della fierezza e della dignità, tanto che il ministro della propaganda nazista Goebbles, negli anni '30, pensò di eleggerla a immagine della purezza germanica e delle virtù femminili ariane. Un fardello pesante da portare. Ma siamo sicuri che Uta sia davvero così ? Qualche sospetto viene, se si fa caso a particolari come la bocca altezzosa e imbronciata, al modo con cui sfugge ogni contatto con lo stolido marito, alla mano destra, dalle lunghe dita, che artiglia, con forza, una falda del mantello: manifestazioni di inquietudine, di insofferenza per un ruolo che, forse, le sta stretto. Quando ho visitato la cattedrale ho avuto la sensazione che Uta nascondesse un segreto, che celasse un aspetto completamente diverso. Mi sembrava che al suo viso se ne potesse sovrapporre un altro. Ma quale ? La risposta, imprevedibile, mi è arrivata da un libro * Nel 1935, in uno studio della Walt Disney, con le scrivanie ingombre di schizzi, di libri di fiabe e testi d'arte, si sta preparando il primo vero film in cartoni animati: Biancaneve. É il momento faticoso ed esaltante, in cui si cercano i modelli per i protagonisti. Un'eroina dei cartoons, la bruna e prosperosa Betty Boop,è stata scelta per prestare le sue fattezze, addolcite e zuccherate, alla candida protagonista. Si vuole dare, ora, un volto alla matrigna, alla strega, per cui è pronto il nome, dalle assonanze wagneriane, di Grimilde. Non è facile, ma uno dei grafici, un immigrato di origine tedesca ha un'intuizione e sottopone una foto dell'algida bellezza di Uta a Walt Disney, che sta partendo per l'Europa in cerca di ispirazione. Disney durante il suo soggiorno europeo ci ripensa ed è sempre più sicuro che Uta sia quelllo che cerca. Altro che inteccherita e contegnosa nobile sassone: è proprio lei la strega che aveva immaginato. Sulla nave del ritorno le conversazioni con una passeggera, che di donne malvagie sembra intendersene, la diva tedesca Marlene Dietrich, conferma la sua idea: Uta sarà una Grimilde perfetta. Basterà mescolare i suoi nobili lineamenti con quelli di qualche dark lady del cinema, per esempio con le folte e scure sopracciglia e lo sguardo pungente di Joan Crawford, per trasformare la devota magravia in una strega inappuntabile. Una piccola spinta e Uta, riveduta e corretta, o meglio, scorretta, è pronta a incarnare la vanitosa e crudele matrigna. E così si affrancherà anche dal peso di fornire un esempio alla gioventù nazista: Goebbels non potrà certo indicare una strega come modello di virtù femminili. L'aristocratica sassone, dall'intemerato e devoto passato, passerà dall'abside della cattedrale al grande schermo. Sette secoli a far la moglie sottomessa e basta un cartone animato a svelare la sua vera natura. Uta/ Grimilde: soave e perfida, passionale e algida, donna angelicata e fascino perverso. Ed eccola, gli occhi pesantemente truccati, le sopracciglia sottolineate, le labbra scarlatte pronta a indossare il mantello nero da “regina della notte” e a scatenarsi nell'immaginario degli spettatori di ogni età. Crudele, maligna, forse, ma libera. Finalmente. * Il bel libro di Stefano Poggi, La vera storia della regina di Biancaneve dalla selva Turingia a Hollywood, Raffaello Cortina editore 2005 ripercorre tutta la vicenda della trasformazione di Uta in Grimilde compresi i retroscena politici. Una gran bella storia, una ennesima dimostrazione che i viaggi più affascinanti sono quelli delle immagini.
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Being a woman or being a man used to mean that you had a certain code of behavior that you had to follow especially when interacting with the other sex. It meant that you had a particular set of responsibilities, a list of DOs & DON’Ts and that...
Средневековые рукописи были образцами того времени. Они полны убийственных иллюстраций, однако по какой-то странной причине в них многие люди выглядят так, как будто им все равно надоела жизнь, и убийца оказал им услугу, да и сам наслаждается происходящем. Вот самые забавные образцы средневекового…
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Si celebra nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio la festività germanica e scandinava nota come Notte di Valpurga.
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Come anticipato, vi porto alcuni esempi di cuffie di S. Brigida rappresentate in materiale iconografico italiano del XIV secolo. La mia rice...
Stavo cercando immagini della bottega degli artisti medievali quando mi sono imbattuta in decine di miniature di donne che dipingono. È stata una sorpresa!
We are thrilled to announce the recent upload of one of our best-loved (and most-requested) medieval manuscripts to our Digitised Manuscripts site; Christine de Pizan’s Book of the Queen (Harley MS 4431) is now online! Detail of a miniature of Christine de Pizan in her study at the beginning of...