Le storie dei Santi mi hanno sempre affascinato. Mi piace pensare come alcune tradizioni e rituali simbolici ripetuti nel tempo abbiano contribuito a tenere viva la memoria del loro esempio cristiano e a conservarsi fino ai giorni nostri. Al Santo del giorno, ad esempio, sono legate tante tradizioni sacre (e popolari) che ricordano in vario modo il motivo del culto a lui dedicato: avendo miracolosamente salvato, poco prima di morire martire nel 316, un bambino che stava soffocando per aver ingerito una lisca di pesce, San Biagio è considerato il protettore della gola e di tutti i malanni ad essa collegati. Un paio di anni fa sono venuta a conoscenza del fatto che gli abruzzesi, in particolar modo gli abitanti di un paesino in provincia di Pescara, sono tradizionalmente tanto devoti a San Biagio da avergli dedicato addirittura una ricetta; una sorta di pasta di pane lievitata alla quale viene data la forma di "taralli" (ciambelle) che ricordano simbolicamente la gola. Il 3 febbraio questi pani vengono benedetti durante la Santa Messa e donati ad amici e parenti come "preghiera", affinché quelle persone ricevano dal Santo la protezione dai malanni di stagione. Mai come in questo momento sono felice di proporvi questa ricetta. Mi piace pensare (e pregare) che San Biagio abbia davvero protezione e cura di questo popolo generoso che, in questo periodo più che mai, è messo a durissima prova nella fede e martoriato (nello spirito oltre che nel "corpo") come lo è stato lui. Come per ogni ricetta della tradizione regionale che si rispetti, non esiste la ricetta dei taralli di San Biagio ma esistono tante ricette quante sono state nel tempo le mani che le hanno impastate. C'è chi li fa dolci, chi li fa salati e chi non li fa né dolci né salati (per poterli mangiare con vari tipi di accompagnamento), chi li impasta con tante uova per ottenerne dei veri taralli friabili e chi prima li lessa e poi li cuoce in forno per avere delle morbide ciambelle, chi ci mette i semi di anice (dalle proprietà lenitive e rinfrescanti per la gola) e chi quelli di finocchio... Io ho scelto di realizzare la ricetta comunemente più diffusa per realizzare i taralli di San Biagio morbidi semidolci, adattandola però a coloro che soffrono di intolleranza al lattosio e a chi segue un programma alimentare che richieda di tenere sotto controllo l'indice glicemico e le calorie. Se è vero che il latte conferisce agli impasti una migliore struttura e una migliore consistenza (oltre che un maggior apporto nutrizionale), è anche vero che, nella maggior parte dei casi, è possibile sostituirlo con bevande di origine vegetale (latte di riso, di soia, di avena, di mandorla, di cocco, ecc.) o addirittura, in maniera ancor più semplice, con l'acqua. Quest'ultima è stata la mia scelta, unitamente a quella di sostituire lo zucchero con il miele e la farina "00" con una farina integrale (prevedendo la ricetta originale 500 grammi di farina raffinata, la sostituzione con il tipo integrale mi ha permesso di ridurre sia l'indice glicemico complessivo della ricetta che la quantità totale di farina prevista). Il risultato? Delle ciambelle soffici come le nuvole, un felice compromesso tra pasta di pane e brioche, perfette da sbocconcellare a colazione da sole o con un velo di miele o marmellata, oppure per accompagnare formaggi o salumi. Un lievitato semidolce semplice come questo rappresenta un'ottima alternativa ai dolci realizzati con tanto zucchero e tanta farina raffinata e un'ottima base per realizzare ciambelle e "brioches" personalizzabili in vario modo, con le quali concedersi, ogni tanto, una dolce gratificazione. Questa ricetta, che mi ha dato tanta soddisfazione, la dedico al "San Biagio" (diabetico) più importante della mia vita, il mio papà, e a tutti i lettori della rubrica Il sorriso vien mangiando... sano! curata a quattro mani con la Dott.ssa nutrizionista Maria Rosaria Amoroso! :) Se volete avere sempre a portata di mano i preziosi suggerimenti della nutrizionista e scoprire le ricette che ogni venerdì vi proporremo, seguite la sua pagina Facebook e il suo profilo Instagram! TARALLI DI SAN BIAGIO CON FARINA INTEGRALE dosi per circa 15 ciambelle medie 425 gr di farina integrale bio 1 uovo cat. A 50 gr di miele bio 25 gr di olio extra vergine di oliva 15 gr di lievito di birra fresco (oppure 5 di quello secco) 250 ml di acqua tiepida 1 cucchiaio di semi di anice 1/2 cucchiaino di sale fino inoltre acqua e olio per spennellare Mettete la farina in una ciotola, formate un piccolo buco al centro e aggiungetevi il lievito sbriciolato, l'uovo e l'olio e iniziate ad impastare raccogliendo poca farina verso il centro. Unite lentamente l'acqua tiepida in cui avrete fatto sciogliere il sale e il miele e iniziate ad impastare con il resto della farina. Unite anche i semi di anice ed impastate fino ad ottenere un impasto molto morbido, quasi un po' colloso (ovviamente tutto il procedimento può essere eseguito meccanicamente con l'aiuto della planetaria). Resistete alla tentazione di aggiungere altra farina! Questo impasto rende bene proprio in virtù della sua alta idratazione. Coprite e lasciate lievitare per circa 2 ore. Aiutandovi con una spatola e pochissima semola rimacinata (o farina), staccate delicatamente l'impasto lievitato dalla ciotola e dividetelo in 15 parti. Su un piano da lavoro leggermente spolverato di semola o farina, lavorate ciascun pezzo di impasto picchiettandolo con le dita per allungarlo e formare dei cordoncini. Unite le estremità dei cordoncini per formare dei taralli, facendo in modo che conservino un bel buco al centro. Disponete le ciambelle formate su una teglia e lasciate lievitare per un'altra ora. Spennellate la superficie di ciascun tarallo con mezza tazzina di olio diluito con un po' d'acqua (ed altri semi di anice, se graditi). Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 15-20 minuti. NOTE: - I taralli opportunamente sigillati in buste per alimenti si conservano morbidi fino a 3 giorni. - Per una variante più golosa potete sostituire i semi di anice con le scaglie o le gocce di cioccolato fondente (se intolleranti al lattosio, accertatevi che non ne contengano). - Per una versione dolce di questi taralli, sostituite il miele con 180 grammi di zucchero di canna bio (da sciogliere nell'acqua insieme al sale).
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