Come sostituire paracetamolo e ibuprofene con piante e rimedi naturali, privi dei loro effetti collaterali. Paracetamolo e ibuprofene sono tra i farmaci maggiormente diffusi e abusati tra le persone.
L'Erba Strega il cui nome botanico è Lycopodium clavatum ha svariate proprietà fra cui il suo uso per le dermatiti da pannolino e anche per depurare il fegato, ma è consociuto anche come rimedio omeopatico. Ad essere utilizzate sono le spore di colore giallo-marrone, inodori e insapori, che si ottengono battendo le spighe. Il suo uso risale al Medioevo, infatti le spore venivano utilizzate per preparare i fuochi d’artificio e per provocare i flash in fotografia. Nel XVII secolo veniva somministrato contro la gotta e la ritenzione urinaria. In fitoterapia si utilizza sulle ferite e sugli eczemi. La polvere di Licopodio è composta da materie grasse che la rendono adatta a lenire il prurito e decongestionare le pelli irritate. Contiene zolfo, e silicio, manganese, calcio, olio essenziale, zuccheri, alcaloidi, licopidina, clavatoxina, gomme e pigmenti flavonici. Modalità d'uso: la polvere ricavata dalle spore essiccate viene aggiunta anche a talco e ciprie, mentre in cosmetica come rinfrescante della pelle del viso. Ma il licopodio veniva utilizzato, anche per tisane con effetto lassativo, diuretico e disintossicante, e in questo caso veniva usata la pianta intera. Il licopodio viene solo scottato con acqua bollente e lasciato riposare per poco tempo, per preparare la tisana che viene utilizzata per depurare il fegato. Essiccato e introdotto in un cuscinetto viene utilizzato contro i crampi ai polpacci (si applica durante la notte sulla parte dolente). Esiste anche la tintura madre e la si trova, così come la polvere, nelle erboristerie. Le materie grasse contenute nel Licopodio portano sollievo alle pelli arrossate, macerate dal sudore, da urina, da feci, come nel caso di irritazione sulla pelle, dermatiti o eritema da pannolino si può cospargere la polvere sulla zona interessata. Per via interna viene utilizzato per depurare il fegato, in caso di ipertensione e reumatismi.
Tecnica di estrazione degli oli essenziali dalle piante aromatiche che si basa sulla proprietà fisica degli oli essenziali di essere volatili e trascinabili dal vapore
La fitoterapia è la più antica e popolare forma di cura, che si basa sulle proprietà benefiche di molte piante. Scopri che cos'è, ricette e pericoli
Antibiotici naturali: piante, decotti, infusi, aglio, miele, se conosciute bene, sono un'alternativa ai farmaci tradizionali (senza effetti collaterali).
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Le tinture sono degli estratti concentrati a base di erbe officinali e di alcol. Si tratta di metodi adatti a trarre dalle erbe le sostanze benefiche in esse contenute, in modo tale che esse possano preservarsi a lungo. Tra i vantaggi dell’impiego di tinture di erbe vi sono la capacità di essere assorbite rapidamente dall’organismo e di trattenere a lungo i componenti volatili e semi-volatili presenti nelle erbe senza che essi subiscano le alterazioni che potrebbero avvenire a causa del calore, ad esempio nel corso dell’essiccazione.
Un crampo è una sensazione di dolore causata da uno spasmo involontario di qualsiasi muscolo. Non rappresenta quasi mai qualcosa...
Pine needles can be used for a variety of ailments, as food, for making crafts, and even in the garden. Let us teach you 8 ways to use pine needles.
Il caffè al ginseng ormai è un grande classico e ha anche un buon sapore, ma vediamo di scoprire quali sono i benefici del ginseng per la nostra salute.
Lorbeerblätter und das daraus gewonnene Öl gelten als effektives Heilmittel. Entdecke hier die Wirkung und Verwendung für deine Gesundheit.
Viola Dante, Palermo - Abbiamo più volte parlato delle proprietà benefiche dell'aloe vera. Su questo argomento non abbiamo proprio lesinato guide ed
Conoscete già i rimedi naturali per alleviare i sintomi della bronchite? La bronchite è una malattia respiratoria causata dall'infiammazione delle...
L’equiseto (Equisetum arvense) o coda cavallina è una pianta officinale conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche. Cresce ai bordi dei campi coltivati, lungo i fossi e le scarpate. E’ piuttosto comune nelle zone di montagna e di campagna del Nord Italia. All’inizio dell’estate si raccolgono i suoi fusti sterili che vengono impiegati per usi erboristici e in cucina.
Guida pratica alle proprietà e all'utilizzo dell'alloro, usi in cucina, in cosmetica, in erboristeria e medicina naturale.
DALLE BACCHE DI ALLORO MATURE ARRIVA UN GRANDE DONO PER NOI... Carissimi amici lettori, dopo aver fatto L'OLIO DI FOGLIE DI ALLORO (Laurus Nobilis) ampiamente poi utilizzato nel DOPOBARBA ALL'ALLORO ed anche in altri prodotti che presto saranno pubblicati qui sul blog, adesso è giunto il momento di utilizzare le bacche di questa formidabile pianta officinale. Come?... Adesso lo scopriremo insieme passo passo... Le bacche di Alloro vanno raccolte a completa maturazione, questo lo capiamo dal loro caratteristico colore nero, il periodo è Ottobre-Novembre. Le bacche di alloro contengono un olio molto ricco di sostanze medicamentose. Queste drupe ovoidali somigliano a ciliegine nere ed hanno il nocciolo molto grosso. Oltre all'unguento laurino, da una manciata di bacche pestate (mi raccomando il nocciolo interno non va spezzato, deve rimanere integro) e fatte macerare in olio extravergine di oliva si può ottenere l'olio laurino, utile da frizionare in caso di dolori articolari. Le bacche di alloro sono piuttosto ricche di oli grassi (25-30%), di tannini, laurostearina, sostanze amare, gomme, l'1-10% di olio essenziale di composizione simile a quello delle foglie ma con preponderanza di cineolo e tracce di metileugenolo. PREPARAZIONE DELL'UNGUENTO LAURINO Cosa ci occorre? Bacche di Alloro (non meno di 500-600g) fresche. Mortaio, preferibilmente in pietra. Acqua distillata. Contenitore in vetro e cucchiaio. PROCEDIMENTO: Prendiamo le nostre bacche di alloro e pian piano cominciamo l'operazione di pestaggio. Questo procedimento deve essere fatto con movimenti decisi ma non troppo incisivi, questo per evitare la frantumazione del nocciolo interno. Man mano che pesterete noterete che alcuni noccioli verranno fuori da sé e potete rimuoverli e metterli da parte, nel caso qualcuno resta basta che non sia frantumato potete lasciarlo. Dopo aver pestato tutta la quantità delle nostre bacche, riponiamole in una pentola e copriamole d'acqua. Mettiamo il tutto sui fornelli a fuoco basso. Ci vorranno un paio d'ore per ottenere il nostro olio che vedremo galleggiare sulla superficie. Apriamo le finestre e facciamo arieggiare il locale per tutta la durata dell'operazione, mettiamo in funzione anche la cappa aspirante della cucina. Man mano che il tutto starà sul fuoco, dopo quasi un'ora cominceremo a notare che sulla superficie si sono formate delle evidenti gocce di olio-grasso, di un colore verde intenso. Notare l'evidente goccia di olio-grasso, se ne possono distinguere molte altre sulla superficie. Cominciamo quindi a prelevarle con un cucchiaio accarezzando leggermente la superficie e versiamo in un contenitore in vetro. Anche se prendete una piccola quantità d'acqua non fa nulla, anzi ci sarà molto utile e lo vedremo in seguito. Le bacche non devono mai rimanere senza acqua, quindi integriamola man mano che va evaporando. Andremo avanti così a rimuovere l'olio dalla superficie fin quando ci accorgeremo che se ne formerà più definitivamente. Riponendo il composto prelevato dalla superficie dentro un contenitore in vetro, avendo anche preso una piccola % di acqua, noteremo che si andrà formando un composto bifasico, in alto e di colore verde si depositerà l'olio-grasso delle bacche, in basso di colore scuro vi resterà l'acqua di ebollizione. Dopo un paio di ore, quando noteremo che ormai sulla superficie non vi si depositerà più olio-grasso allora abbiamo finito la prima parte del nostro lavoro. Il composto bifasico nel frattempo si sarà raffreddato e stabilizzato ed è il momento di porlo in freezer per almeno 3/4 d'ora. Quando lo tireremo fuori noteremo che l'olio si è solidificato e tutto questo ci facilita il compito di prelevarlo separatamente dall'acqua. Non aspettiamoci rese altissime, io da circa 500 g di bacche ho ottenuto 30g di unguento laurino. Ovviamente la resa è variabile in base alla composizione e ricchezza delle bacche raccolte nelle varie zone. Possiamo raschiarlo con un cucchiaio o una spatolina e lo riponiamo in un contenitore ben disinfettato. Quando lo abbiamo prelevato tutto lo mescoliamo con uno stuzzicadente e con grande meraviglia noteremo che avrà assunto una consistenza burrosa, di un profumo intenso, fortemente aromatico, ed un colore verde come la crema di pistacchio, il nostro UNGUENTO LAURINO è pronto!!! Conserviamolo in frigo in contenitore chiuso ermeticamente in attesa di utilizzarlo per dolori articolari o reumatici, in unguenti antidolorifici in associazione con altri attivi, per contusioni, torcicollo ecc... Unguento Laurino... un vero apollineo dono divino!!! LA BELLEZZA SIA CON VOI! Creazione DARIO&SIMONA Seguici su Facebook: Freya Kosmetik's page Ci trovi anche su Twitter: @FreyaKosmetik Ci trovi anche su Pinterest: Profilo Pinterest Freya Kosmetik Il contenuto di questo blog, testi, foto, formulazioni, è protetto da licenza sui diritti d'autore rilasciati da Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License E' vietato utilizzare le opere qui contenute senza citare gli autori ed il blog come fonte e senza esplicita autorizzazione richiesta a Dario e Simona, è altresì vietato modificare le opere contenute in Freya Kosmetik. Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare. Si declina ogni responsabilità per allergie individuali verso gli ingredienti descritti.
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