Ciao a tutti!! Siamo quasi pronti per la partenza, i giri da fare li abbiamo stabiliti, l' attrezzatura fotografica è pronta, la valigia pure, resta solo da mettersi in marcia!! Le previsioni per fortuna dovrebbero essere buone, lo spero tanto perché oggi qui, giusto per non farcelo mancare, c'è stato un bel temporale, anche se stamattina c'era il sole e stasera pure, sembra di essere ai tropici da quanto cambia velocemente il meteo!! Ieri sera abbiamo fatto una cena per salutarci dato che 4 di noi se ne vanno in Provenza e Mercoledì mia sorella e mio cognato partono per l' Oregon, quella vacanza che dovevamo fare con loro e la pregustavamo da un anno ma poi non mi hanno dato così tante ferie in questo periodo, vabbè, dai, so che non ci si può fare nulla ma rosicherò per tutta la vita!! Tornando alla cena ho preparato la focaccia alle erbe con le erbette che sto cercando di mantenere vive sul balcone, la panissa fritta, verdure grigliate con tanti profumi, il guacamole e una salsa speziata a base di melanzane e simil tacos fatti con gli esuberi del lievito madre per accompagnarle, avevamo un po' di formaggi freschi, spiedini di mozzarella e pomodorini, un salame nostrano e poi ho fatto un piatto unico, un' insalata di pollo deliziosa che vi proporrò quando torno dal viaggio, dopo ci siamo gustati una fresca macedonia di albicocche e ciliegie e mia sorella ha preparato una buonissima torta al limone, il tutto accompagnato da ottime birre artigianali che hanno portato i nostri compagni di viaggio!! Una bellissima cena che replicheremo appena saremo di nuovo tutti a Genova!! E per non lasciarvi proprio senza nulla per tutta la settimana, vi lascio una ricetta, anzi, una signora ricetta che mancava nelle pagine di questo blog, che vergogna!! Il pesto alla genovese!! Insomma, nella mia cucina il pesto è di casa, da buoni genovesi lo amiamo e amiamo prepararlo, sentire il sapore che si sprigiona in cucina mentre si pulisce il basilico è davvero godurioso e rimane nell' aria per un bel po'!! Ma non mi era ancora capitato di fotografarlo a modo e ne ho approfittato l' ultima volta che l' ho fatto, ne ho fatto un bel po', una bella scorta che ho congelato per la maggior parte, fa sempre comodo averne di pronto all' uso!! A volte ci capita di comperarlo ma solo di due marche rigorosamente locali ma non so se si trovino fuori dalla Liguria, sono le uniche che lo producono buono quindi se le trovate, comperatele senza remore, una è la Novella, un pastificio di Sori che fa pasta fresca e salse e il loro pesto è molto buono e l' altra si chiama Il Pesto di Prà, anche quello è molto buono anche se Novella è il top, tutti gli altri pesti che si trovano in commercio sono agghiaccianti, lasciate stare, mangiatevi una pasta al sugo che è meglio!! L' unica soluzione è farselo in casa, comperare il basilico, i pinoli buoni, i formaggi giusti e via, solo così avrete un pesto alla genovese degno di questo nome!! Ma adesso passiamo alla ricetta e soprattutto passiamo al metodo di preparazione!! Con le dosi che vi darò otterrete circa 300 g di pesto ancora da diluire, quindi può bastare per condirci 6-8 piatti di pasta a seconda della grammatura che considererete come porzione. 140 g di foglie di basilico (le foglie di 3 mazzi) 60 g di pinoli 3 spicchi d' aglio a cui avrete tolto il germe, se gli spicchi sono grandi mettetene 2 40 g di parmigiano reggiano 20 g di pecorino fiore sardo molto stagionato 14-15 grani di sale grosso olio e.v.o. delicato qb Potete usare indifferentemente il mortaio o il mixer, indifferentemente se avrete l' accortezza di far ruotare le lame a piccoli impulsi, di circa 1-2 secondi l' uno. Ve lo dico perché nella mia vita ho fatto tanti di quei pesti da averne la nausea sia con il mortaio che con il mixer, se userete il mixer nel modo corretto vi assicuro che non sentirete molta differenza, se non quella dovuta al braccio non dolorante!! Questa volta l' ho fatto in entrambi i modi, 3 mazzi di basilico al mortaio e 3 al mixer, stessi ingredienti, stesse dosi, assaggio al momento ed erano sinceramente uguali, la mia indole di scienziata ha voluto fare l' esperimento, ecco come ho passato i mio pomeriggio di ferie!! Comunque se credete veramente che la differenza ci sia, fatelo con il mortaio e mi raccomando, movimenti circolari, non pestatelo nel vero senso della parola, è un mazzo colossale e per me non ne vale molto la pena, comunque fate vobis!! Altro accorgimento fondamentale, non fatevi incantare dal basilico con le foglie grandi come quelle di un banano, per avere un buon pesto che sappia di basilico e non assuma retrogusti mentolati o amarognoli occorre che le foglie siano piccole e di un verde brillante, devono essere giovani e al massimo di 3 cm di lunghezza, se sono grosse, quindi il basilico è cresciuto troppo, è inutile, otterrete il pesto ma niente a che vedere con quello veramente buono!! Altro accorgimento, la ricetta originale prevede l' aglio, io per 3 mazzi ne metto 3 spicchi di media dimensione, se non amate il sapore troppo aglioso, e comunque il mio pesto è equilibrato, non sa troppo di aglio, potete scendere fino ad 1 spicchio aumentando il pecorino rispetto al parmigiano, darà un po' di piccante in più, ma non omettetelo, il sapore cambia tantissimo!! Ultimo accorgimento, usate il sale grosso, servirà ad aiutare il trito soprattutto se usate il mortaio! A questo punto possiamo iniziare, preparatevi le vostre foglie di basilico lavate ed asciugate, gli ingredienti pesati e pronti per essere dosati e via! Se usate il mortaio iniziate con il pestare con movimenti circolari fino a renderli una crema il sale e l' aglio, aggiungete poi i pinoli e rendete una crema anche questo composto, poi aggiungete il basilico, un poco per volta, il pesto deve diventare una crema, ok che rimanga qualche pezzetto più grande ma dateci come dei matti perché deve essere cremoso, non è un battuto, è un pesto!! Una volta terminato il basilico, aggiungete i formaggi ed infine l' olio a filo. Se usate il mixer idem, iniziate con pochi ingredienti per volta e date impulsi brevissimi in modo che non si surriscaldi e perda le sue proprietà organolettiche, vedrete che otterrete velocissimamente un pesto con i fiocchi!! Le dosi del pesto che vi propongo sono le mie, per i miei gusti di pesto sono perfette, si sentono tutti i sapori ma senza che ce ne sia uno troppo prevaricante, in generale comunque le dosi più equilibrate che si usano per 3 mazzi di basilico prevedono 2-3 spicchi d' aglio, a seconda del gusto e delle dimensioni, 40-60 g di pinoli, 50- 80 g di mix di parmigiano e pecorino, poi ognuno bilancia a suo gusto!! Se lo producete per consumarlo al momento potete diluirlo in preparazione con l' olio, ricordatevi poi appena fatto di coprirlo con uno strato di olio altrimenti si annerisce dopo poco e di alleggerirlo con un poco di acqua di cottura della pasta, se invece lo fate per congelarlo, potete anche tenerlo un po' più denso, in questo caso, una volta invasettato, aggiungete l' olio che serve a coprire la superficie del pesto a contatto con l' aria, serrate bene il tappo e mettete i vasetti in congelatore, poi aggiungerete l' olio che serve per renderlo più fluido quando lo avrete scongelato e anche in questo caso non dimenticatevi di ammorbidirlo con qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Come potete usarlo? Beh, la morte sua è con le trenette, una pasta lunga tipo spaghetti ma con sezione ellittica o con le trofie, una pasta fresca a forma di piccolo fuso tipica della Liguria, o con i testaroli, una pasta molto particolare tipica del levante ligure, potete anche condirci le lasagne sia al piatto (mandilli) sia al forno, aggiungendo al pesto la besciamella e lo stracchino, o ancora potete condirci le crepes salate, e non dimenticate, a qualunque ora voi lo facciate, di assaggiarne un po' su una bella fetta di pane, è goduriosissimo!!! Beh, di idee qui ce ne sono, siete pronti per preparare un meraviglioso pesto alla genovese??? Buona settimana a tutti, ci si risente al mio ritorno!!! Silvia
Ciao a tutti!! Come è iniziata la vostra settimana?? Io sono un po' scostante in questo periodo, mi annoia tutto, non trovo tanti stimoli né a cucinare, né a fotografare, sono di poche parole dato che oltre il lavoro è un periodo che non faccio molto, boh, ma sono certa che è solo perché ho bisogno di staccare un po' la spina, spero con il we lungo di Pasqua di rimettermi un po' in forma, che palle, a volte arrivo ad un punto in cui la routine proprio mi stende, mi succhia la fantasia!! Ma credo di non essere l' unica vero?? Però Venerdì siamo in ferie e in programma c'è una bella scampagnata a raccogliere asparagi selvatici e ortiche!! Yuppiiiiiii !! Invece a livello gustativo questa settimana è iniziata proprio bene!! Con una cheesecake da urlo!! Fino ad ora ho sempre fatto la versione classica della New York Cheesecake, quella con le due creme, è la torta preferita di mio marito e non ha mai tollerato una variazione della ricetta. Adesso si perita un po' di più a tarparmi le ali e allora ha acconsentito ad una variazione. Dovete sapere che io e il marito siamo agli opposti con i gusti e ovviamente anche nei dolci, lui è per la tradizione, i pasticcini, il tiramisù, la panna cotta, le creme classiche, la meringata, la New York cheesecake, quindi ho deciso, per non traumatizzarlo troppo, di sconvolgere la sua cheesecake andando sul caffè, presente anche nel tiramisù, e sul sempre amato cioccolato. Un classico trito e ritrito ma che non posso negarlo . . . vince sempre!! Ho aggiunto la nota ancora più golosa della salsa di cacao e caffè, da versare direttamente sulla fetta o su tutta la torta e che si può conservare in frigo per qualche giorno e rimane liquida perché è a base di cacao e non cioccolata. Favolosa, avvolgente, decisa e davvero buonissima, bravo il mio orco, la sua cheesecake mi ha letteralmente conquistata!! PER IL FONDO: 250 g di biscotti digestive Mc Vities 100 g di burro 2 cucchiai di zucchero grezzo di canna Tritare finemente i biscotti e metterli in una ciotola con lo zucchero, fondere il burro e versarlo sui biscotti mescolando uniformemente. Prendete uno stampo apribile di diametro 22/24 cm, imburratelo sul fondo e sui lati e ricopritelo con carta da forno, è necessario perché con il burro la carta forno si appiccica bene alle pareti. A questo punto foderate il fondo della tortiera con l'impasto di biscotti e livellatelo bene, io mi sono aiutata con il batticarne (grazie Eugenia !!). Quando è a temperatura ambiente, mettete la teglia per circa mezz'ora nel congelatore o nel frigo per un' oretta buona. PER LA CREMA: 500 g di formaggio Philadelpia 2 uova 130 g di zucchero 2 tazzine di caffè della moka zuccherate a vostro gusto 100 ml di panna 20 g di frumina 50 g di cioccolato fondente sminuzzato a coltello Accendete il forno a 180°. Mettere nella planetaria o sbattere con le fruste le uova e lo zucchero, montare bene il composto, aggiungere il caffè, il formaggio e continuare a mescolare per renderlo bello omogeneo, aggiungere la maizena e la panna. Quando avrete ottenuto una crema omogenea e vellutata, aggiungete il cioccolato e date un ultima mescolata. Versate la crema nella teglia che avete tolto dal freezer e aggiustatene il livello dando piccoli colpi con la teglia sulla base d lavoro. Cuocete un' ora a 160°, quando il tempo è passato spegnete il forno e lasciate la torta con uno spiffero aperto per altri 10 minuti, poi apritelo di più ma lasciate comunque la torta dentro ancora mezz' ora, questa procedura dovrebbe limitare la possibilità di crepatura della crema. Una volta mi si è crepata pure così, ma non avendo trovato ancor un metodo di raffreddamento alternativo sicuro continuo a usare questo anche se una volta ha ceffato. Quindi sappiate che il mio metodo non è sicuro al 100% !!!! Una volta estratta dal forno, lasciatela raffreddare fino alla temperatura ambiente e poi mettetela in frigo 6/8 ore, l' ideale è prepararla il giorno prima. Per la salsa al cacao e caffè: 90 g di acqua una tazzina di caffè zuccherato a vostro gusto 50 g di panna liquida 25 g di cacao amaro 40-50 g di zucchero a seconda se vi piace più o meno dolce In un pentolino sciogliere bene il cacao e lo zucchero con l' acqua, portare a bollore mescolando, aggiungere la panna e il caffè e continuare a cuocere a fiamma bassissima mescolando finché non si ridurrà e si addenserà fino a velare il cucchiaio, per una salsa abbastanza fluida dopo il bollore ho cotto10 minuti abbondanti, quasi 15. Servite la vostra cheesecake affogata dalla salsa e godetevi ogni morso, è davvero goduriosa!! Non so se ci risentiremo qui prima di Pasqua, intanto vi lascio i miei più cari auguri e . . . spassatevela! Silvia
Ciao a tutti!! Eccomi di nuovo qui, questa volta con un piatto tipicissimo della mia terra!! I ceci in zemino! Una ricca zuppa a base di ceci e bietole a cui ho aggiunto, sempre per restare in tema di tipicità, un mazzo di foglie di cavolo gaggetta. Eccolo qua in tutta la sua bellezza!!! Il cavolo gaggetta è tipico della nostra Liguria, in particolare del medio levante, è una varietà abbastanza dimenticata ma che i miei amici coltivano sulle alture dietro Genova, è un cavolaceo a foglie molto delicato che si presta particolarmente ad essere consumato in zuppe o come rivestimento per dei deliziosi involtini!! Quest' anno vorrei provare a regalarvi più ricette della mia Liguria, vediamo se ci riesco, intanto questi ceci in zemino sono davvero un must qui a Genova, un piatto di quelli che ancora si trovano nelle trattorie tipiche, un piatto unico nutriente e leggero, come quasi tutti i piatti liguri, cucina povera, ricca di verdure e di erbe aromatiche, insomma, ci arrangiavamo con quello che c'era!! La ricetta originale prevede l' uso di sole bietole, ma come potevo non unire in questo piatto così tipico una varietà di cavolo così territoriale, insomma, ligure doc al 100%. Il termine zemino deriva dall' arabo "as-seminu" che significa salsa densa, tutto l' opposto del nostro zemino, che significa cuocere con un composto vegetale molto morbido a base di verdura tritata e non molto condito!! Ma spesso nel dialetto ligure i termini assumono connotazioni contrarie rispetto quelle da cui derivano!! Io ho due libri di cucina genovese, in uno questo piatto prevede il soffritto con anche le cotiche di maiale e non ha i funghi, l' altro invece non prevede le cotiche ma i funghi si, io di solito faccio questo piatto senza cotiche nè funghi ma questa volta mi sono attenuta alla ricetta veg, tratta dal libro "Odor di Basilico, le autentiche ricette della cucina ligure" di Marialuisa Bonino Per 4 porzioni: 400 g di ceci che dovranno essere ammollati per almeno 12 ore, meglio se 24 150 g di bietoline fresche 150 g di foglie di cavolo gaggetta (altrimenti di nuovo bietole) una manciata di funghi secchi ammollati in un pochino di acqua tiepida 3 cucchiai di salsa di pomodoro mezza cipolla 1 spicchio d' aglio un pezzetto di gambo di sedano 1 carota olio e.v.o. sale e pepe qb pane tostato e formaggio grattato. Lessare i ceci fino a che non diventano morbidi, con la pentola a pressione 45 minuti sono più che sufficienti. Nel frattempo fare un soffritto unendo all' olio e.v.o. ben caldo l' aglio, la cipolla e i funghi tritati assieme alla carota e al sedano a dadini piccoli. Unite la salsa di pomodoro e fate cuocere a fuoco vivo qualche minuto. Unite le verdure tagliate a listarelle e fate cuocere circa 20 minuti, aggiungendo un paio di bicchieri d' acqua. A questo punto aggiungete i ceci scolati, salate e pepate e cuocete ancora una quindicina di minuti al fine di insaporire bene il tutto, aggiungete altra acqua se serve, la consistenza deve essere quella di una zuppa che abbia una base abbastanza brodosa. Servite ben caldo accompagnato da fette di pane abbrustolito e a chi piace formaggio grattugiato. Un piatto poverissimo ma gustoso e nutriente, provatelo, per una cena leggera o per un pranzo con tutta l' energia senza pesantezza dei ceci, vi stupirà dalla sua bontà e nel contempo delicatezza!! Con questo piatto della mia Liguria sono felicissima di contribuire alla raccolta di ricette regionali a tema, questo mese le verdure invernali, organizzata da L' Italia nel piatto !! E partecipo al contest di Cucina Verde Dolce e Salata !! Buona settimana a tutti e a presto!!! Silvia
Ciao a tutti! Come state? Passato bene il we? Noi si, Sabato sera siamo andati a mangiarci una pizza con i nostri amici fotografi in un posto davvero carino e soprattutto dove la pizza e le focacce sono stupende, e io ultimamente sono davvero rognosa quando vado a mangiare la pizza!! Uno di quei posti che sono davvero una bellissima scoperta!! Poi Domenica ce ne siamo andati al museo di storia naturale a vedere una mostra sulle tarantole e altre amenità, tutte vive e tremendamente grosse e schifose!! Ma finché stanno nella loro teca va bene, posso sopportare!! Dato che la scorsa volta vi avevo parlato del lavoro a 4 mani con Carla Emilia, allora vi lascio il link al suo post di presentazione delle nostre meraviglie!! Abbiamo preparato tre tipi di ravioli del plin, con ripieni, impasti e condimenti studiati nel dettaglio da Carla, io ho fatto scuola di cucina, è troppo divertente e molto rilassante, in effetti è la seconda volta che cuciniamo assieme, la scorsa volta abbiamo fatto le trofie, di nuovo tre tipi diversi con condimenti ad hoc, questa volta però mio marito non è potuto venire a cena, quindi li ha assaggiati il giorno dopo, buonissimi davvero, ora abbiamo un progetto decisamente complesso per la prossima volta, vediamo cosa riusciamo a combinare!!! Io invece ho portato questi deliziosi bocconcini per l' antipasto, una parte riempiti con la tapenade e una parte con lardo e rosmarino, un bel gelato come fine pasto ed ecco la nostra cena da regine, davvero ottima!!! Ma adesso passiamo alla ricetta, ero al super, si, io non ho tempo per andare in pescheria, lo ammetto e non posso farci nulla, e avevano del bel filetto di pesce persico, è un pesce che mi piace, ha un buon sapore e una bella carne soda ma non asciutta, è perfetto da fare al forno, infarinato e fritto, nella pasta, ecco, forno e pasta, ne ho acquistato abbastanza per farmelo in entrambi i modi e sono tornata a casa con questa idea, la pasta con il pesce persico e gli agrumi!! Ecco come l' ho preparata per due porzioni che ho mangiato come piatto unico: 160 g di pasta 140 g di filetto di pesce persico il succo di un limone e mezzo e di un' arancia, fate un limone e mezza arancia se sono molto succosi un pezzetto (5 cm) di porro affettato sottilissimo due cucchiaini da caffè di semi di papavero sale, olio e.v.o. e farina qb una manciata di pistacchi spezzettati scorza a filetti dell' arancia per decorare Per prima cosa tostare i pistacchi e i semi di papavero in un padellino senza aggiungere olio o altri grassi, muovete sempre il padellino o mescolate di continuo in modo che i pistacchi e i semi si tostino uniformemente e non rischino di bruciarsi. Una volta tostati, spegnete il fuoco, togliete il pentolino dalla base calda dei fornelli e tenete da parte! Tagliare a pezzetti il filetto di pesce persico, non fateli troppo piccoli perché comunque poi condendo la pasta vedrete che si romperanno un pochino, quindi meglio se di partenza restano più grandi, infarinateli e fateli dorare in qualche cucchiaio di olio e.v.o., salateli e teneteli da parte. Prendete un salta pasta e soffriggetevi delicatamente il porro, sfumatelo con metà del succo di agrumi e fatelo insaporire ancora qualche minuto, aggiungetevi i pistacchi tostati e i semi di papavero e lasciate ancora un paio di minuti sul fuoco. Spegnete e mettete a bollire l' acqua per cuocere la pasta. Io ho scelto questo formato perché mi piace molto a livello visivo e mi ispirava con questo condimento, potete anche optare per una pasta lunga, come bavette o tagliolini, facendo attenzione però a non farli mai asciugare troppo, non c'è volutamente panna o leganti in questo condimento, dovrete gestire il tutto con la sola acqua di cottura e il succo di agrumi, il mio consiglio è comunque di scegliere una pasta liscia e non rigata. Una volta salata l' acqua di cottura, mettetene un mestolino nel salta pasta con il condimento e nel frattempo fate lessare la pasta. Scolatela un minuto prima del tempo indicato sulla confezione, fatela saltare nel salta pasta e aggiungetevi a questo punto il pesce e il resto del succo di agrumi, fate saltare bene e servite il piatto ben caldo decorandolo con la scorza d' arancia a filetti. Questo è un piatto freschissimo e assolutamente molto leggero, profumatissimo e particolare, cioè, l' abbinamento pesce e agrumi è abbastanza noto, ma in un piatto di pasta trovo che invece che sia molto particolare, come al solito quando si tratta di pesce non sono riuscita a farlo assaggiare al marito ma se vi fidate di me vi assicuro che questa pasta è proprio sfiziosa!! Volutamente non mi soffermo sui fatti di oggi, davvero, non ho più parole da aggiungere a quelle che ho detto in passato e a quelle già sentite 1000 volte, ci vuole tanta forza e noi tutti l' abbiamo e la tireremo fuori andando avanti a testa alta. Buon proseguimento di settimana e a presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Come sta andando la settimana?? Qui alti e bassi, giornate un po' impegnative, altre invece molle e noiose, altre nerissime come quella di oggi, ooooh, ma una via di mezzo noooo??? Però ieri ho fatto una cosa nuova, ho avvolto un piccolo magnete, sembrerà poco eccitante, e come darvi torto, ma io mi sono divertita!! Stasera vi lascio la ricetta di un risotto molto leggero e delicato, profumato e dalla duplice consistenza, ho approfittato di una cena in solitaria per prepararlo, questo riso va bene per me ma non sapevo se sarei riuscita a convincere il marito a mangiarlo!!! Poi oggi a pranzo non aveva voglia di cucinarsi nulla e si è mangiato quello che era a avanzato . . . e gli è piaciuto!! Il profumo di arancia si sposa a meraviglia con il retrogusto che lascia il vino, le mandorle danno croccantezza e un sapore tostato che viene completato dal rosmarino, insomma, un risotto un po' diverso dal solito ma che mi ha lasciata davvero soddisfatta!! A volte le cene solinghe danno delle piacevolissime sorprese!! Per due porzioni: un bicchiere di riso per risotti (io carnaroli bio) il succo di un' arancia, le mie sono naturali e non tanto grandi la scorza di un arancia non trattata grattugiata più un po' a striscioline mezzo bicchiere di vino bianco due cucchiai di cipolla a dadini due cucchiai di mandorle senza pellicina mezzo rametto di rosmarino brodo vegetale q.b. 2 cucchiai di olio e.v.o. una noce di burro più un' altra per la mantecatura In una pentola dai bordi alti scaldate l'olio e tostatevi le mandorle spezzettate per qualche minuto, aggiungete la cipolla e il burro e lasciatela imbiondire bene. Unite il riso e fatelo tostare per qualche minuto, sfumate con il vino bianco e iniziate la cottura aggiungendo mano a mano il brodo bollente, mescolando sempre il risotto. Dopo circa 15 minuti di cottura aggiungete il succo, la scorza di arancia grattata e gli aghi di rosmarino, continuate la cottura fino a che il riso non è pronto, se serve in questa fase finale aggiustate di sale. A piacere mantecate con una noce di burro, servite caldo decorando con la scorza d' arancia a striscioline. Con questa ricetta partecipo al contest di SABRINA IN CUCINA: REGALAMI UN RISOTTO E partecipo al contest di Alice A presto!! Silvia
Ciao a tutti!!! Finalmente ce l' ho fatta!!! A recuperare la giacca, con annessa sciarpina, e a cucinare questo meraviglioso dolce!!! La giacca me l' hanno portata i signori della ditta dove siamo andati a lavorare, ieri sono venuti da noi per trasferire un po' di attrezzature e sono passati all' albergo!! Che gentili, ero viola quando mi hanno dato il sacchetto!! E il dolce, che ci voleva?? Volevo partecipare al contest di Consuelo e, pensa e ripensa, la scelta della ricetta da dedicarle è caduta sui budini di riso, ma una volta non ho trovato il riso giusto, l' altra mi mancava il tempo, ecco che riesco solo ora ad addentarli!! Dovete sapere che io ho fatto l' università in Toscana, a Pisa, e ho vissuto lì ben 6 anni!! La cucina toscana mi ha accompagnata per tutto questo tempo e tra le tante cose buone che ho scoperto proprio in quegli anni ci sono questi deliziosi dolcetti!!! Qui in Liguria i dolci con il riso non ci sono, infatti io non li conoscevo, poi sbarcata a Pisa ho iniziato a vedere nelle pasticcerie, nei bar e nei forni questi piccoli bocconcini e vuoi non assaggiarli??? E' stato amore al primo boccone!! Mi ricordo che le poche volte che facevo colazione al bar, il budino di riso era la mia scelta e anche nei momenti di ristoro pomeridiani, nella pausa studio, ricaricavo le energie con un budino di riso!!! Un dolce per me perfetto, aromatico, con un cuore morbido e un guscio friabile e frolloso, che buoniiiiiiii!!!! Poi qui ho smesso di mangiarli dato che non esistono, li ho fatti un paio di volte ma non piacciono a tutti perché se non si è abituati ai dolci con il riso un po' si storce il naso, allora ho lasciato perdere!! Quindi si, per la cara Consuelo ho preparato i budini di riso, ma in una versione un pochino diversa, la mia versione, un po' medio-orientale negli aromi utilizzati, fiori d' arancio, pistacchi, mandorle e miele, ma Toscana nell' animo!!! Mi sono lasciata guidare da Patrizia in questo viaggio all' indietro nei sapori della mia vita toscana, da lei non si sbaglia, infatti sono i migliori che abbia mai fatto!! Con queste dosi io ho ricavato 18 budini, avevo il coppapasta piccolo e i bordi non sono venuti molto alti. Per il ripieno: 550 ml di latte, io parzialmente scremato 100 ml di acqua di fiori d' arancio 150 g di riso originario o a chicco piccolo 70 g di miele millefiori 1/2 bacca di vaniglia 1/2 cucchiaio di scorza d' arancia grattata 1 uovo 30 g di burro 1 pizzico di sale granella di mandorle e pistacchi tostati e zucchero a velo per decorare Per la frolla: 160 g di farina 00 30 g di farina d' orzo integrale 100 g di burro 1/2 uovo sbattuto 1 cucchiaio di acqua freddissima 3 cucchiai di zucchero Preparazione: Tostate una manciata di mandorle e una manciata di pistacchi e sminuzzateli grossolanamente, i miei pistacchi erano leggermente salati ma è bastata una passata sotto l' acqua per togliere il sale. Scottate il riso per un minuto nell' acqua bollente, sciacquatelo bene e tenetelo da parte. Portate ad ebollizione il latte assieme all' acqua di fiori d' arancio, aggiungete la mezza bacca di vaniglia incisa a metà con il coltello e la scorza d' arancia, unitevi il riso e cuocete mescolando ogni tanto fino all' assorbimento del liquido, circa 25 minuti. Quando il riso è cotto, spegnete il fuoco, mescolate bene e aggiungete il burro,il miele e il pizzico di sale, amalgamate bene. Mettete la crema da parte e fatela raffreddare. Quando la crema è a temperatura ambiente, togliete la bacca di vaniglia, aggiungete il tuorlo incorporandolo bene e infine l' albume montato a neve, mescolando delicatamente dal basso verso l' alto finché non si assorbe completamente. A questo punto preparate la frolla. Versate la farina, il burro a dadini, lo zucchero nel mixer con le lame, lavorate con piccoli colpetti fino a rendere il tutto delle briciole finissime, incorporate l' uovo e l' acqua e continuate a lavorare fino a che non si formerà la palla. Questa frolla, Patrizia ha ragione, non ha bisogno di riposo in frigo, si stende che è un piacere da subito!! Stendetela ad uno spessore di 3 mm e ricavate dei dischi con un coppapasta o con uno stampo per biscotti abbastanza grande per foderare degli stampini da muffins medi. Imburrate gli stampi e rivestiteli con la frolla, bucherellate con la forchetta il fondo e fategli fare 10-12 minuti di cottura in bianco a 180°, in modo che poi la crema non si asciughi troppo, poi riempiteli con la crema di riso, cospargeteli con la granella di mandorle e pistacchi e fateli cuocere ancora 15-18 minuti, la crema deve colorirsi un pochino. Una volta pronti, fateli raffreddare e spolverateli con zucchero a velo. Provateli a fine pasto, a colazione, a merenda, sono adatti a tutti i momenti golosi della giornata!! E il giorno dopo sono ancora più buoni!! Con questa ricetta partecipo al contest La Mia Toscana di I biscotti della zia in collaborazione con Versilia Format Grazie Consuelo e grazie Patrizia, mi avete davvero fatta felice con questi dolcetti squisiti!! A presto!!! Silvia
Ciao a tutti! Vi ricordate la nefasta scorsa Domenica, in cui ho legato due volte l'arrosto e crepato al pentola della nonna?? Beh, nel pomeriggio poi ho prodotto questa crostata e direi che è andato tutto benone!! L'idea è nata da un ricordo di quest' estate, una crepe mangiata in vacanza, con frangipane e caramello al burro salato, ovviamente l'ho amata e visto che volevo provare di nuovo questi sapori, ho deciso di fare una crostata. La base è una frolla al cacao amaro con 3 diversi zuccheri, perché? Ma semplice, avevo poco zucchero a velo, poco più di un terzo del necessario, non avevo voglia di tritare lo zucchero semolato e allora ho messo un terzo di zucchero semolato e un terzo di zucchero di canna integrale, mi dava l'idea di rendere meno granulosa la frolla. E' venuta squisita!! Per il frangipane, non avendolo mai fatto, ho usato la ricetta del buon Montersino, almeno avevo un buon punto di partenza, ho solo aggiunto un bicchierino di liquore nespolino del marito, che sa di mandorla amara. La frolla era tanta per la teglia apribile che ho (non avevo cuore di usare la teglia più grande per crostate . . . ci tenevo a sformarla senza troppe disgrazie data la mattinata!!), così dal surplus di impasto, e anche di crema, ho fatto 6 tartellettes. In realtà ho fatto due cose diverse ma uguali, la crostata nella mia idea prevedeva il caramello sopra il frangipane dopo la cottura, nelle tartellettes invece l'ho messo sulla frolla sotto il frangipane e ho messo in forno. Questo dolce è venuto una bomba, la torta ( solo 3/4 perché il marito si è opposto molto alla dipartita del dolce da casa) l'ho portata al lavoro e sono rimasti tutti a bocca aperta, era veramente fantastica, le tartellettes ce le siamo pappati noi ma la rifaccio di sicuro era davvero fotonica, forse uno dei dolci più buoni che abbia fatto finora! Ecco la ricetta per uno stampo da crostata da 26 cm o per uno stampo da 22 cm e 6 tartellettes! Per la frolla: 300 g di farina 00 150 g di burro 1 uovo 40 g di zucchero a velo 30 g di zucchero semolato 30 g di zucchero mascovado 1 bustina di vanillina 20 g di cacao amaro Fate a pezzetti il burro freddo nella farina setacciata, aggiungete lo zucchero, la vanillina, il cacao e l'uovo, impastare bene a mano fino ad ottenere una frolla liscia ed omogenea, fare una palla e metterla in frigo avvolta nella pellicola per circa mezz' ora. Per il frangipane: 125 g di farina di mandorle 125 g di zucchero a velo 125 g di burro 125 g di uova intere (2) 50 g di farina 1 bicchierino di liquore alla mandorla Montare il burro e lo zucchero a velo, unire le uova poco per volta poi aggiungere le mandorle, la farina e il liquore e impastare fino a rendere omogeneo il composto. Caramello al burro salato per la copertura! (Il mio l'ho comperato in Bretagna ma sul web si trova come farlo!!) Prendere la frolla e stenderla nella tortiera avendo cura di livellarla bene, versare il composto frangipane e livellarlo bene, mettere in forno già caldo a 180° per 30 minuti. Servire con una bella copertura di caramello al burro salato. Per le tartellettes invece dopo aver formato la frolla negli stampi, mettere un bel cucchiaino da the di caramello e coprire con il composto frangipane. Le tartellettes le ho fatte cuocere per 20 minuti sempre a 180°. Tanti auguri a tutti e ci rivediamo quando è finito questo marasma natalizio!!! Silvia
Ciao a tutti!!! Sono tornata finalmente!! Che stanchezza però, è stata una trasferta abbastanza dura, dovevamo fare un lavoro in tre giorni e abbiamo lavorato dalle 8 alle 20 ogni giorno, ieri sera sono tornata a casa alle 22, doccia e ho impastato la pizza per stasera, sono pazza lo so ma so anche che molte di voi mi capiranno!!!! E sapete cosa ho combinato ieri?? Ho dimenticato la giacca in albergo!!! Ma si può essere cosi scemi?? Il mattino della partenza, andando comunque a lavorare, mi sono messa i vestiti da lavoro compreso il giaccone e la mia giacca è rimasta nell' armadio!! Me ne sono resa conto ieri sera!! Stamattina ho chiamato l' hotel e la giacca è nelle loro mani, vediamo come riesco a recuperarla!! Forse dei miei colleghi devono andare a finire una lavorazione lassù e potrei farmela portare, sennò mi tocca spedire un corriere, che idiotaaaaaaa!!! Lezione imparata, mai lasciare una cosa sola nell' armadio, è matematico che me la dimentichi!! Vabbè, passiamo alla ricetta che è meglio, oggi, visto che ho abbandonato la cucina per un po', vi lascio un pane che avevo fatto un paio di settimane fa, un pane gustosissimo e molto primaverile!! Tanto manca poco no?? Un impasto leggero arricchito da erbe mediterranee, pomodori secchi ed olive, gustoso da solo e perfetto per accompagnare salumi, verdure e come base per sfiziosi crostini!! Ecco cosa vi serve: 300 g di farina di tipo 1 macinata a pietra (io Petra 1) 100 g di farina integrale macinata a pietra (io Petra 9) 60 g di pasta madre al raddoppio dopo il rinfresco 300 g di acqua 7 g di sale 1 cucchiaio di rosmarino e maggiorana sminuzzati 8-10 olive denocciolate e sminuzzate (io di tipo kalamon) 5 falde di pomodori secchi scolati dall' olio e sminuzzati La sera prima, verso le 21, preparate l' impasto sciogliendo prima la pasta madre nell' acqua, poi con l' impastatrice e il gancio a foglia unite la farina poca alla volta, una volta che l' impasto ha preso consistenza cambiate la foglia con il gancio per impastare, unite il sale, le erbe tritate e portate ad incordatura. Lasciate riposare l' impasto per mezz'ora, poi fate un giro di pieghe stretch & fold e mettete l' impasto in una ciotola coperta da pellicola, dopo un paio d'ore dalla messa in ciotola ho fatto due giri di pieghe a portafoglio e l' ho lasciato lievitare per tutta la notte in forno spento. Il mattino dopo l'impasto sarà raddoppiato, molto delicatamente mettetelo sulla spianatoia leggermente infarinata, allargatelo, cospargetelo con i pomodori e le olive sminuzzate e arrotolate il filone aiutandovi con il tarocco. Chiudete bene il filone e adagiatelo con la chiusura verso il basso su un foglio di carta da forno cosparso abbondantemente di semola e posizionate il tutto in uno stampo da plumcake che coprirete con la pellicola per non fare asciugare la superficie. Crescerà un bel po' anche in questa fase, quindi regolatevi con la dimensione dello stampo che avete, se è troppo piccolo al più mettetelo a riposare in una teglia grande e mettete degli strofinacci arrotolati intorno al filone, separando sempre con la carta da forno, per tenere la forma. Lasciatelo riposare per un' ora buona sempre in forno, passato questo tempo, togliete il pane dal forno, accendete quest' ultimo alla massima potenza e quando è arrivato a temperatura, posizionate il pane, completo di carta da forno, direttamente su una teglia e infornate, io l' ho messo nel ripiano appena sotto a quello centrale. Lasciatelo 15 minuti e poi abbassate la temperatura a 200° e cuocete per altri 20 minuti. Gli ultimi 5 minuti l' ho ribaltato per colorare anche il fondo. Il mio dopo questo tempo era cotto, fate comunque la prova suono vuoto bussando sul fondo. A cottura ultimata, sfornatelo e lasciatelo raffreddare su una griglia! Un pane leggero, saporito, profumato, davvero irresistibile!! Talmente irresistibile che è sparito in pochissimo tempo lasciando a suo ricordo solo queste foto, siamo dei killer spietati di pani noi!! Con questo pane partecipo alla raccolta Panissimo di Marzo, organizzata da Barbara e Sandra, ospitato questo mese da Terry! Buon fine settimana a tutti, io ho una dolce mission che mi attende, quindi mi rimbocco le maniche e vado a spignattare!! Silvia
Ciao a tutti!! Sono sparita dal mio blogghino per una settimana, mi spiace ma sono stati giorni intensissimi e non riesco a fare tutto, nonostante mi sforzi tantissimo!!! Ho cucinato si, ma niente di troppo nuovo o estroso e l'unico esperimento necessita di qualche ritocco! Quindi questo fine settimana ho tirato i remi in barca e ho lasciato perdere, tanto è inutile fare venire le cose buone per forza!!! Non ero ispirata si vede!! Però vi devo raccontare un paio di cose che mi hanno dato tanta soddisfazione!! Il 30 sera in azienda abbiamo dato una festa per un nostro collega che va in pensione, per l'occasione abbiamo deciso di fare una cena home made, il nostro direttore generale si è messo ai fornelli, un po' di ragazze hanno fatto i dolci, io ho fatto il mio tiramisù (ho beccato un mio collega che puliva la teglia con le dita!!) e udite udite, ho fatto il pane con la mia creatura!! Che soddisfazione!! Un filone con farina integrale e semini e una treccia bianca con un po' di aromi mediterranei, ho passato il fine settimana in ansia (non ci sarebbe stato pane comprato, solo il mio), l'ho fatto con tutti i crismi e due lievitazioni, mi sono coccolata quegli impasti come bambini e che meraviglia, erano gonfi da sembrare bombe!! Volevo rifarne uno il fine settimana scorso ma non ho avuto il tempo di organizzarmi e il prossimo non so se riesco di nuovo perché col marito andiamo a fare l'impianto di irrigazione nel terrazzo della casa nuova dei miei, ma mi sono promessa di rifarli al più presto!!! Non li ho come al solito fotografati ma il mio capo mi ha fatto una foto con la treccia in braccio, devo farmela dare!!! Ieri sera invece era previsto un bel temporale con tanto di fulmini in città, così abbiamo fatto una cena veloce e siamo corsi su un monte dietro Genova, pronti a catturare fior fior di saette!! Purtroppo il temporale c'era ma era in alto, lampi tantissimi e belle foto ma fulmini caduti assai pochi!! Niente di fatto, cioè un lampo piccolo piccolo l'abbiamo beccato, ma ci siamo divertiti e almeno abbiamo imparato qualcosa di nuovo!! Insomma, tante cose fatte, alcune buone altre meno ma non posso dire di essermi annoiata!! E poi come dice mio marito, io le cose da fare me le vado a cercare!! Tornando a noi e al motivo di questo post, l'altro giorno leggevo le vostre ricette e la mitica Consuelo mi ha fatto venire voglia di pasta integrale, che tra l'altro dimora nella mia credenza da un po' di settimane ma me l'ero scordato, la mia cara suocera ci ha dato zucchine e limoni assolutamente naturali e li ho abbinati, addolcendo il tutto, con un po' di uvetta e rinfrescando con la menta!!! Una pasta da gustare tiepida, deliziosa e con tanti sapori che si sposano alla perfezione, e poi leggerissima!! Ecco cosa vi serve per 4 porzioni 350 g di pasta corta integrale (io mezze penne della linea Vivi verde Coop) 5 o 6 zucchine medie la scorza grattata di mezzo limone non trattato + qualche striscia di scorza per decorare 2 cucchiai di uvetta ammollata e sminuzzata + qualche chicco lasciato intero per decorare 4 o 5 foglie di menta sale, olio e.v.o. Grattugiate le zucchine e unitevi i 3/4 della scorza di limone e la menta ben tritata, mescolate bene e lasciate insaporire circa 15 minuti. In un saltapasta scaldate 5 cucchiai di olio e.v.o. e fatevi saltare per 5 minuti le zucchine e unite l'uvetta, aggiustate di sale e lasciate sul fuoco ancora un paio di minuti, spegnete il fuoco e unitevi il resto della scorza di limone. Quando la pasta è pronta, unitela alle zucchine e mescolate bene a fuoco spento aggiungendo un filo d' olio e.v.o., lasciate intiepidire e . . . buon appetito!!!! Quando impiattate decorate con i chicchi di uvetta interi e le scorze di limone a striscine, stanno troppo bene! Con questa ricetta partecipo al WHB#441, ospitato questa settimana da SIMONA Come sapete, il WHB è una raccolta settimanale che ha per protagonisti i frutti della terra (verdure, frutta, fiori, cereali) ed è nata da un’idea di KALYN nel 2005. HAALO ha continuato con l'edizione inglese (tutte le raccolte settimanali QUI) e BRII con l'edizione italiana (tutte le raccolte settimanali QUI). Ogni settimana un blog ospita “il raccolto” e lo condivide in un post ricco di idee e ricette la settimana dopo. Un abbraccio e a presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Passato bene il we?? Io pure a parte il turno che mi è toccato stamattina mattina, vabbè, no comment, come vi dicevo doveva esserci un prezzo da pagare per tutti questi cambiamenti francamente troppo positivi!! Ma visto che era una cosa eccezionale confido di aver giocato la carta disponibilità we annuale, meglio a fare il lavoro di adesso che altre cose, quindi va bene così, Sabato ho dormito ma ad ogni modo oggi sono una frittatina, mi ci vuole una bella doccia e poi mi invento qualcosa da fare, non posso mettermi a dormire, domattina mi alzo di nuovo a quell' ora brutta e preferisco andare a letto prima stanca, così dormo subito!!! Ma sono qui per panificare con voi, non certo per lagnarmi o altro, quindi forza, rimbocchiamoci le maniche e iniziamo!! Ah, ecco, mi scordavo di presentarvi il prodotto del mio forno!! Un pane delizioso al sapore di pomodoro, origano e rosmarino, con una parte di farina di segale integrale, un pane morbido e saporito, che sa di mediterraneo!! Perfetto con le verdure e con i formaggi e perfetto con tutto quello a cui si abbina qualcosa di "pizzato", a voi la scelta!!! Ultimamente uso spesso un po' di farina di segale sia nei pani che nella pizza, ha un buon gusto e fa bene, mantiene più bassa la glicemia rispetto ad altri tipi di farine, ha un maggiore contenuto di vitamine (soprattutto quelle del gruppo B ed E) e di minerali come potassio, magnesio, fosforo, ferro e calcio e ha un maggior contenuto di fibre, d' altra parte il pane fa parte della nostra dieta quotidiana e se lo rendiamo più nutriente e salutare è meglio no?? Per un filone da circa 700 g: 100 g di farina di segale integrale 300 g di farina tipo 1 macinata a pietra 75 g di lievito madre al raddoppio dopo il rinfresco 100 g di passata di pomodoro 180 g di acqua 1 cucchiaio di origano tritato 1/2 cucchiaio di rosmarino tritato 6 g di sale In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti secchi (sale, erbe e farine setacciate) amalgamandoli bene, in un' altra ciotola, adatta a contenere tutto l'impasto, sciogliete bene la pasta madre solida nell' acqua, poi aggiungete la salsa, a questo punto unite gli ingredienti secchi a quelli liquidi e mescolate bene prima con un cucchiaio e poi con le mani fino a che l'impasto non starà insieme. Lasciate riposare l'impasto coperto per 10 minuti e poi iniziate a lavorarlo tirando una parte di impasto e ripiegandolo al centro, ruotare un poco la ciotola e rifare la stessa operazione, fino a tornare al punto di partenza. Saranno circa 10 pieghe e si impiegano circa 10 secondi a farle. Coprite e fate riposare 10 minuti. Ripetere questa operazione, pieghe e riposo, per altre 4 volte, mano a mano l'impasto inizierà a fare un po' di resistenza, dopo l'ultimo giro di pieghe io ho lasciato riposare l'impasto per mezz' ora, poi ho fatto due giri di pieghe di rinforzo e ho messo la ciotola in frigo coperta da pellicola a maturare fino al giorno dopo Il giorno dopo togliere l' impasto dal frigo e lasciarlo acclimatare per qualche ora, dovrà essere diventato almeno il doppio, poi ribaltate l' impasto sulla spianatoia, dategli la forma che vi piace e fatelo riposare ancora un paio d'ore in un luogo tiepido dopo averlo posizionato nella teglia per la cottura. A questo punto ho acceso il forno a 250° con una teglia vuota sul fondo. Appena prima di infornare ho fatto i tagli decorativi con una lametta. Una volta in temperatura, ho buttato una tazza d' acqua nella teglia sul fondo, ho abbassato a 220° e ho infornato il pane, dopo 20 minuti ho abbassato la temperatura a 200° e ho tolto la teglia dell' acqua, ho proseguito la cottura per altri 20 minuti e poi altri 5 minuti abbondanti a sportello del forno aperto con lo spiffero e abbassando la temperatura a 180°. Una volta pronto, fate sempre la prova di bussare sul fondo, ho spento il forno e ho lasciato lo spiraglio aperto lasciando raffreddare così il pane. Che dire, buonissimooooo!!! Si sente il pomodoro che viene completato dai sapori delle erbe, l' unica nota è che non si vede tanto il colore rossiccio ma perché ho usato la farina di segale, è marroncina chiara ma va a coprire il colore del pomodoro!! Lo sapevo in anticipo che non si sarebbe visto ma lo dico per togliere ogni dubbio!! L' ho fatto un po' meno idratato delle altre volte, considerando che la passata di pomodoro non è 100% acqua, volevo che la mollica rimanesse un po' meno bucherellata proprio perché questo pane si presta particolarmente ad essere utilizzato come base per crostini, per me la morte sua è bello caldo con una fettina di mozzarella e un pezzetto di acciuga!! Poco fantasioso? Sarà ma quando un abbinamento diventa scontato è perché è troppo buono!! Ecco, io la penso così!! Buona settimana a tutti, mi aspettano un po' di sveglie terribili ma anche uscite alle 14 quindi devo cercare di sfruttarle al meglio, farà brutto quindi niente uscite fotografiche ma cercherò di riempire un po' l' archivio ricette, è sempre vuoto, non riesco mai a giocare in anticipo!!! Ah, ecco cosa scordavo, con questo pane partecipo alla raccolta Panissimo, organizzato da Barbara e Sandra e questo mese ospitato da Sandra !! A presto!!! Silvia
Ciao a tutti!! Eccoci con il post del week end, finalmente mamma mia, non ne potevo più!! Questa settimana me ne sono successe di tutti i colori, spero la prossima sia migliore ma dubito, mi aspetta una trasferta agghiacciante a fare un lavoro orribile in mezzo a vapori schifosi, che palle, partenza il Mercoledì e rientro credo Venerdì, spero prima ma non so se faremo in tempo . . . vi ricordate l' acido?? Era il test preparatorio per la trasferta mefitica!! Questo Venerdì, come epilogo, ero proprio nera, meno male che ci hanno pensato le mie amiche del Gas a rimettermi in sesto! Dopo il lavoro sono andata a prendere le arance a casa di una di loro e quando sono salita la padrona di casa era in compagnia di un' altra ragazza sempre del Gas!! Alla domanda di Daniela, hai fretta?, mi si è rasserenato il mondo, ho detto: no, fretta fino a Lunedì non esiste!! Ci siamo fatte un po' di chiacchiere, bevute una tisana, giocato con le bambine, insomma, mi sono dimenticata di tutte le rotture di palle ed è stato davvero terapeutico!! Bello fare la spesa così vero? Ieri ho panificato e focacciato e sono pure andata a farmi i capelli neri!! 2 ore sole di agonia, poteva andare molto peggio!! Una cosa positiva però è successa, ho vinto il settimo contest dell' agriturismo Cà Versa!!! Incredibile ma vero, grazie ragazze per aver scelto la mia ricetta!!! Ma passiamo al post di oggi, lo sapevo che prima o poi ci sarei arrivata anche io!! A cosa?? Alla farina che mi ha lasciato a bocca aperta, di sasso!! Alla tanto elogiata farina buratto del Mulino Marino! All' ipercoop qui a Genova c'è un reparto dove vendono i prodotti che sono venduti ad Eataly, tra i quali le farine del famoso mulino. Non avevo ancora trovato la buratto ma la settimana scorsa, in una botta di vita dei rifornimenti l' avevano e io l' ho presa al volo!! Subito ho pensato di usarla assieme a qualche altra farina, poi ho deciso di usarla in purezza, volevo sentirne il gusto e valutarla senza distrazioni!!! Ho cercato da Michela e ovviamente ho trovato un bel post su un pane tutto buratto, idratato al 75%, ho voluto mantenere la stessa idratazione, ormai io e gli impasti molli andiamo a nozze, giaggià aaaarghhhhh, ho solo fatto meno pane, nel caso di disastri non volevo sprecare quella preziosa materia prima!!! Il risultato è stato pazzesco, a parte il gusto che è decisamente molto migliore di qualunque farina che abbia usato finora, poi mi è venuta la crosta bella croccante e una mollica davvero soffice ed elastica!! Un pane da sballo!!!! Sono rimasta sbalordita!! Ecco cosa vi serve: 400 g di farina buratto Mulino Marino 300 g di acqua 50 g di pasta madre al raddoppio dopo il rinfresco 7 g di sale Alla sera, verso le 21, preparate l' impasto sciogliendo prima la pasta madre nell' acqua, poi con l' impastatrice e il gancio a foglia unite la farina poca alla volta, una volta che l' impasto ha preso consistenza cambiate la foglia con il gancio per impastare, unite il sale e portate ad incordatura, devo dire che un po' mi ha fatto dannare, ma alla fine l' ho domato!!! Lasciate riposare l' impasto per mezz'ora, poi fate un giro di pieghe stretch & fold e mettete l' impasto in una ciotola coperta da pellicola, lasciatelo lievitare per tutta la notte in forno spento. Dopo due ore dalla messa in ciotola ho fatto due giri di pieghe a portafoglio. Il mattino dopo l'impasto sarà raddoppiato, molto delicatamente, mettetelo sulla spianatoia leggermente infarinata, allargatelo e formate il filone aiutandovi con il tarocco. Adagiate il filone con la chiusura verso il basso su un foglio di carta da forno cosparso abbondantemente di semola e posizionate il tutto in uno stampo da plumcake, essendo abbastanza morbido avevo paura che nella fase di riposo si allargasse troppo se fosse stato semplicemente adagiato sulla teglia. Lasciatelo riposare per un' ora sempre in forno, o comunque in un posto riparato dalle correnti d' aria. Passato questo tempo accendete il forno alla massima potenza e quando è arrivato a temperatura, posizionate il pane, completo di carte da forno, direttamente su una teglia, praticate eventualmente i tagli decorativi e infornate, io l' ho messo nel ripiano appena sotto a quello centrale. Lasciatelo 15 minuti e poi abbassate la temperatura a 200° e cuocete per altri 20 minuti. Gli ultimi 5 minuti l' ho ribaltato per colorare anche il fondo. Il mio dopo questo tempo era cotto, fate comunque la prova suono vuoto bussando sul fondo. A cottura ultimata, sfornatelo e lasciatelo raffreddare su una griglia! Aspettate che sia freddo prima di tagliarlo, io non ho resistito, l' abbiamo gustato a pranzo ancora tiepido ma eravamo stretti con i tempi, dato che dovevamo andare a fare le foto al cimitero di Staglieno non potevamo pranzare più tardi!!! Non so voi, ma io mi sono innamorata di questo pane!! Con questo pane partecipo alla raccolta Panissimo di Marzo, organizzata da Barbara e Sandra, ospitato questo mese da Terry! Non so se ci si risentirà prima del prossimo we, in ogni caso buona Domenica e buona settimana a tutti!! Silvia
Ciao a tutti!! Finita la pacchia vero?? A dire il vero per me finisce Domenica, mio marito invece è tornato ieri al lavoro, mi spiace per lui, quest' anno ha fatto pochissimi giorni, avrei voluto si fosse riposato ancora un po'!! Ma abbiamo passato delle belle feste, 2 belle uscite fotografiche, una cena assieme a Carla Emilia dove abbiamo fatto a mano le trofie in ben tre versioni e ce le siamo pappati tutti assieme, un po' di riposo, gli amici e la famiglia, insomma, niente male!! Stamattina me ne sono andata dalla parrucchiera, oggi ho qualche giro da fare e poi ci aspetta di nuovo il we, se il tempo merita andremo a fare qualche foto a Varigotti, vediamo, speriamo!! Ma passiamo alla ricetta, passate le feste si vorrebbe tornare a regimi alimentari un po' meno provanti vero?? Io giuro che non ne posso più di mangiare, vero che quest' anno non ho esagerato soprattutto con i dolci ma alla fine volenti o nolenti si sta a tavola più di quanto siamo abituati e le portate sono spesso più caloriche del solito, quindi non so voi ma io ho bisogno di ridurre drasticamente le quantità e la sostanza, credo di avere riserve sufficienti fino a Pasqua e allora iniziamo con un' insalata a base di lenticchie, un piatto proteico e leggero che soddisfa ampiamente il palato senza dare mazzate al nostro provato stomacoo!!! Ho trovato questo spunto su un libro di cucina che ho comperato di recente, sapete quei libri di cui si può fare a meno ma che esercitano un che di magico su di voi in libreria e non potete uscire senza, ecco, in realtà è un libro sulle mele, ci sono ricette sia dolci che salate e c' era questo mix di lenticchie, mele e profumi che mi ispirava tantissimo, ho aggiunto le noci di mio pugno, in un' insalata con le mele non possono mancare!! Per 2 porzioni servita come piatto unico: 4 pugnetti di lenticchie secche 1 scalogno piccolino mezza mela un cucchiaino di zenzero grattugiato un ciuffetto di prezzemolo i gherigli di 3 noci aceto di mele sale e olio e.v.o. Lessate le lenticchie e salatele, tagliuzzate il prezzemolo, i gherigli di noce e lo scalogno, grattugiate lo zenzero e tagliate a pezzetti piccoli la mela, riunite il tutto il una ciotola e condite con un filo d' olio e.v.o. e aceto di mele. Perfetta come piatto unico può essere servita anche come antipasto in porzioni più piccole, fresca, aromatica e davvero leggera, un mix di sapori golosissimo che mi ha conquistata! Vi auguro buon fine settimana, godetevelo tutto che poi ci tocca ripartire davvero e senza soste per un po'!! A presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Ok, vediamo se questa sarà la settimana buona per rimettermi in carreggiata, vediamo se riesco a ritrovare l' equilibrio tra il tempo che è sempre troppo poco e le cose che voglio fare fuori dal lavoro, che sono sempre troppe!! Finora è stata una battaglia che non voglio definire persa ma non posso neppure definire vinta!!! Però ho fatto un sacco di cose notevoli tipo un corso di fotografia fighissimo, tipo che ho quasi finito le foto delle vacanze, poi abbiamo dato un senso al casino sotto il letto, sembra poco ma vi assicuro che c'era esplosa una bomba ed era impossibile pulirci, ho recuperato materiali per le foto food, ho pure cucinato e fotografato, mi sono sparata anche un tramontino, che non fa mai male, insomma, il tutto lavorando 10 ore al giorno e dormendo 6 ore a notte!! Eh eh, sapete qual è il trucco?? Semplice!! Mi impasticco!! Scherzoooooooooo!! Il trucco è che per le cose che si ama fare, escluso riordinare sotto il letto, l' energia la si trova sempre, o quasi insomma, comunque la motivazione è più forte della poltronaggine, però devo dire che la settimana scorsa ci sono stati temporali con tuoni pazzeschi di notte e non ne ho sentito neppure uno . . . magari ecco, un po' stanca lo sono!! Al lavoro poi abbiamo iniziato un corso di formazione per ottenere il certificato Green Belt sul controllo di processo, dobbiamo studiare un bel po' di statistica e a coppie gestire un progetto dove dovremo definire un team di persone da coordinare e gestire una problematica da analizzare, capire e possibilmente risolvere o comunque trovare le soluzioni per portare miglioramenti in azienda. A Febbraio, spero alla fine, dovremo sostenere un esame e poi ciascun partecipante avrà questa certificazione riconosciuta a livello internazionale . . . dai, dopo 8 anni e mezzo è il primo passo verso un percorso di formazione, ci sarebbe da piangere ma come dire, meglio tardi che mai, sono stra-contenta!!! Ma torniamo a noi, il post era nato per presentarvi questo sofficissimo plumcake, io adoro queste torte, così semplici ma gustose, morbide, fruttose, ecco, quando faccio colazione con loro, la giornata ha davvero un bell' inizio!! Non fosse che mi sopravvivono tre giorni al massimo e, nota dolente, le mangio solo io perché mio marito non ama i dolci con la frutta!!! Ho voluto utilizzare le prugne arselline dei suoceri, me ne hanno mandate una quintalata, sono deliziose ma non ho avuto il coraggio di mangiarle tutte, con la maggior parte ne ho fatto una bella confettura e il resto me lo sono divorata in diversi altri modi, e le more che fanno bello e sono ancora buone e dolci. Come forse ho già scritto da qualche parte noi siamo produttori seriali di liquore al mirto, ogni anno o due, a seconda della produzione residua dell' anno precedente, andiamo a raccogliere quelle deliziose bacche e mio marito produce un mirto che è speciale, ha una ricetta che lo Zedda Piras gli fa un baffo, davvero!! Ebbene, vuoi non dare un tocco mirtoso al tutto?? Ad ogni modo se non avete il mirto il dolce verrà buonissimo ugualmente!!! Ma passiamo alla ricetta che mi sono un po' troppo dilungata!! Ps questa foto l' ho fatta al corso di fotografia, ciascuno portava qualcosa per i set, poi ce ne siamo pappati un po' per merenda e il resto l' ho fotografato il giorno dopo a casa, era l' unica dove lo ritraevo interooooo!!! Dosi giuste per uno stampo da 25 x 10 x 10 cm o per una teglia tonda da 22 cm 200 g di farina di tipo 1 110 g di zucchero di canna 50 g di olio di semi (io di arachide) 120 g di latte intero o parzialmente scremato 1 uovo grande o 2 piccole 10 g di lievito per torte 1 puntina di cucchiaino di bicarbonato 1 bicchierino di liquore al mirto (facoltativo) 6 prugne arselline 70 grammi di more Innanzitutto accendete il forno a 180°. Separate il tuorlo dall' albume, montate a neve fermissima quest' ultimo e tenetelo da parte. Montate a lungo il tuorlo con lo zucchero, aggiungete il latte e l' olio e amalgamate bene, aggiungete la farina setacciata con il lievito ed il bicarbonato e di muovo amalgamate bene, aggiungete eventualmente il mirto e dopo avere di nuovo mescolato bene, aggiungete l'albume a neve, cercando di non smontarlo mescolandolo al resto dell'impasto, aggiungete poi le prugne tagliate a pezzetti, lasciate qualche pezzetto da parte per decorare la torta, e le more, idem lasciatene qualcuna per la decorazione. Bagnate un foglio di carta da forno e strizzatela bene, rivestite lo stampo e versatevi l'impasto. Sbattete sul piano di lavoro lo stampo per livellare l'impasto e decorate la superficie con le fettine di prugna e le more che avete conservato. Infornate in forno a temperatura raggiunta per almeno 40 minuti, poi fate la prova stecchino, se esce asciutto dal cake è pronto, sennò lasciatelo ancora 5 minuti e rifate la prova, con la frutta spesso i 5 minuti in più ci vogliono!! Un dolce davvero prezioso soprattutto a colazione, quando col buio delle 6 ci vuole qualcosa che ti scaldi il cuore assieme al caffè!!! Buona settimana a tutti!! Silvia
Ciao a tutti!! Mi sembra impossibile che questa sia la volta buona!! Riesco a postare la mia pizza!! Eh già, la pizza si deve mangiare calda, giusto il tempo di tagliarla!! Ieri, dopo almeno 5 fallimenti del post a causa di mancate foto, ho preso una posizione e ho deciso che 'sta pizza andava pubblicata, basta!! Per una volta cari commensali vi toccherà una pizza tiepida, via, potete sopravvivere, io ho un blog da mandare avanti, per il quale lavoro duro, eccheccavolo!!! Ahahahah!!! A questa pizza sono arrivata per gradi, dopo parecchi esperimenti per cercare la pizza non dico perfetta ma che fosse un buon compromesso per fattibilità e consistenza, all'inizio la farina era una sola e l' acqua un po' meno, poi sono partite le prove e sono arrivata a questa composizione, non è esageratamente idratata, ha un impasto semplice che si incorda bene e si stende ancora meglio, è una pizza facile e perfetta per essere fatta ogni volta che si desidera, non richiede troppo lavoro e troppa attenzione, insomma, una pizza per tutti i giorni!! Resta leggera, croccante sul fondo e sui bordi, morbida dentro, perfettamente digeribile e veramente ottima!! Io mi organizzo in modo da impastare il Venerdì prima di cena, poi lascio un paio d'ore l'impasto a temperatura ambiente e poi metto il tutto in frigo a maturare fino al Sabato verso dopo pranzo. Levo dal frigo e lascio l'impasto ad acclimatare per qualche ora, poi stendo la pizza e la metto in forno tiepido e spento per altre 2/3 ore o meno se rientro a casa più tardi, poi la farcisco e la cuocio!! Ecco cosa vi serve per riempire una teglia da pizza (verrà un pochino più spessa) o la leccarda (viene un pochino più sottile) : 90 g di pasta madre al raddoppio dopo il rinfresco 250 g di farina per pizza (io Petra 3) 90 g di semola rimacinata di grano duro (io mulino Bongiovanni ) 240 g di acqua 5 g di sale 2-3 cucchiai di olio e.v.o. semola di grano duro per spolverare la teglia di cottura qb Sciogliete nell'impastatrice con la frusta a foglia la pasta madre nell' acqua, aggiungete le farine setacciate e fate amalgamare l'impasto a velocità medio-bassa. Aggiungete l' olio e adesso usate il gancio, iniziate ad impastare a velocità media, aggiungete il sale e fate assorbire, portate l'impasto ad incordatura e a quest' ultima avvenuta, fermate la macchina e lasciate riposare per 30 minuti l' impasto. Fate poi due giri di pieghe a portafoglio e mettete l' impasto in una ciotola unta abbastanza capiente per contenerlo anche al raddoppio. Chiudetelo con della pellicola e lasciatelo a temperatura ambiente per un paio d'ore, poi mettetelo in frigo fino al giorno dopo verso le 13. Levatelo dal frigo e lasciatelo ambientare per 3-4 ore, crescerà di volume fino a raddoppiare, se ci fosse fresco in casa, mettete la ciotola in un ambiente tiepido. Un paio d'ore prima di infornare, stendete l'impasto nella teglia cosparsa uniformemente di semola e mettete la teglia in forno con la luce accesa. Per stendere bene l' impasto basta schiacciarlo delicatamente e tirarlo verso i bordi della teglia sempre molto delicatamente, la semola impedirà che si attacchi alla teglia e renderà semplice quest' operazione, inoltre favorirà la croccantezza della base della vostra pizza, non è affatto necessario ungere la teglia, inoltre meglio incordate l'impasto, più la vostra pizza sarà elastica e resistente!! Importante, se userete la leccarda la pizza verrà un pochino più sottile perché è più grande della classica teglia da pizza, a me piace più sottile, a mio marito più spessa, così le alterno, stasera era la sua sera!! Mezz'ora prima di infornare togliete la teglia dal forno e accendetelo a massima potenza, nel frattempo condite la pizza senza mettere la mozzarella. A forno caldo infornate la pizza per 5 minuti nel ripiano più basso del forno, poi spostatela al centro per altri 10 minuti, aggiungete la mozzarella che avrete fatto scolare precedentemente e finite la cottura in altri 5 minuti. Noi questa volta ce la siamo gustata con pomodoro, mozzarella fiordilatte, olive e spianata piccante!! Qual è la mia preferita?? Beh, se devo proprio scegliere direi base margherita con salsiccia e cime di rapa o salsiccia e funghi!! Ma comunque scateniate la vostra fantasia, rimarrete comunque entusiasti!! Con questa pizza partecipo alla raccolta Panissimo di Dicembre, organizzata da Barbara e Sandra, ospitato questo mese da Sandra! E in extremis, ma io sono così, smemorata, partecipo al giveaway di Natale organizzato dalla bravissima Any !!! A presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Dove siete, a farvi il ponte in qualche posto splendido?? Noi nel we siamo partiti per la campagna e siamo tornati da poco, i nostri cugini oggi ci hanno invitati a passare il pomeriggio e la cena da loro, ci vediamo poco anche se abitiamo vicini e ci faceva piacerissimo stare un po' con loro, hanno due bimbi splendidi e la terza in arrivo, la loro cagnolona ha appena fatto i cuccioli e quindi ci sono un po' di piccoli da coccolare!!! Oggi quindi post veloce ma pieno di gusto!! Una pasta davvero semplice e rapidissima da preparare, leggera e saporita!! Protagoniste sono le fave dei suoceri, erano un po' troppo grosse per essere mangiate crude con il salame e quindi il loro destino è stato finire in questa pasta!! Mica male direi, il risultato ha un gusto deciso, rinforzato dalle acciughe sotto sale e da un po' di sapori, davvero ghiotta!! Dose per due porzioni: 180 g di spaghetti quadrati, ma se li avete tondi non muore nessuno!!! 80-100 g di fave fresche lessate e private della buccia se troppo grandi 8 filetti di acciughe sotto sale puliti e lavati un cipollotto uno spicchio d' aglio sale, pepe, prezzemolo qb olio e.v.o. In una padella con 5-6 cucchiai di olio e.v.o. fare soffriggere dolcemente il cipollotto, l' aglio e i filetti di acciuga, aggiungere le fave tritate grossolanamente e il prezzemolo, aggiustare di sale, aggiungere un po' di pepe e fare cuocere a fuoco vivace per qualche minuto. Una volta pronto il condimento, togliete l' aglio e versatevi gli spaghetti che nel frattempo avrete cotto, passate il tutto ancora un minuto sul fuoco amalgamando bene il condimento alla pasta e aggiungete un filo d'olio e.v.o. per questa fase di "salto". Servite il piatto bello caldo e buon appetito!! Vi auguro una buona giornata di festa, domani torno al lavoro dopo un po' di giorni di spudorata vacanza, mamma mia, ce la posso fare!! A prestoooo!! Silvia
Ciao a tutti!! Eccomi qui di ritorno dalla campagna, tre giorni fuori dal mondo, il mio telefono su non prende il segnale dati quindi ecco che mi sono dovuta isolare per forza!! Niente ciliegie purtroppo, ce ne sono tante ma sono ancora indietro, dovremo tornarci a fine mese, allora si che farò un buon raccolto!! Il tempo è stato un po' ballerino ma non ha piovuto, ci siamo goduti a quiete della campagna e il sole tiepido quando usciva, la stufa l' abbiamo accesa eccome e alla sera ci ha tenuto compagnia, faceva ancora piacere devo dire, scalda durante la cena e il dopo, non è che il clima fosse ancora estivo!! Comunque adesso sono qui e volevo introdurre in maniera un pochino più seria la ricetta. Ma voi avete visto la puntata di Report, due Domeniche fa, relativa ai batteri resistenti agli antibiotici? Io sinceramente l' ho guardata ma non credevo di scoprire così tante cose, certo, che l' abuso di antibiotici sia deleterio lo so e li evito come la peste ma avere la certezza di assumerne così tanti attraverso la carne pensavo non fosse una questione italiana ed europea, pensavo che in qualche modo ci fossero dei limiti e delle tutele per il consumatore. Ignorante io voi direte, si, ammetto la mia ignoranza ma sono davvero rimasta scioccata vedendo quanti antibiotici somministrano agli animali, praticamente sono tenuti in vita con quelli, tanto vivono il minimo indispensabile, è più economico imbottirli di medicine piuttosto che migliorare le condizioni igieniche degli allevamenti. E comunque, posto che consumo poca carne e mai di marca perché è quella proveniente dai peggiori allevamenti intensivi, riflettevo che adesso anche comperarla dal macellaio o dal pollivendolo non è garanzia di una provenienza diversa. Forse in passato si, i negozianti avevano gli allevatori locali che rifornivano i negozi, adesso la maggior parte dei pollivendoli mette sul bancone le alette di pollo o le cosce che tirano fuori da confezioni giganti provenienti anche quelle dagli intensivi. E non scappa da questo neanche il biologico, certo, la quantità di antibiotici che viene somministrata agli animali è nettamente inferiore ma comunque non è zero e la assumiamo anche noi mangiandone la carne. E poi vabbè, no comment sulla contaminazione della carne che si compera al supermercato, in Italia il 10% delle confezioni analizzate sono risultate positive a batteri resistenti agli antibiotici, ok che poi con la cottura muoiono ma se non si sta attentissimi nel manipolarla e nel lavaggio degli attrezzi si rischia di ammalarsi per una scaloppina, ma scherziamo?? E non ci sono task force a livello nazionale sulla resistenza dei batteri, come se non fosse un problema, ma secondo voi, razza di testoni, se ci sono batteri che sono resistenti a tutti gli antibiotici in circolazione e abitano nella carne che comperate al super, ma non pensate che sia possibile che si diffondano? Ma come pensate di eliminarli? Insomma, secondo fior fiore di scienziati è un problema gigante e nessuno sta facendo qualcosa per affrontarlo. Non sono mai stata vegetariana e non è che ora lo divento ma notizie del genere sono a dir poco allarmanti e mi spingono sicuramente a continuare ad evitare le carni che arrivano da allevamenti intensivi, salumi inclusi, cercherò di evitare di consumare carne quando mangio fuori a meno che non sia davvero sicura e cercherò di minimizzarne il consumo in generale, per fortuna il mio macellaio di fiducia ha un allevamento non intensivo nell' entroterra ligure ma non è che ho la certezza che non dia antibiotici in gran quantità agli animali, stavo quasi pensando di chiedergli qualcosa a riguardo . . . boh, ci penserò fino alla prossima volta che ci vado. Comunque piccola "revoluscion" in casa nostra, cercherò di assumere molte più proteine dai legumi, certo, ora devo andarmi a studiare come farle assimilare al meglio al mio organismo accoppiando i giusti alimenti, ma dai, ce la farò, lo devo fare per la mia salute e del marito, che non sarà forse così felice ma alla fine questi burger li ha apprezzati tantissimo, con sua sorpresa, quindi ecco, rimbocchiamoci le maniche e andiamo a studiare, nel frattempo iniziamo con un bel burger di fagioli cannellini pieno di profumi!! A proposito di profumi, ho scoperto da poco il dragoncello, è stupendo, ha un sapore davvero caratteristico, particolare e intenso, voi lo conoscete già? Per 4 burger: 450 g di fagioli cannellini lessati 2 cucchiai di capperi sotto sale lavati dal sale in eccesso 4 falde di pomodoro secco 1 cipollotto piccolo 2 cucchiaini da the di senape con i grani 1 presa di sale 2 prese di peperoncino piccante macinato 2 cucchiai di olio e.v.o. mezzo cucchiaino da caffè di dragoncello tritato (il mio è secco, se non l' avete potete sostituirlo con erbe aromatiche a piacere) 2 cucchiai rasi di farina di riso integrale Il procedimento è davvero facilissimo, inserite tutti gli ingredienti, ad esclusione della farina di riso e del sale, in un mixer con le lame e frullate tutto fino ad avere un composto omogeneo, nel mentre assaggiatelo e aggiustatelo di sale se serve. Trasferitelo in una ciotola, la consistenza è già abbastanza densa ma ho aggiunto la farina di riso per asciugare ancora un po' , ho amalgamato bene il composto con una spatola e ho ricavato 4 polpette che ho premuto tra i palmi per dare la forma di burger. Vi consiglio di lasciare riposare l' impasto una mezz' oretta prima di procedere a fare i burger, acquisterà un po' più di consistenza! Scaldate una padella antiaderente con un filo d' olio e quando è ben calda cuocetevi i burger per qualche minuto, fino a che non sono belli coloriti e hanno fatto una sottile crosticina, a questo punto, con una paletta, girateli delicatamente ma con un gesto deciso, per farli colorire e cuocere dal lato opposto. Questi burger rimangono morbidi mentre sono caldi, poi intiepidendo diventeranno più compatti, per questo bisogna girarli senza tentennare, si rischierà altrimenti di romperli. Una volta ben dorati da entrambi i lati i burger sono pronti, potete gustarli al piatto con verdure o infilarli nel vostro panino preferito, sono comunque deliziosi!! I miei primi burger sono stati di ceci, il primo esperimento è stato complesso da gestire a livello di consistenza ma li ho adorati e fatti un sacco di volte sempre meglio, poi li ho provati di fagioli di soia, buoni ma molto meno saporiti, adesso ecco qui che approdano sul blog quelli di cannellini, davvero ottimi, i prossimi li voglio fare di lenticchie, ormai sono scatenata!!! E non potevo mancare al contest itinerante the mystery basket ideato da La mia famiglia ai fornelli e ospitato questo mese da Un' arbanella di basilico Buona settimana e a presto!!! Silvia
Ciao a tutti!! Sono in fase inquieta, non mi piaceva più la faccia del blog, mi aveva stufata!! Non ho mai avuto il coraggio di cambiare il carattere del testo, sfondi e altre cose si ma il carattere del testo mai!! Ma mi aveva seccato pure lui!!! Hai voglia a cambiare colori se poi il testo non mi piace più!! Così ho fatto una piccola rivoluzione! Non sono una che ama cambiare casa, in tutti i sensi, quindi vediamo se questo può essere un imput a evolvermi un po'!!! E voi avete passato una buona settimana?? La mia un po' alti e bassi, la settimana lavorativa è finita con una bella doccia per togliermi l' olio dei macchinari di dosso e il we è iniziato con il rinfresco della mia PM per pane e pizza! Non male vero?? A proposito di lievitati naturali, era tantissimo che non preparavo una focaccia!! Ultimamente faccio sempre la pizza, che sta raggiungendo dei livelli di golosità formidabili, ma le focacce sono state un po' tralasciate!! Dunque ho deciso di farne una bella alta e soffice usando solo farina Buratto, sinora provata solo nel pane, ma arricchendola con cipolle, pomodorini ed erbe provenzali, mooooolto primaverile!! Ovviamente il marito ha di nuovo cercato di tarparmi le ali, " io la focaccia la preferisco normale", eh no caro, la PM è mia, la nutro io, impasto io, faccio tutto io e quindi decido io come condirla!! Cipolle, pomodorini ed erbe provenzali, e se non ti piace non la mangi!! Eccheccavolo!! Secondo voi non l' ha mangiata?? Ha detto che è buonissima nonostante i pomodorini!! Muahahahah!!! E' un impasto idratatissimo e già è difficile da gestire ma questa farina Buratto mi ha dato del filo da torcere per prendere l' incordatura rispetto alla farina usata qui, alla fine ce l' ho fatta per un pelo ma la prossima volta mi riservo o di provare un' altra tecnica, tipo autolisi, o di lavorarla ancora di più con l' impastatrice . . . poveretta, prima o poi fonderà . . . così a fine lavorazione a mano sarà perfetta!!! Il giorno prima ho preparato l'olio aromatizzato alle erbe, ho usato 40 g d'olio nei quali messo a macerare due cucchiaini di erbe provenzali. Sempre la sera precedente ho preparato il prefermento con: 30 g di pasta madre al raddoppio dopo il rinfresco 100 g di farina buratto (io Mulino Marino) 100 d di acqua Sciogliete la PM nell'acqua e aggiungete la farina, verrà un pappetta semiliquida, coprite il contenitore con della pellicola e lasciatelo a temperatura ambiente tutta la notte, dopo 12 ore era più che raddoppiato!! Il mattino ho preparato l'impasto con: tutto il prefermento 300 g di farina buratto (io Mulino Marino) 245 g di acqua 15 g dell' olio aromatico preparato in precedenza 7 g di sale Ho messo nella planetaria con il gancio K il prefermento, la farina e l'acqua e l'ho azionata alla velocità minima per circa 10 minuti e poi ho unito a filo l'olio. Ho aggiunto il sale, ho messo il gancio e ho azionato l'impastatrice a velocità un pochino più alta per altri 10 minuti buoni, fino a che l' impasto non ha iniziato ad attorcigliarsi al gancio. Ho spostato l'impasto in una ciotola unta e ho lasciato riposare un'ora, poi ho fatto delle pieghe nella ciotola e ho lasciato ancora un' ora, ho ripetuto le pieghe e l'ora di riposo ancora per 4 volte, alla fine, dopo quindi 6 ore, l'impasto era gonfissimo e si era finalmente incordato!! L' ho delicatamente adagiato in una teglia da pizza rotonda da 30 cm di diametro, io ho messo della carta da forno cosparsa di semola come base, la teglia è di alluminio e molto vecchiotta e avevo paura si attaccasse tutto, e l'ho appiattito, sempre con delicatezza fino a coprire la superficie della teglia, ho lasciato riposare per poco più di mezz'ora, ho spennellato bene la superficie con il rimanente olio alle erbe, ho aggiunto le cipolle e i pomodorini e cosparso con sale grosso macinato (io rosa), ancora un pizzico di erbette e ho infornato in forno già caldo a 220° per 30 minuti, ovviamente dipende dal forno! Che dire di questa focaccia, boh, che non ne sarebbero bastate 3 teglie da quanto era buona??? Soffice, profumata, saporita e davvero leggera, meno male che lavoro tutto il giorno sennò non farei altro che sfornare focacce e mangiarmele, a volte ringrazio di non avere troppo tempo! Con questa focaccia perfetta per un bel pic nic all' aria aperta, se fosse bel tempo, partecipo, alla raccolta Panissimo di Aprile, organizzata da Barbara e Sandra, ospitata questo mese dalla carissima Terry! Vi auguro una buona Domenica, a noi toccano le pulizie, poi la nullafacenza e poi . . . PIZZAAAAAAA! A presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Eccomi di nuovo qui, con un po’ di cambiamenti che mi terranno compagnia fino alla fine del mese prossimo!! Per due mesi devo aiutare un altro reparto, in particolare quello dei test di collaudo del nostro prodotto, lavorerò su turni spezzati, ossia questa settimana ho due pomeriggi, inframezzati da una giornata ad orario regolare e la prossima tre mattine, sempre inframezzate dall’ orario standard e via così. Un pò uno scombussolo prchè il pomeriggio è dalle 14 alle 22, arrivo a casa alle 23 tra una cosa e l' altra e il giorno dopo non dormo perché entro con orario standard ma a parte questo sapete cosa ne penso?? Dopo il primo shock iniziale, sono 8 anni che non lavoro su quelle macchine e poi adesso è cambiato tutto rispetto a prima, quindi ero in panico, alla fine sono contenta, è un cambiamento temporaneo ma almeno imparo delle cose nuove, cambio un po’ aria/reparto, il che è ottimo, ho del tempo libero durante il giorno e poi le macchine che devo far funzionare sono una figata pazzesca, non fosse che mi ci hanno mollata praticamente da sola da subito, ma me la sono cavata, con diversi supporti telefonici ovviamente!! Martedì pomeriggio è stata la prima volta, oggi la seconda e spero di non avere problemi, ho a che fare con attrezzature e macchine che costano parecchio, che se si rompono è un casino e se non si sta attenti si fulmina qualcosa, che all’ uso posso essere anche io . . . non è bello ma è un lavoro che mi piace, alla fine faccio le misure, preparo i campioni, li monto sui macchinari come faccio quando sono in Francia e sono contenta anche se bisogna stare davvero attenti a tutto e fare tutto alla perfezione!!! A proposito di tempo libero, se non fosse stato per Martedì mattina a casa col piffero che avrei pubblicato questo piatto succulento, al pomeriggio fa buio troppo presto per le foto, adesso con i miei orari devo per forza aspettare il we, ma così invece posso sfruttare qualche ora di luce in più, alternare sveglie ad orari diversi in modo da riuscire ad essere sempre abbastanza riposata e fare un lavoro tecnico non di officina, che francamente mi sono un po’ rotta le scatole di fare, ma da laboratorio, insomma, ci si sporca ancora di più ma a bilancio mi pare che mi sia andata bene, deve esserci un pegno da pagare ma ancora non l’ ho scoperto!! E vi dico anche un’ altra cosa, Sabato faccio la mia prima lezione di fotografia, ok, è una mia amica, la faccio gratis ma lei non ha mai avuto una reflex prima e quindi spero di riuscire ad insegnarle le basi in modo chiaro e aiutarla, quindi parto da casa con l’ armamentario che serve e vediamo se riesco ad essere efficace, non l’ ho mai fatto prima, quindi via, settimana piena di cose nuove, una botta di vita!!! Ma passiamo alla ricetta, sempre per la serie mangiamo cose nutrienti, gustose ma non troppo pesanti, oggi vi offro un curry golosissimo, di ceci!!! Adoro le spezie, i profumi del cumino tostato, dello zenzero, del coriandolo, i profumi che mi ricordano cibi di terre lontane, intensi e avvolgenti, quelli che quando torni a casa il giorno dopo ancora ne profumano l’ aria!! Ecco quindi la mia ricetta del curry di ceci accompagnato dall’ immancabile riso Basmati, un piatto unico che va bene davvero per tutti, vegano e senza glutine e che vi regalerà un sapore che sa di lontano!!! Per una riuscita ottimale del piatto vi consiglio di usare le spezie secche in grani o chicchi macinandole al momento, il loro sapore è molto più intenso!! Ma andiamo a prepararlo!!! Per 4 persone: 1 bicchiere di riso Basmati 6 pugni di ceci secchi che avrete lasciato a bagno dalla sera prima ¼ di cavolo verza, il mio era di media grandezza, tagliato finemente 1 scalogno o cipollotto 1 spicchio d’ aglio privato del germe e schiacciato 2 cucchiaini da the rasi di cumino macinato 2 cucchiaini da the rasi di zenzero fresco grattugiato, se lo avete in polvere va bene uguale 2 cucchiaini da the rasi di semi di coriandolo macinati 1/2 cucchiaino da the di curcuma 1 semini di una bacca di cardamomo polverizzati Peperoncino a piacere Sesamo nero (facoltativo) Sale, pepe e olio e.v.o. Lessate i ceci in abbondante acqua, con la pentola a pressione ci vorranno 20 minuti, io poi quando sono cotti, li lascio ancora 10 minuti in acqua alla quale aggiungo il sale, così prendono il sapore. Una volta scolati io poi di solito levo le bucce, so che è una cosa da pazzi ma non so resistere, è un po’ come un antistress, vedo le buccette e le devo togliere, la ricetta comunque vi riuscirà benissimo anche con le bucce!! In una padella versate qualche cucchiaio di olio e.v.o., lo scalogno tagliato fine e l’ aglio schiacciato, iniziate a fare soffriggere leggermente e aggiungete tutte le spezie in modo che rilascino bene il loro sapore, aggiungete la verza e i ceci e fate insaporire bene, aggiungete un po’ d’ acqua e cuocete a coperchio chiuso per una decina di minuti, i ceci sono già cotti ma resteranno comunque sodi e la verza si stuferà! Aggiustate di sale e se serve aggiungete ancora un pochino di spezie, lasciate insaporire ancora qualche minuto a fuoco basso e poi spegnete la fiamma, io lascio il sughetto un pochino liquido, giusto quanto basta per non fare un condimento troppo asciutto per il riso. Lasciare riposare una decina di minuti prima di servire, aiuterà ad amalgamare bene i saporie se lo volete preparare il giorno prima sarà ancora più saporito! Per il riso: Le proporzioni sono di 1 parte di riso e 1 e 1/2 d'acqua, quindi io ho messo 1 bicchiere di riso Basmati 1 bicchiere e 1/2 di acqua 1 cucchiaino raso di sale fino Lavate bene il riso in acqua fredda fino a che non resta limpida, io l'ho fatto 4 volte. Lasciatelo in ammollo sempre in acqua fredda per circa 20 minuti, serve per fare assorbire l'acqua fino al cuore del chicco, così in cottura non si rompe. Mettete in una casseruolina il riso, l'acqua nella dose giusta e il sale e portate ad ebollizione, quando bolle mettete il coperchio e abbassate il fuoco al minimo. Cuocete così per 10-12 minuti, poi togliete dal fuoco e lasciate il coperchio sulla pentola per altri 15 minuti. Sgranate il riso con la punta di una forchetta e vedrete che sarà perfetto, vaporoso con i chicchi integri e cotti al punto giusto!! A questo punto servite il curry di verdure su un letto di riso, spolveratelo con semi di sesamo nero, che fa tanto carino, e godetevelo!!!! Vi auguro un buon proseguimento di settimana e un bellissimo we, ci rivediamo presto ma la prossima volta si andrà di paesaggio!!! A presto!!! Silvia
Ciao a tutti!! Sono tornata dalla Francia ma questa volta a mani vuote!! Non abbiamo davvero avuto tempo libero, nemmeno qualche ora, quindi niente Maison du Monde o formaggi puzzosi!! Non ha fatto quel caldo torrido che di solito in estate accompagna le nostre missioni oltralpe e in laboratorio non è successo alcun incidente, quindi è stata una passeggiata!! Non è vero, i primi due giorni siamo diventati matti a capire cosa c'era che non funzionasse ma per fortuna abbiamo risolto tutto e correndo come pazzi siamo riusciti a misurare tutti i campioni che avevamo con noi. Meno male che le vacanze si avvicinano, solo 3 settimane, Venerdì al lavoro ero davvero stanchissima!! Oggi invece me lo sono tenuto buono per rimettere in opera la mia adorabile Creatura, e l'ispirazione questa volta me l'ha data Michela, ho seguito abbastanza fedelmente la sua ricetta, non ho usato la sua stessa farina perché non l'avevo e ho fatto metà dose, giusto per una teglia, ma il resto l'ho fatto uguale, era un po' che volevo provare una focaccia con un impasto molto idratato, mi dava l'idea di restare più leggera, e finalmente l'ho realizzata!! Il risultato è davvero stupendo, il gusto splendido e con solo 30 g di lievito madre, un miracolo!! Ecco come ho fatto per ottenere una teglia di favolosa focaccia! La sera precedente ho preparato l'olio aromatizzato alle erbe, ho usato 50 g d'olio nei quali ho tritato 5 foglie di salvia e mezzo rametto di rosmarino. Sempre la sera precedente ho preparato il prefermento con: 30 g di pasta madre al raddoppio dopo il rinfresco 100 g di farina (Petra 3) 100 d di acqua Sciogliete la pm nell'acqua e aggiungete la farina, verrà un pappetta semiliquida, coprite il contenitore con della pellicola e lasciatelo a temperatura ambiente tutta la notte, dopo 12 ore era più che raddoppiato!! Il mattino ho preparato l'impasto con: tutto il prefermento 300 g di farina (Petra 3) 245 g di acqua 13 g di olio aromatico 7 g di sale Ho messo nella planetaria il prefermento, la farina e l'acqua e l'ho azionata alla velocità minima per circa 7 minuti e poi ho unito a filo l'olio. Ho aggiunto il sale e ho azionato l'impastatrice a velocità un pochino più alta fino all'incordatura. Ho spostato l'impasto in una ciotola unta e ho lasciato riposare un'ora, poi ho fatto delle pieghe nella ciotola e ho lasciato ancora un' ora, ho ripetuto le pieghe e l'ora di riposo, e poi ancora una volta, alla fine, dopo quindi 4 ore, l'impasto era esplosivo!! L' ho delicatamente adagiato in una teglia da pizza unta e l'ho appiattito, sempre con delicatezza fino a coprire la superficie della teglia, ho lasciato riposare per poco più di mezz'ora, ho spennellato bene la superficie con l'olio alle erbe e cosparso con sale grosso macinato (io rosa) e ho infornato in forno già caldo a 240° per 20 minuti, ovviamente dipende dal forno! L' abbiamo assaggiata nel pomeriggio e adesso ce la andiamo a pappare farcita di salumi, verdure e formaggi (il marito)! Grazie Michela!! Con questa focaccia partecipo alla raccolta, organizzata da Barbara e Sandra e ospitata da Silvia, Panissimo di Luglio!! Un abbraccio a tutti!!! Silvia
Ciao a tutti!! Oggi si panifica!! E nel frattempo vi racconto una cosa un po' buffa successa la scorsa settimana!! Eravamo rimasti a corto di pane a metà settimana e visto che avevo in mente di preparare una cena dove il pane serviva, ho chiesto al marito se poteva, orrore orrore, comperare un tocchetto di pane, io in settimana non riesco a produrre, non ho proprio il tempo!! Dovete sapere che nonostante le mie fatiche di panificazione, da lui molto apprezzate, non lo nego, è sempre stato un sostenitore del motto: il pane è pane, cosa che io non condivido, volete mettere un buonissimo pane casalingo, con le farine buone e la lievitazione naturale, sempre soffice e delizioso, contro il pane che spesso e volentieri il giorno dopo è pietra?? Bene, il pane comperato dal marito era una roba allucinante, non che fosse colpa sua ovvio ma ultimamente siamo un po' viziati dal pane homemade, anche se lui non lo ammette, e i forni qui in zona latitano in bravura, ci voleva una motosega per tagliarlo!! Con fare un po' sarcastico e molto british, mentre stavo cercando di tagliare a fatica quella crosta secca e quella mollica asciutta e compattissima, gli ho detto: si ma tanto il pane è pane no?? Si è ripromesso di non dirmelo mai più, dopo la cena ho trasformato quel panaccio in crostini per un paio di vellutate e in pangrattato e di contro appena ho potuto gli ho preparato questi deliziosi panini!! Perché il pane per fortuna non è tutto uguale!!! Per circa 14 chiocciole o panini: 250 g di farina per pane Petra 1 50 g di farina d'orzo integrale 100 g di farina di farro integrale 300 g di acqua 6 g di sale 3 cucchiai di semi misti più un po' per decorare 75 g di lievito madre al raddoppio dopo il rinfresco In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti secchi (sale, farine setacciate e semi) amalgamandoli bene, in un' altra ciotola, adatta a contenere tutto l'impasto, sciogliete bene la pasta madre solida nell' acqua. Unite gli ingredienti secchi a quelli liquidi e mescolate bene prima con un cucchiaio e poi con le mani fino a che l'impasto non starà insieme. Lasciate riposare l'impasto coperto per 10 minuti e poi iniziate a lavorarlo tirando una parte di impasto e ripiegandolo al centro, ruotare un poco la ciotola e rifare la stessa operazione, fino a tornare al punto di partenza. Saranno circa 10 pieghe e si impiegano circa 10 secondi a farle. Coprite e fate riposare 10 minuti. Ripetere questa operazione, pieghe e riposo, per altre 4 volte, mano a mano l'impasto inizierà a fare un po' di resistenza, dopo l'ultimo giro di pieghe io ho lasciato riposare l'impasto per due ore in forno, dopo la prima ora e dopo le due ore ho fatto due giri di pieghe di rinforzo. Ho coperto con la pellicola la ciotola e ho lasciato lievitare l' impasto per tutta la notte, sempre in forno. Al mattino ho ribaltato l' impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e ho formato le chiocciole, tagliando dei pezzettini di composto, allungandoli a salsicciotto e arrotolandoli su loro stessi a spirale e le ho decorate con altri semi. Ho messo poi le chiocciole sulla teglia rivestita di carta da forno a lievitare in forno con la luce accesa, dopo un paio d' ore erano belle raddoppiate!! A questo punto toglietele dal forno e accendete quest' ultimo a 240° , mettetevi sul fondo una teglia vuota. Quando il forno ha raggiunto la temperatura, buttate una tazza d'acqua nella teglia che avete messo precedentemente sul fondo del forno, infornate il pane e abbassate la temperatura a 220°. Cuocete i panini per 20-25 minuti circa, fate la prova suono vuoto battendo sul fondo del pane e semmai lasciatelo cuocere ancora il tempo necessario. Dopo 15 minuti di cottura ho tolto la teglia con l'acqua e ho capovolto i panini. A cottura ultimata lasciateli raffreddare su una gratella!! Con questi panini partecipo alla raccolta Panissimo di Gennaio, organizzata da Barbara e Sandra, ospitato questo mese da Sandra! Ragazzi, è stata una settimana di fuoco, e per concluderla in bellezza ieri sono tornata a casa alle 20,30 dal lavoro!! Questo fine settimana la cucina della Silvia si prende una pausa, stasera pizza, ieri ho fatto l' ultimo sforzo prima di svenire e ho impastato, adesso mi godo il riposo del we!! A presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Fine settimana tranquillo fino ad adesso!! Ieri però mi sentivo come se mi fosse passato sopra un autotreno, mi sarei sdraiata su qualunque superficie a dormire!! Non c'era verso di tenermi sveglia, avevo in programma di andare in centro a fare un paio di acquisti ovviamente di cucina, tra un po' vado in giro con le pezze addosso ma tranquilli che se mi manca una teglia la vado a comperare subito!!! Ero pronta a rinunciare dal torpore ma poi mi sono data una sbelinata, una svegliata come si dice dalle nostre parti, e sono andata, sennò ci facciamo le ragnatele in casa, già oggi me ne sto a casucccia!! E sapete chi trovo nel negozio di casalinghi in centro?? Simone Rugiati che fa lo showcooking per la Lagostina!! C'era un profumino in quel negozio!! Non mi sono fermata molto allo show perché avevo mille giri da fare, poi non sono troppo social e gli eventi dove ci sono tante persone mi fanno scappare dopo 10 minuti, mi sono fiondata nel reparto stampi, dove ho perso praticamente un' ora a ciondolare tra le varie cosine in beata tranquillità, ho rischiato di portarmi a casa anche uno stampo da pandoro ma per fortuna mi sono trattenuta, e poi via per altre mission con il bottino che cercavo!! Fondamentalmente cercavo uno stampo per il panbrioche più grosso di quello che ho!! Sennò le brioche hanno la base troppo piccola e il cappello troppo grosso! E poi ho preso anche due teglie piccole a cerniera, così posso fare le mini cheesecake usando metà dosi, e una spatola flessibile per domare gli impasti molto idratati!! Ora però passo alla ricetta!! La settimana scorsa era quella del turno di pomeriggio del marito, quindi per me di cene in solitaria!! Quale occasione migliore per provare un piatto verduroso??? Dopo averlo visto da Consuelo e da Simona, ho dovuto a tutti i costi provare il pesto di radicchio!! Il radicchio mi piace tantissimo, lo trovo molto versatile e gustoso ma lo consumo in prevalenza cotto, dato che crudo resta leggermente amarognolo e al marito non piace!! Lo cucino con la pasta e la pancetta o la salsiccia, ripassato in padella, cotto al forno, nel ripieno per i cannelloni, o con il riso pilaf, nelle frittate, questa volta, complice un cespo piccolino in frigo e la cena solitaria ho deciso di provarlo pestato!! Credevo di avere delle nocciole in credenza ma non le ho trovate, così ho deciso di farlo a modo mio, con quello che di solito abbino al radicchio cotto, ma in versione raw, olive, pomodori secchi e pistacchi tostati, un filo d' olio e.v.o. e maggiorana e mi sono ritrovata con un condimento strabiliante e non solo, conservandosi in frigo perfettamente per un paio di giorni, l' indomani me lo sono pappato anche sul pane tostato, che delizia, saporitissimo! Miei futuri ospiti, questo ve lo beccherete perché è troppo buono!!! Dose per 4 piatti di pasta da 100 g l' uno ( o 2 piatti più crostini a gogò): 1 cespo di radicchio piccolo 10 olive nere (io Kalamon) a cui avrete tolto il nocciolo 5 falde di pomodoro secco una bella manciata di pistacchi tostati le foglie di un rametto di maggiorana fresca sale e olio e.v.o. qb Mettere tutti gli ingredienti nel mixer e raggiungere la consistenza di una crema, aggiungendo mano a mano un filo di olio per agevolare il trito. Condire la pasta e completare il piatto con un filo di olio e.v.o. a crudo, una spolverata di pistacchi sminuzzati e qualche foglia di maggiorana!! Io ho usato le mezze penne integrali ma ogni tipo di pasta è perfetto!!! Buon appetito e buona Domenica!! Silvia
Ciao a tutti!! Come avete passato la settimana?? Io bene, posso dire sopravvissuta! Giovedì ho fatto la presentazione del progetto di miglioramento aziendale che sto seguendo assieme ad una mia collega e credo sia andata bene, finalmente è passata, adesso sarò sicuramente più tranquilla per quella di fine progetto ma sinceramente ci ha impegnate tantissimo e io Giovedì sera ero fritta!! Ma oggi ero in ferie quindi mi sono ben riposata, mamma mia, sono proprio stanca e si riflette molto sul mio umore, sono nervosissima e ho sempre un tono da vera stronza , non mi sopporto!! E se non mi sopporto io, immagino che vita grama facciano i miei colleghi, poveracci!! Via, cercherò di essere meno acida la prossima settimana, mi aspetta il solito tour de force ma cercherò di farlo con il sorriso!! Ma sono qui per presentarvi un dolce nato stamattina nella mia testa appena svegliata, no, so già cosa pensate, non preoccupatevi, io al mattino sono sveglia subito, è alla sera che c'è da preoccuparsi se creo un dolce!! Il castagnaccio Christmas Time, ideona!! A mio rischio e pericolo perché mio marito è un purista del castagnaccio, lo mangia solo nella versione classica, che trovate qui, non pensavo riuscisse a tollerare questa mia libertà di espressione!! Ad ogni modo è una versione stupenda!! E l' ha particolarmente gradita!! Ma passiamo alla ricetta!! Castagnaccio in versione natalizia 240 g farina di castagne di quella veramente buona 20 g di cacao amaro in polvere il succo e la scorza grattata di un' arancia 250 ml acqua NB il totale dei liquidi deve essere 375 g, io ho pesato il succo e poi ho aggiunto acqua fino a quel peso 1 cucchiaio scarso di zucchero (l' ho messo solo per bilanciare l' amaro del cacao, potete ometterlo) 1 cucchiaino da the di cannella in polvere i gherigli di circa 7 noci un pugno di uvetta ammollata un cucchiaino da the di aghi di rosmarino olio e.v.o. Prima di iniziare tutto, accendete il forno a 200° Setacciate la farina di castagne e il cacao, io ammetto faccio sempre molta fatica e alla fine desisto, se si sbatte bene comunque i grumi non si formano!! Aggiungete l'acqua, il succo di arancia e lo zucchero, mescolate energicamente con una frusta fino a che non si scioglie tutto bene, non preoccupatevi se vi sembra troppo liquido. Poi aggiungete 2/3 delle noci, l'uvetta, la scorza d'arancia e la cannella e mescolate ancora un po'. Ungete bene il fondo di uno stampo, io ne ho usato uno in silicone di diametro 20 cm, il silicone è perfetto perché questo è un dolce che tende ad attaccarsi un po' alla teglia, con quel materiale si stacca che è un piacere!! Poi decorate con le restanti noci e gli aghi di rosmarino po' di aghi di rosmarino. Infornate in forno caldo per mezz' ora, ad ogni modo appena inizia a creparsi la superficie. Ha il sapore del Natale e delle feste, cacao, cannella, arancia, perfettamente sostenuto da quello della farina di castagne, delle noci e del rosmarino, corposo e avvolgente, davvero buonissimo e lo proporrò di sicuro ai miei amici, senza esitazioni!! Mi vergogno un po' perché in giro è un' esplosione di panettoni, pandori e lievitati galattici, io se mi verrà l' estro farò i pandolci ma non sono abbastanza concentrata per qualcosa di più impegnativo per ora!! Mi coccolo con questi dolci easy ma speciali, e per fortuna anche leggeri!! Vi auguro buon we, noi Sabato nel tardo pomeriggio dovevamo andare a trovare la mia più cara amica a Savona e restare lì anche a dormire ma dato che è influenzata andremo il prossimo, non abbiamo ancora deciso cosa fare, mi sa lo lasceremo senza programmi, ci va così, free as a bird!! A presto!! Silvia
Ciao a tutti! Ultimo post dell' anno e ultimo lievitato dell' anno!! Sembra fatto apposta ma è stato un caso dettato dalle tempistiche di taglio ed assaggio!! Ce l'ho fatta!! Mi sono tappata in casa due giorni, ho trepidato ad ogni passaggio, ho visto tutto filare liscio ed ecco il mio pandolce genovese alto a lievitazione naturale!!! Il pandolce alto è il mio dolce natalizio preferito, ma anche non natalizio, è così profumato, ha una consistenza morbida ma più compatta del panettone e del pandoro ma è scioglievole e ricco di frutta, profuma di canditi e fiori d' arancio, insomma, secondo me è una favola!! Non ce l'ho fatta a prepararlo per Natale ma ho preso coraggio per il 31!! Cenone da noi e per dolce questa meraviglia!! Questo dolce tipico delle nostre parti si prepara da sempre con lievito naturale, solo negli anni '70 ne hanno ideata una versione più veloce con il lievito istantaneo, resta più friabile, più simile ad una frolla che ad un lievitato, io senza alcun dubbio ho sempre preferito quello alto!! Quest' anno non mi sentivo ancora tonica per il panettone o il pandoro ma siccome sono in ferie ed ho tempo, mi sono sentita tonica per il pandolce, ho seguito la ricetta di Eugenio, collaudata da Monica e da Nanni, dimezzando solo le dosi e impastando con il metodo che uso di solito con i dolci, ed il risultato parla da solo, lui ha fatto anche una videoricetta che mi sono studiata dalla prima all' ultima scena!! Insomma ero preparatissima!! Sono anche andata in pasticceria per prendere i canditi buoni, non volevo sbagliarne una!! Il dolce una volta freddo non va tagliato subito ma bisogna aspettare almeno 24 ore, in modo che si consolidino bene i sapori, avrei voluto morderlo subito ma ho aspettato e davvero ne è valsa la pena!!! Ingredienti per il primo impasto 180 grammi di pasta madre rinfrescata come descritto sotto 90 grammi di acqua 80 grammi di acqua di fiori d' arancio 1 uovo 350 grammi di farina 0 Manitoba 150 grammi di farina 00 115 grammi di zucchero 115 grammi di burro scorza intera di mezzo limone Ingredienti per il secondo impasto Tutto il primo impasto 17 grammi di marsala secco 40 grammi di zucchero 40 grammi di burro 1/2 cucchiaino di sale 65 grammi di farina 0 Manitoba 30 grammi di farina 00 300 grammi di uvetta, fidatevi, non è troppa, anzi secondo me ce ne andrebbe ancora di più! 120 grammi di canditi (misti arancia e cedro), idem come per l' uvetta 90 grammi di pinoli 7 grammi di semi di finocchio Primo giorno (rinfreschi e primo impasto) io ho usato farina Manitoba e acqua appena tiepida ore 09.00 – primo rinfresco 30 grammi di pasta madre solida 10 grammi d’acqua 20 grammi di farina. Lasciarlo lievitare per 3-4 ore in un contenitore adatto a contenerlo al raddoppio coperto da pellicola per alimenti Ore 12.30 – secondo rinfresco tutto l' impasto del precedente rinfresco (60 grammi) 20 grammi d’acqua 40 grammi di farina. Lasciarlo lievitare per 3-4 ore in un contenitore adatto a contenerlo al raddoppio coperto da pellicola per alimenti Ore 16,00 – terzo rinfresco impasto precedente (120 grammi) acqua 40 grammi farina 80 grammi Lasciarlo lievitare per 3-4 ore in un contenitore adatto a contenerlo al raddoppio coperto da pellicola per alimenti Ore 19.30 – Primo impasto Del totale di pasta madre rinfrescato, ossia 240 grammi, prelevarne 180 grammi. Metteterli nell' impastatrice e con il gancio a foglia scioglierli con i 90 grammi di acqua tiepida e con gli 80 grammi di acqua di fiori d' arancio, aggiungere l' uovo continuando a mescolare e aggiungere metà del totale della farina. A questo punto mettere il gancio e aggiungere la restante parte della farina e lo zucchero, lasciate che l'impasto prenda un po' di consistenza e poi aggiungete il burro ammorbidito a bagnomaria, un pezzetto per volta, unite anche la scorza di un limone. Impastare fino a che la prova velo non va a buon fine, a me sono serviti circa 30 minuti variando la velocità tra sostenuta e media e ribaltando più volte l'impasto durante la lavorazione, togliere la buccia di limone (sempre se vi è rimasta intera perché a me si è triturata non so come mai, ho guardato mille videoricette e tutti toglievano la buccia intera, a me si è deflagrata!!!) e lasciare lievitare l' impasto per almeno 8/9 ore a 27/28 gradi. Io l’ho lasciato nella ciotola dell’ impastatrice coperta da pellicola per alimenti in forno appena tiepido per le prime tre ore e poi l'ho lasciato nel forno spento e chiuso per tutta la notte. Deve più che raddoppiare di volume e con gran gioia è proprio come l' ho trovato al mattino!!! Secondo giorno- secondo impasto e cottura ore 7,30 – secondo impasto Aggiungere al primo impasto il marsala secco, lo zucchero e metà della farina, impastare con il gancio e aggiungere la restante parte di farina con il mezzo cucchiaino di sale, per ultimo aggiungere il burro sempre ammorbidito ma non caldo e un pezzetto per volta. Nel frattempo che fate prendere elasticità all' impasto fare leggermente intiepidire in forno l' uvetta, i canditi, i pinoli e i semi di finocchio. Aggiungere anche questi all’impasto e portare ad incordatura, anche questa volta mi ci sono voluti 30 minuti sempre con lo stesso metodo di impasto e la prova velo ha dato esito positivo!! Lasciare riposare 45 minuti. A questo punto ribaltare l' impasto su una spianatoia leggermente infarinata e dividerlo secondo le pezzature desiderate, io due da circa 900 grammi. Dare a ogni pezzo una forma sferica, nella videoricetta non faceva pieghe ma la prossima volta le farò e poi lo pirlerò bene, coprirli con una tovaglia e lasciarli riposare per mezz’ora, poi eseguire una seconda pirlatura per rimetterli in forma sferica. Adesso metterli a lievitare in un posto caldo e umidificato fino al raddoppio di volume, a me sono servite 6 ore e mezza tenendoli in forno a 28 gradi, per le prime ore ho tenuto uno strofinaccio inumidito a coprirli poi però le ultime due ore l'ho tolto perché mi si stava attaccando, non sia mai, dopo tutto quel mazzo! ore 16.30 – cottura Preriscaldare il forno a 220 gradi, fare su ogni pandolce il classico taglio a triangolo, io ho usato un cutter. Una volta caldo, abbassate il forno a 180 gradi e infornate i pandolci per circa 50 minuti. Fate la prova stecchino verso la fine della cottura. Umidificate con uno spruzzino il forno o mettete una ciotolina con dell' acqua. Dopo 15 minuti dall' inizio della cottura ho messo sui pandolci un foglio di alluminio per evitare che si colorissero troppo e l' ho tolto 20 minuti prima della fine della cottura. Una volta sfornati fateli raffreddare su una gratella e non tagliateli per almeno 24/48 ore, il sapore almeno si consolida bene!! Che dire, una vera bontà!! Mio marito mi ha chiesto se poteva portarne un pezzo ai suoi genitori per farglielo assaggiare, vi rendete conto?? Il mio pandolce a mammà, allora vuol dire che è venuto davvero benissimo!! Unica nota che mi sento di dire è che la prossima volta aumenterò la quantità di uvetta e canditi, portando almeno a 400 grammi la prima e 200 grammi la seconda, il pasticcere che mi ha venduto i canditi mi ha addirittura consigliato di mettere il 40% del peso del pandolce di frutta, all' inizio pensavo esagerasse ma mi sa che ci vuole tutto!! Con questo dolce emblema del Natale a Genova partecipo alla raccolta Panissimo di Dicembre, organizzata da Barbara e Sandra, ospitato questo mese da Sandra! Vi auguro di cuore buon anno, che vi porti tanta voglia di fare e tante soddisfazioni!! E soprattutto tante cose belle!! A presto!!! Silvia
Buon 1° Maggio a tutti!!! Che fate di bello?? Avete appena finito di grigliare montoni e melanzane??? Noi siamo sotto un cielo plumbeo e acquoso, in solitudine oggi ma domani ci aspetta una gita in quel di Cameri, vicino a Novara, a trovare i nostri amici fotografi che sono su, grigliata e foto nelle risaie!! 6 pazzoidi riuniti attorno ad un fuoco e poi con i piedi in ammollo!!! Che bellezza, non vedo l' ora!! Ci volevano questi 3 giorni di stacco, mi aspettano due settimane un po' impegnative e almeno mi carico bene, certo, il blog ne risentirà un po' ma poi torno, torno sempre, adoro il mio angolino! Oggi vi lascio una ricetta che ci piace tantissimo, anche al marito, strano ma vero!! Ieri sera ci siamo presi la pizza e quindi sono riuscita a prepararlo per oggi, si, perché è uno di quei piatti che va preparato il giorno prima per gustarlo al meglio e va mangiato a temperatura ambiente o appena intiepidito, quindi è perfetto anche per un pic nic o per un buffet!!! Si tratta di pollo in carpione!! Il carpione, per chi non lo sa, è una marinatura a base di aceto e vino con diversi aromi e spezie, qui in Liguria, ma anche in basso Piemonte, si usa soprattutto per il pesce, le famose boghe in carpione, ma è perfetto anche per il pollo!! Io ho tagliato il pollo a fettine questa volta perché tanto lo avremmo mangiato come piatto unico ma di solito lo preparo come antipasto e taglio il pollo a quadretti, è delizioso, saporito e aromatico, un gusto deciso per una carne che diventa poi morbidissima, le fettine si tagliavano con la forchetta!! Ecco cosa vi serve per 4 porzioni (2-3 se lo servite come piatto unico con del contorno): 500 g di petto di pollo tagliato a fettine 1 uovo pane grattugiato 4 carote medie 2 cipolle medie (io rosse) 1 costa di sedano una decina di bacche di ginepro che avrete leggermente schiacciato una decina abbondante di grani di pepe nero 4 foglie di salvia 2 foglie di alloro piccole 2 spicchi d' aglio ai quali avrete tolto il germe sale 1 bicchiere colmo di aceto (io di mele) 1 bicchiere scarso di vino bianco secco olio per friggere olio e.v.o. Sbattete l' uovo, salatelo e lasciatevi le fette di pollo per una decina di minuti, in modo che si prendano il sapido. Impanatele bene e friggetele in olio caldissimo fino a che non sono belle dorate, asciugatele dall' olio in eccesso e mettetele da parte in una terrina cercando di fare un solo strato. (Se preferite potete infarinare il pollo dopo averlo passato nell' uovo, viene buono in entrambi i casi!!) In una casseruolina mettete qualche cucchiaio di olio e.v.o. e quando è caldo fatevi soffriggere la cipolla tagliata a fette, la carota e il sedano tagliati a pezzetti, salate e cuocete fino a che le verdure non sono leggermente morbide, a questo punto unite l' aceto e il vino, appena prendono il bollore spegnete il fuoco e aggiungete la salvia, l' alloro, l' aglio, il pepe e il ginepro, date una rapida mescolata e versate la marinata ancora calda sulle fette di pollo. Appena raggiunge una temperatura decente, coprite la terrina con la pellicola. Lasciate riposare tutta la notte, se fa caldo meglio in frigo, io visto che non fa molto caldo l' ho lasciato in balcone. Il giorno dopo il vostro pollo avrà acquistato un sapore unico e sarà morbidissimo!!! Questa è una di quelle ricette che ho nel cuore, la preparo da anni e soprattutto quando ho ospiti, ma ancora non mi era riuscito di metterla sul blog!! Ecco, adesso con grande gioia vi regalo questa preparazione meravigliosa, provatela, ne vale davvero la pena!! Mi raccomando, non mangiatelo lo stesso giorno in cui lo preparate perché sarà troppo forte e si sentirà solo l' acido dell' aceto!! Vi auguro un buon proseguimento di bagordi festivi, io adesso corro ad impastare la pizza per Domenica sera!! A prestoooooo!! Silvia
Ciao a tutti!! Oggi vi lascio un pane speciale!! Perché speciale? Se poteste sentire il profumo che ha lasciato in casa mentre cuoceva lo capireste subito! Per cena avevo in programma di preparare un delizioso spezzatino (questo), che arriverà a breve su questi schermi, solo che non avevo pane in casa e dato che ieri ho rinfrescato la mia Creatura, ho colto l' occasione per fare un pane apposta per accompagnarlo!! Volevo un pane dal sapore deciso e corposo, un pane con tanta mollica sostanziosa da intingere nel sughetto denso e succulento dello spezzatino, ho usato un po' di farina integrale di farro, ho usato la birra al posto dell' acqua e l' ho aromatizzato con un bel po' di paprika dolce, un pizzico di peperoncino e semi di senape, davvero saporito e goloso e soprattuto davvero ad hoc!! Ecco cosa vi occorre per una pagnotta da mezzo chilo abbondante: 200 g di farina per pane (io Petra 1) 100 g di farina integrale di farro spelta macinata a pietra 200 g di birra lager 6 g di sale 75 g di levito madre al raddoppio dopo il rinfresco 1 cucchiaio di paprika dolce 2 pizzichi di peperoncino piccante 1 cucchiaio e 1/2 di semi di senape Iniziate verso le 21,30. In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti secchi (sale, farine setacciate e spezie) amalgamandoli bene, in un' altra ciotola, adatta a contenere tutto l'impasto, sciogliete bene la pasta madre solida nella birra non fredda di frigo. Unite gli ingredienti secchi a quelli liquidi e mescolate bene prima con un cucchiaio e poi con le mani fino a che l'impasto non starà insieme. Lasciate riposare l'impasto coperto per 10 minuti e poi iniziate a lavorarlo tirando una parte di impasto e ripiegandolo al centro, ruotare un poco la ciotola e rifare la stessa operazione, fino a tornare al punto di partenza. Saranno circa 10 pieghe e si impiegano circa 10 secondi a farle. Coprite e e fate riposare 10 minuti. Ripetere questa operazione, pieghe e riposo, per altre 3 volte, mano a mano l'impasto inizierà a fare un po' di resistenza, dopo l'ultimo giro di pieghe io ho lasciato riposare l'impasto per due ore in forno con la luce accesa, dopo la prima ora e dopo le due ore ho fatto due giri di pieghe di rinforzo. Dopo questo tempo ho spostato l'impasto in un cestino da lievitazione cosparso di farina e l'ho messo nel forno tiepido e spento per tutta la notte coperto da un canovaccio umido. Al mattino verso le 8,30 il pane sarà raddoppiato, toglietelo dal forno, accendete quest' ultimo a 240° , mettetevi sul fondo una teglia vuota. Quando il forno ha raggiunto la temperatura, capovolgete il cestino con il pane sulla teglia per la cottura, buttate una tazza d'acqua nella teglia che avete messo precedentemente sul fondo del forno, infornate il pane e abbassate la temperatura a 220°. Cuocete per 30 minuti circa, fate la prova suono vuoto battendo sul fondo del pane e semmai lasciatelo cuocere ancora il tempo necessario. Dopo 20 minuti di cottura ho tolto la teglia con l'acqua e ho capovolto il pane. A cottura ultimata lasciatelo raffreddare su una gratella!! Con questo pane aromatico partecipo alla raccolta Panissimo di Gennaio, organizzata da Barbara e Sandra, ospitato questo mese da Sandra! Oggi giornata dedicata alla cucina, ma domani si va a fotografare!! A presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Sono quasi pronta per la Provenza, un po' di posti da vedere li abbiamo decisi, carichi siamo carichi, non ci resta che aspettare il 20 e partireeeeee!!!! Non vedo l' ora, voglio perdermi tra i campi di lavanda, i panorami bellissimi e il buon cibo provenzale!! Queste al lavoro sono settimane super impegnative, sono davvero alla frutta e questa vacanza la vedo davvero come la salvezza da una crisi isterica, ma sto tenendo duro, sto dando il 100% e sono sul pezzo, come si dice in queste situazioni, vediamo un po' come procede la settimana, oggi è stata una giornata bella dura!! Nel frattempo mi sono premunita di preparare per voi un paio di ricette tipiche della mia Liguria, una è quella di oggi, l' altra arriverà a breve, era troppo tempo che dovevo proporvele, questo we è stato abbastanza lungo, Venerdì ero in ferie, per permettermi di preparare tutto e fotografarlo, quindi via, iniziamo con una delle cose più sfiziose che si possono mangiare passeggiando per i vicoli di Genova e che non manca mai nelle friggitorie della mia città: la panissa!!! La panissa è una polentina di farina di ceci che viene fatta rassodare e poi si mangia o fritta o si condisce con olio, pepe e cipolla o anche olio, pepe e limone. La preparazione è veramente semplice e in poche mosse avrete un piatto nutriente, leggero e molto gustoso!! Dosi per una panissa per 4-5 persone: 300 g di farina di ceci 1 litro d' acqua tiepida una presa di sale Per servirla: olio per friggere se fate le panissette fritte 1/2 cipolla sale olio e.v.o. pepe qb se la servite condita Mettete la farina di ceci in una pentola abbastanza capiente, versatevi l' acqua tiepida poca alla volta mescolando energicamente con la frusta in modo che non si creino grumi, mettete la pentola sul fuoco, aggiungete una bella presa di sale e cuocete a fuoco medio-basso la polentina di ceci, mescolandola sempre, per circa 30-40 minuti, deve perdere il sapore di farina cruda e acquistare densità. Passato quel tempo vedrete che si sarà raddensata parecchio e tenderà a staccarsi dalla pentola, versatela in un piatto fondo abbastanza capiente per contenerla tutta o in un bacile al quale avrete unto il fondo e livellatela in superficie. A questo punto lasciatela solidificare e raffreddare, io di solito la preparo il giorno prima e la mangio il giorno dopo!! Una volta fredda, capovolgete il recipiente su un tagliere e tagliate a fette la panissa a fette spesse circa 1/2 centimetro. Adesso potete scegliere di consumarla in due modi, entrambi tipici della tradizione ligure!! Il primo, uno dei tipici street food liguri, consiste nelle panissette fritte, semplicissime come realizzazione e terribilmente gustose ed appetitose: friggete le fette di panissa in olio caldissimo fino a che risulteranno ben dorate, cospargetele di sale fino e gustatele!!! Il secondo, un po' meno conosciuto ma altrettanto tradizionale e comunque perfetto per un pic nic, per il pranzo in ufficio, per una cena leggera, insomma, fate voi, si tratta della panissa condita: tagliate le fette di panissa a cubetti e conditeli con olio, pepe, cipolla a fette sottilissime e se serve ancora un pizzico di sale, sennò semplicemente con olio, pepe e limone! Io la preparo sempre in entrambi i modi quando la cucino, diciamo che 2/3 la tramuto in insalata e 1/3 la friggo, troppo buona!!! Le panissette fritte vi consiglio di gustarle appena fatte, come tutte le cose fritte danno il meglio di sé appena scolate, la panissa condita invece può essere gustata tranquillamente anche il giorno dopo, io mi ci sono fatta il pranzo in ufficio, certo, poi sono stata zitta tutto il pomeriggio ma volete mettere la bontà?? Con questa ricetta partecipo all' evento #ricetteallariaaperta dell'Italia nel piatto!! Buona settimana a tutti e a presto!! Silvia
Ciao a tutti!!! Ecco, come vedete, oltre che per le foto dei tramonti, non so proprio inventare il nome per i piatti!! Un titolo lunghissimo! Ma quando mi trovo a dover digitare il titolo del post cado come in trance e scrivo ogni ingrediente, non sia mai che si crei confusione!! Ah ah, vabbè, poco male, almeno uno sa subito di che si tratta!!! Ma prima della ricetta oggi vi volevo aggiornare sulla mission in grotta di Domenica!!! Vi anticipo che sarà da replicare, abbiamo girato in lungo e in largo per trovare il sentiero per arrivare alle grotte senza esito!! Non si trovava, cioè, non è che non si trovava, non si riusciva a raggiungere perché i rovi hanno preso il sopravvento sulla strada, allora non contenti, sotto un sole bello potente, abbiamo fatto il giro del monte sperando di arrivarci dalla parte opposta, quando però siamo arrivati davanti ad un burrone non abbiamo perso le speranze, vedevamo un qualcosa che era il sentiero dove eravamo prima, quindi abbiamo risalito la costa, sempre sotto un sole tremendo, e siamo tornati dove avevamo fatto il primo tentativo, cercando un passaggio un po' più in basso, vi dico solo che per tre giorni abbiamo avuto i segni gonfi dei graffi dei rovi urticanti sulle braccia! Ad un certo punto, mentre cercavamo di uscire da un rovo, per fortuna incontriamo il padrone di una baracca del monte e chiediamo a lui se sa la strada per arrivare a queste stramaledette grotte di Pomà e sconsolato ci guarda indicando vagamente sotto di noi, il sentiero è lì sotto ma arrivaci e chissà in che condizioni è!! La natura si è ripresa il vecchio passo, dunque ci torneremo con il machete di mio suocero e lo rifacciamo noi il passo!!! 2 ore e mezza ininterrotte di cammino su e giù per il monte senza battere ciglio e poi siamo stati fermati dai rovi!!! Uffaaaaa!!! Ma poco male, abbiamo la soluzione e affronteremo anche questo, grotte di Pomà stiamo arrivando!! Speriamo la prossima volta di non essere bloccati dai cinghiali o da chissà cosa!! Nel frattempo la gatta dei suoceri ha fatto i cuccioli, di cui uno tutto bianco, Sabato andremo a vederli, mese dei cuccioli questo, a inizio mese quelli del labrador dei miei cugini e adesso i gattini!! Ma passiamo o no alla ricetta?? Oggi sono chiacchierona, sarà che ieri era festa per il patrono, siamo usciti con i nostri amici fotografi, sto panificando a tutto spiano, oggi e domani sono in ferie e poi c'è il we, insomma, sono raggiante!!! La pasta che vi lascio oggi è un tripudio di gusto, una di quelle che quando non ho fame comunque mi mette appetito, golosa al massimo e semplice al massimo!! Un mix di sapori decisi che assieme sono davvero irresistibili!! Io poi ci aggiungo anche un bel pizzico di peperoncino a crudo, dà un a nota piccante e saporita che si sposa benissimo con il resto degli ingredienti!!! Ecco cosa vi serve per due piatti di pasta: 200 g di spaghetti (ultimamente da noi sono gettonatissimi!!) 6-7 peperoni friggitelli 60 g di pancetta affumicata tagliata a pezzetti piccolini 8 olive nere tostate mezza cipolla media olio e.v.o, sale qb peperoncino piccante In un saltapasta soffriggete con qualche cucchiaio di olio e.v.o. la cipolla tagliata sottile, la pancetta e le olive denocciolate e sminuzzate, quando è tutto bello rosolato aggiungete i peperoni privati del torsolo e tagliati a tocchetti abbastanza sottili, cuocete a fuoco vivo finché i peperoni non si sono ammorbiditi, se serve aggiustate di sale. Nel frattempo cuocete la pasta e quando è pronta, scolatela e fatela saltare assieme al resto, impiattate e aggiungete a piacere del peperoncino piccante!!! Potete usare le olive nere normali anzichè quelle tostate, però danno un sapore diverso, io preferisco quelle tostate in questa pasta e per una versione veg basterà non mettere la pancetta, vi assicuro che è ottima comunque, l'ho provata!! Buon appetito e a presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Com' era quel film?? Thank God It's Friday?? Ecco, diciamolo anche noi!! Mancano due settimane Silvia, ce la puoi fare, due settimane di fuoco al lavoro ma pur sempre due!!! Poi una di ferie a panciollare e poi si parteeeee!!! Dai che ci siamo!! Il fatto che oggi vi proponga una ricetta da forno significa che in realtà questi giorni sono stati caldi ma mai come ad inizio Luglio, credo che Genova sia una di quelle città un po' più fortunate riguardo al clima!! Mi ricordo che l' estate caldissima del 2003 io ero a Pisa, vivevo lì, e i fine settimana che tornavo a casa mi sembrava di andare al fresco!! Si moriva di caldo anche qui ma moooolto meno!! Non mi capacitavo di cosa si lamentassero i miei, a Pisa c'erano le stesse temperature di Tunisi secondo non mi ricordo quale giornale!!! Quindi, ormai adattata a questo clima e avendo trovato finalmente un sistema di aerazione congeniale in cui lasciare i vasisti delle finestre e persiane durante il giorno, dopo i panini, arrivano questi pomodori ripieni e domani sera pizza!!! Ma passiamo alla ricetta di oggi, semplice, senza troppi fronzoli o ingredienti strani, il suo pregio è che OGNI verdura, presente è stata coltivata dalle mani sapienti della mia amica contadina apicoltrice, fornitrice ufficiale di cassette settimanali di delizie, e dei miei suoceri!! Solo sano letame e amore!!! Per la prima volta questa settimana sono andata al super e non mi sono fermata al banco delle verdure, peccato non ci fosse mio marito, lui odia quella sosta interminabile e non gli sarebbe parso vero, che soddisfazione!! Tutto naturale, appena raccolto, freschissimo e delizioso!! Un guscio morbido e succoso che racchiude un concentrato di sapori della terra, arricchito dai pinoli che sprigionano tutto il buono della tostatura in forno e dall' origano, che pure quello proviene dai suoceri!! Io e i miei suoceri facciamo questi scambi gastronomici, loro spesso ci regalano verdure e frutta, con le loro albicocche ho fatto una favolosa confettura, ne avevo circa 4 chili, e io spesso gli faccio il pane!! Ne vanno matti!! Anche loro lo preferiscono bianco e a loro lo faccio così, mi sento di doverli ringraziare degnamente per tutti i prodotti del loro orto che soggiornano in frigo!!! Per 12 metà pomodoro: 6 pomodori 1 bicchiere di riso (io originario bio) 180 g 3 cipollotti 1 zucchino medio o due piccoli tagliati a dadini 1 manciata di fagiolini tagliati a pezzetti una manciata di dadini di melanzana 5-6 fiori di zucchino tagliati in straccetti 2 cucchiai di pinoli più un po' da mettere in superficie prima di infornare origano secco o fresco pane grattugiato sale integrale qb (sempre il mio residuato bellico della Bretagna) olio e.v.o. qb Lessate il riso in abbondante acqua salata e quando è cotto scolatelo e tenetelo da parte Tagliate a metà i pomodori, privateli della polpa, tenetela da parte perché un po' vi servirà dopo, e fategli perdere un pochino di acqua lasciandoli scolare capovolti dopo aver spolverato l' interno con un pizzico di sale. Nel frattempo in una padella scaldate qualche cucchiaio di olio e.v.o, quando è caldo mettetevi a dorare la cipolla sminuzzata e i pinoli tranne un po' che metterete sui pomodori prima di infornare, quando è dorata aggiungete le verdure a dadini e i fiori di zucchina, fatele saltare bene a coperchio aperto mescolando spesso, dovranno dorarsi anche loro, aggiungete poi un paio di cucchiai abbondanti della polpa di pomodoro ricavata dallo svuotamento dei pomodori, aggiustate di sale, aggiungete poi due bei pizziconi di origano, fate saltare ancora un po' il tutto aggiungendo anche il riso e poi spegnete il fuoco. Accendete il forno a 200°, nel frattempo che si scalda riempite i pomodori con il composto di riso e verdure, disponeteli in una pirofila leggermente unta e spolverateli con abbondante pangrattato, pinoli e origano, irrorate con un filo di olio e.v.o. e infornate in forno caldo per 20 minuti, comunque fino a che la panatura non è bella colorata. Io ho usato la modalità ventilata ma potete usare anche il grill!!! Anche questa ricetta la voglio dedicare al contest di Erica, tutto appena raccolto, coltivato in modo naturale e con amore, non è BenEssere questo?? Buon fine settimana a tutti!!! Silvia
Ciao a tutti!! Oggi giornata piovosa e gelata qui, allora ecco una ricetta che scalda il cuore, un comfort food eccezionale . . . il mio spezzatino alla birra!! Lo spezzatino è un piatto che adoro, lo faccio spesso e in molti modi, poi mi piace il fatto che ciascuno lo cucina davvero a suo modo e lo trasforma a sua immagine e somiglianza, chi lo preferisce speziato, chi classico, chi con il pomodoro, chi più denso e chi più liquido, sono tutti buoni purché si facciano cuocere a lungo!! Avevo letto una volta, non mi ricordo dove ma sul web, un articolo sullo spezzatino e molte persone si lamentavano di non riuscire a fare uno spezzatino tenero ma sempre duro e gommoso, poi si scopriva che arrivavano alla sera alle 19 e si mettevano a preparare il piatto in questione pensando di portarlo in tavola alle 19,45!! Ecco il motivo dello spezzatino-proiettile!! Non voglio fare la maestrina o cosa ma ho dei punti saldi nella vita e uno è questo: per uno spezzatino tenero ci vuole una cottura lunga e basta!! Le pentole delle nonne che bollivano tutto il pomeriggio per regalare uno spezzatino da sogno mi sono rimaste impresse!!! Se dopo mezz'ora di cottura andate a pizzicare i bocconcini con la forchetta, il primo impatto genererà pianto!! Oddio ma sono di pietra!! Ecco, quello è il momento di iniziare a contare ancora almeno un' ora di cottura e alla pinzata successiva vedrete che farete salti di gioia!! Un aiuto può venire dall' uso della pentola a pressione, dimezza i tempi, è vero, e la carne risulta tenerissima lo stesso, io la uso ma devo dire che il risultato finale rimane migliore con la pentola tradizionale, quindi scegliete un giorno in cui avete un po' di tempo e preparate uno spezzatino coi fiocchi, vi assicuro che sarà tempo ben speso!! Affiancategli un pane gustoso e con una mollica consistente, io avevo preparato quello che vedete in foto per l' occasione, e regalerete ai vostri commensali un piatto da re!! Ecco cosa vi serve per due-tre porzioni: 400 grammi di polpa di maiale per spezzatino tagliata a tocchetti 7-8 bacche di ginepro schiacciate 1 cipolla grande 2 foglie di salvia 2 rametti di rosmarino 330 ml di birra chiara 3 patate medie sale, olio e.v.o. 1/2 cucchiaio di paprika dolce 1 punta di cucchiaino di miele Infarinate i bocconcini di maiale e lasciateli un secondo da parte. In una casseruola (io uso la ghisa ma anche il coccio è perfetto) scaldate 5 o 6 cucchiai di olio e.v.o e rosolatevi fino a farla ben imbiondire la cipolla tagliata finemente, quando è bella rosolata e morbida toglietela dalla pentola e mettetela da parte, aggiungete ancora un filo d'olio, fatelo ben scaldare e rosolatevi i bocconcini infarinati a fiamma viva fino a che non sono belli coloriti. Sfumate con 3/4 del totale della birra, aggiungete la cipolla che avete tenuto da parte, il ginepro, il rosmarino e la salvia, aggiungete anche la paprika, salate e aggiungete ancora mezzo bicchiere di acqua, portate a bollore il liquido, abbassate al minimo la fiamma e cuocete a coperchio chiuso per almeno 90 minuti, controllando ogni tanto il livello del liquido nella pentola. Passato questo tempo aggiungete le patate tagliate a cubi, non troppo grossi sennò cuoceranno male ma neanche troppo piccoli sennò si spappoleranno dopo poco, e il resto della birra, aggiungete anche la punta di miele e aggiustare di sale. Cuocete ancora 15-20 minuti, comunque fino a quando le patate non saranno cotte, se serve aggiungete un po' di liquido e se invece è troppo finite la cottura con il coperchio socchiuso. Lasciate riposare lo spezzatino una mezz'oretta prima di servire, tanto se usate il coccio o la ghisa per cuocerlo manterrà il calore del centro della terra per un bel po' !!! Buon appetito e a presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Come state?? Passato bene il fine settimana?? Io Sabato sono stata in ansia tutto il giorno per questa ennesima alluvione, e mia mamma era in giro con l'acqua alle caviglie in piena esondazione del fiume che passa nella nostra valle, vi rendete conto??? No comment!! E pure si altera se la chiamo spesso per sapere se è viva, che tipa!!! Sabato sera, dato che aveva smesso di piovere e tutto era abbastanza tranquillo, ce ne siamo andati alla festa di compleanno del nostro cognato, a Rapallo, l'autostrada era deserta, in giro non c'era nessuno, solo noi praticamente! Abbiamo aspettato fino all' ultimo, se avesse piovuto non ci saremmo mossi ma stavano uscendo le stelle . . . Poi Domenica è stata una giornata meravigliosa, abbiamo finito di fare le pulizie, restavano da fare i pavimenti dato che Sabato sarebbe stato impossibile farli asciugare e li abbiamo lasciati per il giorno dopo, e siamo scappati in passeggiata a Nervi a fotografare la mareggiata, che meraviglia!! Finalmente un po' di foto, mi piace fare le foto al cibo, ma non è certo quella la mia passione, diciamo che nell' attesa delle giornate adatte alle uscite fotografiche, mi tengo allenata con il food!! La mia passione la conoscete bene e ieri era davvero uno spettacolo, è uscita una luce incredibile!! Vedrete i risultati a breve, più o meno!! Siamo tornati a casa che eravamo coperti di salsedine e i capelli d' alga ma con foto super!! Intanto vi lascio questo pane dolce, delizioso e sofficissimo, ricco di sapore e rigorosamente a lievitazione naturale!! E che lievitazione, l'ho messo al tiepido alle 11 del mattino e l' ho cotto alle 19 di sera!!! Ma a casa mia fa freddino e i dolci poi ci mettono molto più del pane!! Ero scetticissima ma dopo le foto, tornata a casa, l'impasto era ben cresciuto, l'ho lasciato ancora un po' lì e poi via alla cottura!!! La casa è stata inondata da un profumo delizioso, non abbiamo resistito e l' abbiamo tagliato ancora tiepido!! Troppo buono! La ricetta dell' impasto l' ho presa dal mio libro di riferimento "Pasta Madre (ignoto il padre...)" di Barbara Rangoni, per il ripieno ho utilizzato la marmellata di albicocche della suocera e le noci, l' idea me l'ha data Terry, avevo in casa anche della marmellata di mele cotogne che ho fatto lo scorso autunno ma quella di albicocche era già aperta!! Avevo in casa pure le noci, anzi solo le noci, quindi ecco fatto il ripieno!!! L'unica nota dolente è che la piega più in alto si è sollevata separandosi dal resto, non so come mai ma la prossima volta schiaccio tutto di più, comunque il sapore e la morbidezza ripagano ampiamente del buco!!! Vi lascio la ricetta, ho fatto qualche modifica rispetto all' originale nella scelta delle farine e nella quantità di cannella, che mi sembrava spropositata!! Quello che viene fuori è un dolce non esageratamente dolce e per nulla pesante, profumato e rustico, perfetto per la colazione o per la merenda assieme ad una tazza di the!! Per un o stampo da plumcake da circa 22 cm per 8 cm e alto pure 8 cm: 80 g di pasta madre a raddoppiata dopo il rinfresco 200 g di farina manitoba 00 50 g di farina d' orzo integrale 140 g di latte 50 g di zucchero 40 g di burro 2 cucchiaini di cannella i semi di 1/2 bacca di vaniglia 1/2 cucchiaino di sale 2 cucchiai di sciroppo d' acero marmellata di albicocche qb i gherigli sminuzzati di una decina di noci La sera prima sciogliere la pasta madre nel latte nel quale avrete messo i semini della vaniglia, aggiungere la farina e mescolare velocemente, unire lo zucchero, lo sciroppo d'acero e il sale. Amalgamare gli ingredienti, io ho iniziato nella planetaria con la frusta K a velocità bassa. Quando l'impasto è omogeneo, unire la cannella e il burro a temperatura ambiente in 3 volte, facendo assorbire la quantità unita prima di metterne altro. Quando il burro è assorbito ho messo il gancio e ho fatto incordare, andando a velocità media. A questo punto lasciare riposare l'impasto per un' ora coperto da pellicola, passata l'ora fare due giri di pieghe a portafoglio, lasciare riposare ancora mezz' ora e mettere la ciotola in frigo, sempre coperta da pellicola, per 10-12 ore. Il mattino dopo tirare fuori dal frigo l'impasto e lasciarlo acclimatare per un paio d' ore, poi stenderlo con il mattarello dandogli la forma di un rettangolo, spalmarlo con la marmellata e spolverarlo con i gherigli sminuzzati. Con l'aiuto di un tarocco arrotolatelo lungo il lato maggiore, chiudetelo il più stretto possibile e mettetelo a lievitare in uno stampo da plumcake imburrato, con la chiusura verso il basso, sempre coperto da pellicola. Io ho acceso il forno al minimo e raggiunta la temperatura l'ho spento e ho messo il dolce a lievitare, l' ho abbandonato per 8 ore!!! Quando il dolce avrà raddoppiato il suo volume, levatelo dal forno e accendete quest' ultimo a 180°. Infornate a forno caldo per 40 minuti, io l'ho messo nel ripiano sotto quello centrale. A cottura completata, toglietelo dal forno, aspettate una ventina di minuti, estraetelo dallo stampo e fatelo raffreddare su una griglia. Con questo lievitato partecipo alla raccolta Panissimo di Novembre, organizzata da Barbara e Sandra, ospitato questo mese da Sandra! A presto!! Silvia
Eccomi di nuovo qui!! Vi eravate abituati alla "Silvia uccel di bosco" ma sono davvero tornata alla vita normale!! Lo shock da rientro post ferie sono riuscita a superarlo senza troppe lacrime e oggi pomeriggio abbiamo la festa del baratto, organizzata con il gruppo d' acquisto!! Praticamente ne facciamo due all' anno, casualmente coincidenti con i cambi di stagione!!! Tra un po' vado con i miei bei sacchettoni e spero di liberarmi di molte cose, però dovrei anche farmi venire la voglia di andare a comperarmi qualche vestito, sennò a suon di baratti resto con l' armadio vuoto, l' autunno scorso ho recuperato un maglioncino che ho messo tantissimo, però mi sono liberata di due sacchi di cose, quindi si fa presto a svuotare così !!! Ad ogni modo, la sostanza è sempre la stessa, odio lo shopping!! Cioè, non è che proprio odio lo shopping, odio quei negozi moderni, dove devi scegliere i tuoi vestiti ascoltando a tutto volume l' ultima hit del momento, ragazze, io sono una metallara, non ce la faccio proprio ad ascoltare quella roba lì, ma manco per 10 secondi, impazzisco!! Quindi eccovi confessato il motivo del mio astio, la musica assordantemente isopportabile che di solito c'è nei negozi di abbigliamento!!! Ma si può?? Eh, si, adesso non vorrei sembrare molto antipatica ma musicalmente sono davvero poco propensa all' apertura mentale, pochi generi sono tra le mie grazie!!! Dopo questa vagonata di quisquilie ed inutili ciance dovute al mio sragionamento da caldo torrido, è il momento di passare alla ricetta, sempre che non siate già tutte fuggite, ahahahahah, no dai, confido nella vostra resistenza!!!! Come promesso qui, ecco il secondo lievitato per il contest di Alice!!! Un dolce, un piccolo dolcetto ricco e gustoso, dolce e soffice, una rosellina, anzi 12, impastate con il latte di mandorla e un po' di farina di mandorle, zucchero di canna e burro da panna freschissima dei nostri produttori del gruppo, insomma, una vera delizia per il palato!!! Ci hanno accompagnato a colazione, per ben 6 colazioni, assieme al latte di mandorla e ad un buon caffè, che dire, troppo buone!! Ecco cosa vi serve per 12 roselline: 260 g di farina tipo 1 macinata a pietra 20 g di farina di mandorle 120 g di latte di mandorla i semini di mezza stecca di vaniglia 80 g di burro freschissimo 1 uovo 100 g di pasta madre al raddoppio dopo il rinfresco 90 g di zucchero di canna 1 pizzico di sale farina di mandorle e zucchero per spolverare le roselline in formatura Ho rinfrescato la pasta madre a metà mattina per averla pronta verso le 2 di pomeriggio. Sciogliete la pasta madre nella planetaria con il latte di mandorla dove avrete anche sciolto i semini della bacca di vaniglia, aggiungete l' uovo e lo zucchero, aggiungete le farine setacciate e lavorate con il gancio K fino a che l' impasto non sta insieme, aggiungete il sale e mettete il gancio. Aggiungete il burro morbido un pezzetto per volta lavorando a velocità medio-bassa, portate poi l' impasto ad incordatura alternando velocità media e più veloce e ribaltando l' impasto nella ciotola almeno un paio di volte. Una volta incordato, fate la prova del velo tirando un pezzetto di impasto, deve tirarsi bene lasciando trasparire il dito, trasferitelo in una ciotola coperto da pellicola e mettetelo in forno con la luce accesa per circa 6-8 ore, dopo 1 ora e poi dopo un' altra ora ho fatto due giri di pieghe a 3. Alle 23,30 sono passata alla formatura, l' impasto sarà bello gonfio, sgonfiatelo delicatamente e stendetelo a rettangolo, tagliatelo a metà parallelamente al lato più corto e ricavate 6 striscioline per parte. Formate le roselline arrotolando su se stessa ciascuna striscia, dopo averla spolverata con un po' di farina di mandorle e zucchero di canna. Mettete le roselline in degli stampini da muffins imburrati, io ho quello da 12 medi. Ricoprite lo stampo di pellicola e mettetelo in forno spento per tutta la notte, dovranno più che raddoppiare, le mie roselline verso le 10 del mattino erano pronte per essere cotte!! Toglietele dal forno e accendete quest' ultimo a 180°, spennellate la superficie delle brioches con latte di mandorla e quando il forno è in temperatura mettetele a cuocere nel ripiano sotto quello centrale per 18-20 minuti. A cottura ultimata lasciatele raffreddare su una gratella. Con questo dolce partecipo al contest di La cucina di Esme E partecipo anche alla raccolta Panissimo di Giugno, organizzata da Barbara e Sandra, ospitata questo mese da Bread and Companatico! Vi auguro un buon we, qui si schiatta di caldo e per stasera ho avuto la brillante idea di fare la pizza!!! Geniale vero??? A prestoooooo!! Silvia
Ciao a tutti!! Come avete passato il we?? Io benissimo, Sabato siamo andati sui monti dai suoceri a raccogliere il mirto, ne abbiamo preso una quantità industriale, secondo i calcoli del marito ne dovrebbero uscire sui 12 litri!! Fornitura biennale garantita per noi e gli amici!! Alla sera pizza con gli amici fotografi e quando siamo tornati mi sono messa ad imbastire il lavoro del giorno dopo, ossia la preparazione della marinatura per il brasato che vi presento oggi!! Ho fatto anche una torta Domenica, e quella arriverà tra un po', ma la cosa bella è stata che ho fatto tutto con calma e bene, non accade sempre, a volte mi capitano inghippi o non tutto esce come vorrei, invece stavolta è andata benissimo, si vede che ero proprio in vena!! Meglio per noi, ci siamo gustati un brasato con i fiocchi, uno dei migliori fatti sinora, sarà che ho usato un ottimo vino, ma secondo me non solo, c'era una congiunzione favorevole!! Ieri e oggi ancora casuccia, le solite ferie da smaltire, ma questa volta ho deciso che me le sarei proprio godute, niente commissioni, niente spesa, niente lavatrici, ieri ho fotografato tutto il giorno, comprese le bacche di mirto, mio marito mi ha chiesto di fare la foto per l' etichetta delle bottiglie del liquore che farà, lui è fissato con le etichette, le mette a tutti i liquori che prepara!! Le ha sempre create lui con i disegni ma stavolta lo ha chiesto a me!! Ed è pure pretenzioso!! Avevo già provato Domenica mattina mentre cuoceva la carne ma non avevo capito cosa voleva, invece ieri ho fatto centro!! Oggi vado a pagare l' assicurazione, ma non posso fare altrimenti, e poi giretto in centro e aperitivo con la mia amica Carla!! Eccheccavolo, queste sono ferie, sennò davvero arrivo a preferire di stare al lavoro se devo passare il mio tempo libero a fare solo le cose che devo e non che vorrei!! Che poi devo . . nessuno mi chiede di fare nulla, solo che io mi sento quasi in dovere visto che sono a casa!! Vabbè, oggi festeggiamo i veri giorni di ferie della Silvia con questo meraviglioso brasato!! Ottimo vino, ottimo taglio di carne, sapori decisi e corposi per un secondo piatto che per me è un punto fisso!! Il brasato al vino rosso è uno dei miei piatti di carne preferiti, uno dei miei tanti piatti di carne preferiti, e questa ricetta viene dal Piemonte, annotata anni fa sul mio librino delle ricette, dove abbiamo la casa di campagna, una regione con vini corposi e importanti e con una cucina che amo! I vini che si possono usare sono diversi, il Barolo in testa, ma basta che il vino sia corposo e con una bassa nota acida , io ho scelto un ottimo dolcetto d' Alba, e il risultato sarà eccellente. Per 5-6 persone se si fa anche un primo, per 4 se si serve come piatto unico: 1,2-1,4 kg di polpa di manzo per brasati, il mio macellaio mi dà sempre tagli di spalla tipo il fesone o la copertina e sono ottimi 2 carote medie 1 cipolla 1 spicchio d' aglio 1 costa di sedano 1 rametto di rosmarino 1 rametto di timo 1 foglia di alloro 1 chiodo di garofano un pezzetto di cannella mezzo litro di ottimo vino rosso a medio-bassa acidità, io ho usato il dolcetto d' alba sale, pepe olio e.v.o La sera prima mettere la carne in un recipiente assieme a tutti gli odori tagliati a pezzi, alle spezie e al vino, coprire con la pellicola e lasciare a marinare in frigo per almeno 12 ore. Il giorno seguente levate la carne dalla marinatura, massaggiatela bene con sale e pepe e scaldate 4-5 cucchiaio d' olio e.v.o. in una pentola, meglio se di coccio o di ghisa. Quando l' olio è ben caldo rosolate bene la carne da tutti i lati, deve colorirsi bene, aggiungete il liquido di marinatura con tutti gli odori. Aggiungete ancora una spolverata di pepe e un pizzico di sale e appena prende il bollore abbassare la fiamma al minimo e cuocere la carne circa 2 ore e mezza, girandola a metà cottura. Una volta la vostra carne sarà cotta, toglietela dal sugo che frullerete, ricordandovi di togliere, se non lo avete ancora fatto, i rametti del rosmarino e del timo e la foglia d' alloro, fate ridurre il sugo per addensarlo e tagliate l' arrosto, aspettate però che si sia un po' freddato sennò le fette si sgretoleranno. Servite l' arrosto dopo averlo fatto riscaldare nel suo sugo. Che dire, si scioglie in bocca, non abbiamo neppure usato il coltello, certo due ore e mezza di cottura rendono tenera anche una scarpa ma vi assicuro che si scioglie in bocca, anche da freddo, ammetto che il giorno delle foto me ne sono mangiata un pezzetto così senza scaldarlo e sono rimasta stupita!! Io l' ho servito con il purè di patate e si sposa perfettamente anche alla polenta, ma date le temperature mi sembrava prematura!! Ci riserviamo la polenta per la prossima volta, sperando che il freddo arrivi prima o poi, qui si muore di caldo!!! Con questa ricetta partecipo al contest di Pentagrammi di Farina Dal test risulto essere la tradizionalista terrona, e mi sa che hanno proprio ragione!!! Auguro a tutti buon proseguimento di settimana!! A presto! Silvia
Ciao a tutti!! Passato bene il we?? Io sono riuscita ad andare a trovare finalmente la mia cara amica a Savona e oggi mi sono dedicata alla cucina!! Mi sono svegliata ad un' ora decente e mi sono messa all' opera per preparare un piatto che avevo in mente da un po', almeno da quando sono andata a fare la spesa e ho acquistato i topinambur!! La prova assaggio è andata alla grande e quindi eccolo qui, e ne sono davvero soddisfatta!! Del topinambur, o carciofo di Gerusalemme, è il tubero che viene consumato, sia crudo che cotto, è molto nutriente e ha un gusto che ricorda il carciofo!! Sono un ingrediente fondamentale della bagnacauda, la salsa a base di aglio e acciughe tipica del Piemonte dove questi deliziosi tuberi vengono intinti regalando un' esplosione di gusto!! Quindi che topinambur e alici stessero bene insieme non ho avuto alcun dubbio e visto che siamo sotto le feste ho cercato di abbinare questi ingredienti in qualcosa che fosse all' altezza della situazione, una pasta ripiena al forno, dai che ci sta vero?? Se siete ancora in alto mare per Natale, ma dubito, o se ancora non avete deciso il menù del cenone, beh, pensateci perché farete un figurone!! Per 5 porzioni da 6 conchiglioni o 6 porzioni da 5, dipende da quanto avete cucinato prima e dopo!! 30 conchiglioni cotti in acqua salata per un paio di minuti in più del tempo indicato sulla confezione 500 g di topinambur 2 spicchi d' aglio un ciuffo di prezzemolo tritato mezzo bicchiere di vino bianco 10-12 filetti di alici sale e pepe qb olio e.v.o. Per la besciamella: 1/2 litro di latte 35 g di burro 35 g di farina sale e pepe qb Iniziamo con il preparare i topinambur sbucciandoli e tagliandoli a piccoli pezzetti. In una padella mettete 5 cucchiai di olio e.v.o. e l' aglio tagliato a metà, fate soffriggere, aggiungete i topinambur e il prezzemolo e sfumate con il vino bianco. Fate cuocere per una decina di minuti a coperchio chiuso, poi aggiungete le alici e fatele sciogliere bene, se serve aggiungete mezzo bicchiere d' acqua per continuare a cuocere i topinambur e aggiustate di sale e pepe. Una volta pronti, togliete l' aglio e frullate il tutto per ottenere una crema. A questo punto preparate la besciamella: Sciogliete il burro e mescolateci bene la farina, diventa una crema che tende a staccarsi dalla pentola, fatela cuocere almeno un minutino, sennò resta troppo il sapore della farina cruda, aggiungete il latte amalgamando bene con una frusta, aggiungete il sale e il pepe e continuate a mescolare in cottura fino a che non diventa cremosa, io l' ho fatta cuocere 5 minuti. Quando comunque è della consistenza giusta spegnete il fuoco. A questo punto unite metà abbondante del totale della besciamella alla crema di topinambur, anche 3/4, mescolate bene e riempite i conchiglioni, posizionateli mano a mano nella teglia unta e ricopriteli con la restante besciamella, una spolverata di pepe e una spolverata di pane grattugiato, irrorate con un filo di olio e.v.o. e infornate in forno già caldo a 180° ventilato per 10-15 minuti, ad ogni modo quando la superficie dei conchiglioni è bella colorita, spegnete il forno e il piatto è pronto. Una seconda versione di questo ripieno, che ho preparato per mio marito, prevede pezzetti di pancetta, ottenuta facendo croccare le fettine in padella, aggiunti poi alla crema di topinambur e besciamella, così siamo contenti tutti e due, il lavoro non è doppio, la cosa più veloce da farsi è soffriggere da una parte le alici e da una parte la pancetta, una volta ottenuta la crema di topinambur si aggiunge la besciamella e a questo punto di divide a metà e si aggiungono i rispettivi condimenti!! Nel caso del ripieno con la pancetta spolverare anche di formaggio grana prima di infornare. Sono troppo gentile vero?? Ma lui preferisce la pancetta, almeno apprezza in pieno le mie fatiche!! Ad ogni modo questo piatto è davvero ottimo, i sapori si sposano alla perfezione e resta delicato ed equilibrato, davvero ghiotto, anche questo entra nella lista delle cose da preparare quando ci sono ospiti, senza alcuna esitazione!! Questo è l' ultimo post prima di Natale, ho un po' di cose da fare come penso tutti voi, quindi calma e sangue freddo, ce la possiamo fare!! Passerò a farvi gli auguri in questi giorni ma il mio blog riapre dopo il marasma natalizio!! BUON NATALE E BUONE FESTE A TUTTI !!! Silvia
Ciao a tutti!!! Ultimamente mancava in questo blog un bel piatto di pasta vero?? Ma che ci posso fare, noi siamo dei pastari e nonostante i miei propositi di riso, nel fine settimana infatti ho cucinato gli spaghetti di riso all'orientale, ogni tanto una bella pastasciutta non me la posso fare mancare!! Quindi oggi vi propongo un primo, e che primo!! Innanzitutto è una ricetta della mia mamma e la prima volta che l'ha cucinata a me e mia sorella, una vita fa, per poco non abbiamo commesso un atto di cannibalismo!! La scena è andata più o meno così: Ragazze stasera vi ho fatto una pasta diversa, ditemi un po' com'è!! Mamma che buona, è deliziosa, ma come mai non ce l'hai mai fatta prima?? Mah sapete che papà è un po' noioso, oggi siamo da sole, sono contenta che a voi piaccia!! Mamma mamma ne vogliamo ancora, è troppo buona!! Mi dispiace, avete già fatto due bis ciascuna, è finita!! Allora mamma ci mangiamo te, hai maneggiato tutti gli ingredienti, saprai pur di quella pasta!!!!! Poi non abbiamo mangiato nostra mamma per sua fortuna, ma quella pasta mi è sempre rimasta nel cuore!!! Anche alla mamma credo!!! Io me la sono cucinata un paio di volte e poi è caduta nel dimenticatoio, poi mio marito ha sempre detto di detestare il cavolfiore quindi ho rischiato di non farla mai più!! Ma data la fanfaronaggine alimentare del consorte, un po' di tempo fa mi sono decisa a cucinarla, ne avevo proprio voglia!! Troppe volte ha detto non mi piace e poi si è mangiato pure il piatto, quindi mi sono sentita autorizzata a provare!!! Scommetto che sapete benissimo come è andata!! Questa è la terza volta che la cucino e che la vedo smaterializzarsi in un attimo nel suo piatto!!! E' così delicata mi dice, non sa di cavolaccio!! Il terminator delle verdure ancora non ha chiaro che pure i vegetali e non solo i formaggi hanno un gusto non sempre forte come l'odore, ma che glielo dico a fare!!! Per 2 porzioni, pensata come piatto unico: 220 g di spaghetti quadrati (ma mettete un po' la pasta che vi piace, anche quella corta) mezzo cavolfiore, circa 350 g 70 g di pancetta affumicata tagliata a dadini 7 olive (io kalamon) private del nocciolo 1/2 scalogno olio e.v.o., sale, pepe Iniziate con il mettere a bollire l'acqua per la pasta. In un saltapasta scaldare 5 o 6 cucchiai d'olio e.v.o. e rosolarvi la pancetta. Nel frattempo in un mixer tritare il cavolfiore crudo e lo scalogno, aggiungerli nella padella e aggiungere le olive sminuzzate. Aggiungete una tazzina d' acqua e fate cuocere girando spesso fino a che il cavolo non è al dente, servirà cuocerlo a coperchio chiuso per non aggiungere altri liquidi e renderlo troppo mollo. Quando il cavolo è cotto e il liquido è asciugato, aggiungere ancora un po' d'olio e fate colorire il condimento a fuoco vivo girandolo spesso. Aggiustate di sale e pepe e spegnete il fuoco. Quando la pasta è pronta, scolatela bene e saltatela assieme al condimento. Servite ben calda e buon appetito!!! Silvia
Ciao a tutti!! Evvai che siamo a Venerdì, settimana lunghissima e piuttosto faticosa per me ma oggi pomeriggio me lo sono preso di ferie e domani mi aspetta una bella giornata assieme a Carla!! Prepareremo qualcosa di speciale a quattro mani per una bella cenetta, io mi occuperò dell' aperitivo con un bel lievitato sfizioso!! E per prepararmi alla lauta cena oggi mi tengo leggera!! A parte che quest' anno è successo un miracolo, ma lo vedete cosa c'è nel piatto?? Le puntarelleeeee!! Sono anni che mi lagno che non le trovo e adesso eccole qui!! Devo essere sincera, in una settimana o poco più me ne sono mangiata due cespi da sola, avevo da recuperare!!! Mia mamma mi ha detto che al supermercato sotto casa mia, dove non vado mai per abitudine di fare la spesa altrove, era qualche settimana che le vedeva e allora . . . mission subito!! Le mangiavo in Toscana, quando ero all' università, condite con acciughe, aglio e aceto, meravigliose, e un cespo me lo sono mangiata così ma poi ho trovato una ricettina su una vecchia La Cucina Italiana che mi ispirava tantissimo, avevo in casa la bottarga e i limoni siciliani, beh, non potevo non provarla!! A dire il vero ho fatto una piccola modifica per ammorbidire il sapore del limone che a mio avviso era troppo forte e sovrastava anche la bottarga, sarà che io avevo quella in polvere e di muggine che è meno saporita di quella del tonno, però aggiungendo una puntina di miele al limone il tutto si è magicamente equilibrato!! Io ho accompagnato l' insalata all' uovo sodo, adoro le uova e trovo che stiano benissimo assieme a questi sapori, insomma un piatto unico davvero sfizioso e saporito, un modo un po' diverso per gustare quelle meravigliose verdure che finalmente sono entrate nel mio frigo!!! Ma vediamo cosa vi serve per prepararla!! Per due porzioni: mezzo cespo di puntarelle tagliate sottilissime il succo di un limone mezzo cucchiaino da caffè di miele (io di melata) sale, pepe, olio e.v.o. due cucchiai di bottarga di muggine 2 uova sode tagliate in quarti Fate un' emulsione mescolando energicamente olio, limone, miele, e sale, conditevi le puntarelle, adagiatevi i quarti di uova sode, cospargete con la bottarga e il pepe. Gustatela con del pane appena tostato e avrete un piatto unico delizioso, colorato, nutriente e leggero, perfetto in queste giornate di sole che preludono alla primavera, potete servirla anche come antipasto, magari diminuendo la dose a testa di uova o omettendole per andare ancora di più sul leggero, non so a voi ma a me piacciono molto le insalate sfiziose servite come antipasto, sono rinfrescanti e non appesantiscono regalando però sapori molto particolari!! Adesso vi saluto e mi metto all' opera, ho un sacco di cose da fare, non avrete mica pensato che mi sia presa ferie per riposare vero?? Vi auguro buon we, a presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Come procede la vostra settimana?? La mia benissimo, sta volgendo al termine il mio periodo di sveglie tremende e quasi quasi spero duri ancora un pochino . . . E' vero, è stancante e alterno momenti di iperattività, che mi fanno trottare da quando arrivo a casa alle 15 fino all' ora di cena, tipo Lunedì, ad altri in cui l' unico pensiero della giornata è andare a dormire, tipo oggi, ma tutto sommato è stato un periodo fruttuoso e sono contenta, ma chissà, le vie della mia azienda sono infinite per quanto riguarda il rigiro delle persone quindi non perdo la speranza!! E c'è, cioè c'era, anche una cosa da festeggiare!! Sapete che il 2 Febbraio era il terzo compleanno del mio blog?? Eh no che non lo sapete, se non ve lo dico!! Mannaggia, e il 3 ho pure pubblicato e non mi è passato per l' anticamera del cervello!! Ma si può essere così smemorati?? Ma io sono un po' tremenda con i compleanni, non me li ricordo mai, non so che farci, mi devo scrivere le date per quasi tutti, mi ricordo quelli di pochissime persone, alias mamma, papà, sorella e marito, gli altri me li scordo, alcuni li so ma poi nella concitazione della giornata rischio sempre di perdermeli, altri proprio non li riesco a ricordare e magari sarà il caso che inizi a scrivere anche quello del blog!! Ogni anno è così, a scoppio ritardato!! Ma dai, il mio blog sono io quindi mi conosco e mi perdono e dato che sono fatta così e a 36 anni poco ci si può fare, lo festeggio pure!! Tre anni sono tanti, a volte mi chiedo cosa traspare di me in queste pagine, so di non metterci troppo "intimismo", non sono tanto brava a scrivere e a rendere le emozioni o i pensieri, ma chissà che idea vi siete fatti di me, a volte me lo chiedo eccome!! E quante cose sono cambiate, il livello dei post è lo stesso, niente di troppo serio qui, un po' di sarcasmo quando ci vuole, un po' di leggerezza e di chiacchiere, come quando si sta a tavola con gli amici cari, ricette più buone ma sempre poco belle, si perché la mia vena di casinista continua ad essere notevole e sinceramente preferisco mettere le mani in pasta piuttosto che passare ore a decorare qualcosa, ho imparato a fare molte più cose e a vedere il cibo con occhi diversi, e poi ci siete voi, chi mi segue da poco e chi invece c'è sempre stato dall' inizio, e sempre con una parola d' affetto e di amicizia, si dai, direi che bisogna festeggiare!! Con cosa?? Con la mia passione, un lievitato che sa di campagna e profuma di buono!! Erba cipollina fresca, pepe nero, farine speciali buonissime e tanto amore, quello che ho messo nell' impastare fino a fare stare bene assieme il tutto, creando una rete dove ogni bollicina d' aria troverà il suo posto, creando una struttura perfetta che possa crescere, solida e robusta ma morbida e soffice allo stesso tempo! Un mix di sapori intrigante, una nota piccante e intensa per un bocconcino che mi è valso il titolo di Miss Focaccina, la signorina che vive nella farina!! Eh, lo so, io e mio marito siamo scemi così ma ci facciamo tante risate assieme!! Ma passiamo alla ricetta che non vorrei questo delirante post si dilungasse troppo, ecco le mie focaccine profumatissime, soffici dentro e croccantine fuori!! Per circa 18 focaccine: 80 g di farina di farro spelta integrale 220 g di farina di tipo 0 macinata a pietra 225 g di acqua 20 g di olio e.v.o. 5 g di sale 60 g di pasta madre al raddoppio dopo il rinfresco 15 g di erba cipollina fresca sminuzzata 2 cucchiaini da the di pepe nero macinato al momento sale grosso per spolverare le focaccine prima di infornare Anche questa volta mi sono servita del frigo tra una lievitazione e l' altra iniziando ad impastare alla sera, potete comunque fare tutto in giornata!! Ho messo nella planetaria con il gancio K la pasta madre e l' acqua, ho azionato il gancio a foglia a velocità minima e ho fatto sciogliere la pasta madre, ho aggiunto le farine setacciate poco per volta, il pepe e l' erba cipollina e ho continuato a lavorare fino a che l' impasto non ha iniziato a stare attaccato al gancio. A questo punto ho messo l' uncino ed ho iniziato a lavorare a velocità prima molto bassa e poi ho aumentato, dopo 5 minuti l' impasto ha iniziato ad incordare, ho aggiunto l' olio poco per volta facendo assorbire bene quello in ciotola prima di aggiungerne altro e ho continuato a lavorare sempre a velocità media dell' impastatrice e ribaltando l' impasto nella ciotola un paio di volte, a questo punto ho aggiunto il sale, impastando ancora senza perdere l' incordatura. Ho spostato l'impasto in una ciotola unta e ho lasciato riposare mezz' ora, ho fatto due giri di pieghe a portafoglio e ho messo la ciotola coperta da pellicola in frigo fino al giorno successivo. Il pomeriggio verso le 14 ho tirato fuori dal frigo l' impasto e l' ho lasciato acclimatare e gonfiare bene per qualche ora in forno tiepido e con la luce accesa, poi l' ho steso sulla spianatoia leggermente infarinata, l' ho sgonfiato delicatamente e allargato e con un tagliapasta ho ricavato le focaccine. Una per volta le ho posizionate sulla teglia per la cottura, questa volta ho ricoperto la teglia con la carta da forno, e le ho fate riposare sempre in forno tiepido per ancora un' oretta. Una volte pronte per la cottura, le ho tolte dal forno mentre questo si scaldava sino a 210°, le ho spennellate con un' emulsione di olio e acqua, le ho spolverate di sale grosso e pepe macinato al momento e ho infornato in forno già caldo per circa 16-18 minuti, gli ultimi 5 minuti ho usato il ventilato abbassando la temperatura a 200°. Sono deliziose al naturale ma sono ottime anche con il salmone, aneto e yogurt, infatti io me le sono mangiate così a cena, o con gli affettati e le verdure, mio marito sostiene che lo siano anche con i formaggi freschi!! Insomma, sono da provare, fidatevi!! E con queste focaccine partecipo alla raccolta Panissimo, organizzato da Barbara e Sandra e questo mese ospitato dalle belle svalvolate di Un condominio in cucina !! A prestoooo!! Silvia
Ciao a tutti!! Ma che giorno è oggi?? Già Mercoledìììììì?? Ho perso il tempo, giuro il tempo mi sta scivolando dalle mani, è un periodo in cui sono iperattiva ma un po' con l' ansia, come se avessi paura di perdere il controllo sulle cose, in casa, in cucina, i rapporti umani, voglio fare tutto, vedere tutti e nel frattempo portare la macchina dal meccanico, sistemare i capelli, sbrigare alcune commissioni e magari se c'è un momento in cui non ho nulla da fare, inventarmi qualcosa per non perdere tempo . . . aiutooooo!! Boh, mi placherò prima o poi o mi verrà una crisi isterica, non lo so, sto bene ma ho solo un senso del fare che è smisurato in questo periodo, troppo direi, devo rallentare ma non mi sembra di riuscirci, voi quando e se avete questi periodi autolesionisti come li risolvete?? Il confronto credo sia una buona cosa per trovare soluzioni, mi rivolgo a voi, angolo della psiche agitata, che ne dite?? Lo scorso we alla fine abbiamo ribaltato tutti i programmi, siamo partiti per Cameri assieme a mia sorella e il suo compagno, dove abita la nostra carissima amica della cumpa dei fotografi che ci ha invitati su, siamo stati a dormire lì, abbiamo impastato la pizza a 4 mani io e lei, poi tutte assieme ci siamo dedicate agli antipasti, le pizze le abbiamo cotte nel forno a legna, io le stendevo e il suo compagno infornava e cuoceva, prima volta per me, che emozione!! Il giorno dopo a pranzo abbiamo cucinato tutte e tre noi ragazze assieme, ci siamo divertite e siamo stati benissimo, tante chiacchiere, risate, relax, un bellissimo we che mi ha fatto benissimo, godersi gli amici a cui si vuole più bene è una vera terapia, e poi che dire, la padrona di casa è una cuoca provetta, è un piacere fare le cose con lei, ha sempre belle idee e sa fare bene tutto!!! Ma immagino sia il momento di passare alla ricetta vero?? Queste brioches le avevo viste nel mitico condominio, alla fine sono riuscita a farle, con qualche modifica nel procedimento per mia organizzazione e con qualche modifica nei sapori, ma la base è quella e devo dire che hanno appagato in pieno le mie aspettative, leggerissime, soffici, delle vere nuvole, grazie Silvia!!! Ma vediamo cosa vi serve per 12 brioches!! 200 g di farina 00 manitoba 50 g di farina integrale 50 g di acqua di fiori d' arancio 75 g di yogurt greco magro 1 uovo 50 g di miele 30 g di burro morbidissimo 2 g di sale 80 g di lievito madre al raddoppio dopo il rinfresco la buccia grattugiata di 1 limone piccolo o mezzo se grande latte per spennellare Innanzitutto setacciate le farine, poi nell' impastatrice con il gancio a foglia sciogliere il lievito madre nell' acqua assieme al miele e alla scorza di limone, aggiungere l' uovo e un po' di farina, quanta ne basta per fare iniziare ad incordare l' impasto. Aggiungere lo yogurt in tre volte alternandolo ad un po' di farina, cercate sempre di non perdere l' incordatura e tenete un paio di cucchiai di farina per quando verrà inserito il burro. A questo punto inserite il sale e fatelo assorbire sempre senza perdere l' incordatura, poi inserite il burro poco alla volta e inserite la farina che avete lasciato da parte. A questo punto l' impasto sarà ben incordato, sostituite il gancio a foglia con l' uncino e impastate ancora qualche minuto per serrare l' impasto, io in questa fase, sia che si tratti di pane che di dolci, capovolgo l' impasto un paio di volte durante la lavorazione, come dice Silvia. Una volta il vostro impasto sarà bello incordato ed elastico, capovolgetelo in una ciotola unta, fatelo riposare mezz' ora e fate un giro di pieghe a portafoglio, dopo un' altra mezz' ora fate un secondo giro, pirlate l' impasto dandogli una forma sferica e mettetelo in frigo a maturare per almeno 10 ore sigillando la ciotola con la pellicola. Passato il tempo di maturazione togliete la ciotola dal frigo e mettetela in un luogo tiepido (27-28 °C) fino al raddoppio abbondante. A questo punto ribaltate l' impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e sgonfiatelo delicatamente dandogli la forma di un rettangolo, dividetelo in 12 pezzi da 45 g l' uno, formate delle palline arrotolando il pezzetto su se stesso e pirlandolo tra le mani per dargli la forma rotonda. Imburrate uno stampo per muffins e metteteci le vostre brioches. Copritele con pellicola perché non si asciughi la superficie e mettetele di nuovo a raddoppiare in un luogo tiepido. Una volta raddoppiate, accendete il forno a 180° e praticate sulla superficie di ciascuna brioche dei taglietti con le forbici in direzione longitudinale e spennellatele con il latte. Infornate in forno caldo per 12-13 minuti. Una volta cotte, sfornatele e fatele intiepidire prima di toglierle dallo stampo. Sono davvero sofficissime, il mio consiglio per gustare sempre un lievitato dolce come appena sfornato, e vi garantisco che è proprio così, è congelare le brioches o il dolce affettato appena si è freddato. Basta poi farlo scongelare a temperatura ambiente e scaldarlo qualche minuto per riportarvi tutta la sua morbidezza, e poi è anche un metodo efficace per non finire il dolce in due giorni!!! E con questo dolce partecipo alla raccolta Panissimo, organizzato da Barbara e Sandra e questo mese ospitato da Consuelo di I Biscotti della Zia Buon proseguimento di settimana!! A presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Mi sembra che la settimana sia iniziata un mese fa, ma davvero siamo solo a Mercoledì?? Eppure non ho scazzi particolari, anzi, sono molto contenta, mi sento come Flanders, salve salvino, io che di solito sono il corvaccio nero, la sarcastica Daria della situazione, insolito no?? Però il tempo pare essersi bloccato lo stesso!! Misteri del karma!! Oggi, per la nostra terapia bisettimanale, ricettina molto easy ma davvero ghiotta!! In che senso terapia bisettimanale?? Vi spiego, quando il marito fa il turno del pomeriggio, mi prendo una o due serate tutte per me, penso ad una ricetta che mi piace, me la cucino, me la fotografo e me la mangio e poi se ne vale la pena la pubblico!! E' la mia terapia!! E guai a chi me la tocca!! Questo il più delle volte si scinde in due sere, una cucino e l' altra esco presto dal lavoro e fotografo, ma questa volta, dato che il piatto è abbastanza veloce e c'è luce fino a tardi, ho fatto tutto in una sera, un tour de force folle ma voi mi capite vero?? Scommetto proprio di si!!! Avevo in credenza, da tempo immemore ammetto, una pacco a metà di conchiglioni giganti di Gragnano da fare ripieni, Quel tipo di pasta che conservo per le grandi occasioni ma che poi quando arrivano non mi ricordo di fare!! Quando penso alla pasta al forno poi finisco sempre sulle lasagne o sui cannelloni, ma dato che alla fine non ne potevo più di vederle, mi sono decisa a cucinarle con un ripieno che amo molto, asparagi e salmone fresco aromatizzati al finocchio ed erba cipollina in una cremosa salsa a base di yogurt e di gambi degli asparagi frullati. Gli asparagi sono quelli che ho preso con il Gas, biologici, buonissimi e costavano meno che quelli al supermercato non biologici!! Santo Gas!!! Ne ho un secondo mazzo in frigo e sto ancora meditando su come giustiziarlo!!! Torniamo a noi, un ripieno fresco e saporito in un guscio morbido e allo stesso tempo croccante!! A me sono così piaciuti che credo me li rifarò presto!! Me, perché il salmone il marito non lo mangia, quindi una teglia tutta mia, che goduria ragazzi!!! Per 3 porzioni: 12 conchiglioni 1 mazzo di asparagi da 500 g 1 filetto di salmone da 300 g 1 cipollotto 3-4 cucchiai di yogurt greco 6-7 semi di finocchio erba cipollina, sale, pepe qb olio e.v.o. pane grattugiato per spolverare la pasta prima di infornare Cuocete la pasta in abbondante acqua salata un paio di minuti più del tempo indicato dalla confezione, almeno quando si fredda resta più morbida. Una volta pronti lasciateli scolare bene e teneteli da parte. Nel frattempocuocete gli asparagi al vapore, io proprio una scottata 5 minuti con il cestello in pentola a pressione. In una padella con 3 cucchiai di olio e.v.o. mettete a soffriggere il cipollotto affettato sottile e i gambi degli asparagi tagliati a pezzetti, aggiungete i semi di finocchio triturati, salate e pepate e fate cuocere giusto il tempo che la cipolla sia morbida. Mettete il composto in un mixer e frullatelo assieme allo yogurt, aggiustate di sale e tenete la salsa da parte. Nella stessa padella mettete ancora un filo d'olio e il filetto di salmone a cui avrete tolto la pelle, fatelo dorare da entrambi i lati, aggiungete due o tre pizzichi di erba cipollina, salate e pepate e una volta bello colorato iniziate a spezzettarlo, aggiungete le cime di asparago, tenendone qualcuna da parte se vi serve per decorare il piatto finale, e cuocete quanto basta al salmone per essere cotto ma non asciutto. A questo punto non vi resta che assemblare la vostra teglia, mescolate il pesce e gli asparagi alla crema e riempite i conchiglioni, disponeteli in una pirofila unta e cospargeteli di pane grattugiato ed erba cipollina. Irrorate con olio e.v.o. e infornate a forno caldo a 200° per 10-12 minuti circa in modalità ventilata o grill. Quando il pane inizia a dorarsi, il vostro piatto è pronto!!! Serviteli subito e li potrete gustare nella loro miglior forma, se poi come me ve li tenete anche per il giorno dopo, o li mangiate dopo le foto e quindi vi tocca riscaldarli, avrete il ripieno comunque morbido e cremoso ma la pasta tenderà ad asciugarsi un pochino, cosa risolvibile utilizzando besciamella, magari agli asparagi, come finitura ma l' ho volutamente evitata per avere un piatto più leggero!! E vi confesso una cosa che ho scoperto stasera, se come me siete non troppo ligie al bon-ton, questi conchiglioni sono dei perfetti finger-food!!! Con questa proposta vi saluto e vi auguro un buon proseguimento di settimana, Venerdì sono in ferie e ho definitivamente spento i termosifoni anche al mattino presto, evviva il caldo!!! A presto!! Silvia
Ciao a tutti!!! Ebbene si, un altro dolce!! Ma che vi devo dire, è un periodo che va così, ho voglia di dolci, così me li preparo!! Non capita spesso, io amo il salato, se devo scegliere tra un biscotto o un pezzetto di focaccia non esito un secondo, focaccia forever, tuttavia saranno stati gli eventi, saranno gli ormoni, ho sfornato dolci come se non ci fosse un domani in questo periodo!! E questa volta ho voluto provare una ricetta che era un secolo che aspettava il momento giusto!! Le belle svalvolate del condominio più famoso del web avevano postato la ricetta dei biscotti digestive, io, che adoro quei biscotti, mi ero promessa di provarli e finalmente ho trovato l' ispirazione!! Si, perché volevo anche un biscotto doppio, e farcito, e ricoperto di cioccolato, si, ho voglia di dolce, io l' avevo detto dall' inizio!! Quindi ho riprodotto i loro meravigliosi digestive, e sono davvero molto simili e super buoni, variando una farina, non avevo quella di farro e ho usato quella di segale, mi sembrava potesse andare comunque bene!! Me li sono farcita con la confettura di prugne e zenzero fatta quest' estate nonostante i 50 gradi e, una volta accoppiati, li ho tuffati in una piscina di cioccolato fondente. Mi vergogno quasi . . . però sono integrali!!! Ahahahah!!! Vabbè dai, posso dire che un po' sono stati regalati ai vicini di casa che li hanno di molto apprezzati, il resto ce lo siamo scofanati noi!! E con gran goduria devo dire!!! Per circa 25 biscottini doppi: 100 g di farina integrale 60 g di farina di segale integrale 60 g di fiocchi di avena tritati 60 g di zucchero di canna 80 g di burro 3 g di lievito chimico 4 cucchiai di latte due pizzicotti di sale confettura a scelta 100 g di cioccolato fondente In una ciotola mettere la farina, lo zucchero, il sale, il lievito, i fiocchi d' avena tritati e il burro. Iniziare a lavorare gli ingredienti con la punta delle dita fino a rendere il composto sabbioso, unire il latte e lavorare velocemente il composto fino ad avere una palla liscia ed omogenea. Avvolgere l' impasto in un foglio di pellicola e metterlo a riposare in frigo per mezz' ora abbondante. Finito i tempo di riposo, prendere l' impasto e stenderlo fino ad uno spessore di circa 3 mm, potete fare questo lavoro o mettendo l' impasto tra due fogli di carta da forno o come me, sulla spianatoia con un velo di farina, è un impasto che si lavora e stende molto bene, in entrambi i modi sarà un successo. Accendete il forno a 190° nel frattempo. Con una formina tagliate i vostri biscotti ed adagiateli via via su una teglia rivestita di carta da forno, una volta esauriti i biscotti, rimpastate i ritagli e continuate fino ad ave esaurito tutto l' impasto. A me sono usciti una cinquantina di biscotti, ho usato una formina piccola, rettangolare da circa 4 x 2 cm. Una volta che il forno è in temperatura infornate i vostri biscotti per circa 15 minuti, devono comunque colorirsi un po'. Sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella. Una volta freddi, prendetene due per volta, spalmatene uno con la confettura, io ho scelto quella di prugne e zenzero ma va benissimo anche una confettura di frutti rossi o la vostra preferita!! Accoppiate i biscotti e una volta pronte tutte le coppie, mettete a fondere a bagnomaria il cioccolato, una volta fuso, versatelo in un contenitore che sia stretto e alto, va bene anche un bicchiere, aspettate che il cioccolato perda un po' di calore continuando a mescolarlo e poi intingetevi la metà di ogni doppio biscotto, pulite il fondo dei biscotto sul bordo del bicchiere dopo averli intinti e metteteli a solidificare su una superficie coperta da carta forno. Una volta che il cioccolato si è solidificato, i biscotti sono pronti per allietare le vostre pause dolci!! Sono belli friabili, leggermente salati, il sapore dello zenzero rimane in bocca e si sposa alla perfezione con il cioccolato, insomma, una coccola davvero azzeccata!! Buon proseguimento di settimana e buon we, noi Sabato siamo a pranzo dalla nostra carissima amica a cui avevo fatto un po' di corso di fotografia, mi sa si prospetta il bis, l' latra volta mio marito non c'era e il suo ha dovuto sopportarci da solo, questa volta almeno ci sopportano in due!! Per Domenica invece spero siano sbocciati i narcisi sui monti qui dietro, urge mission fotografica!! Ce la faremo?? Ve lo farò sapere sicuramente!! E con questi biscotti partecipo al contest di Coccole di Dolcezza: Biscotti con farine"altre" A presto!! Silvia
Ciao a tutti, sono in alto mare!! Ma sapete una cosa? Machissenefrega!! Ho un sacco di impegni e poco tempo, finalmente sono iniziate le ferie ma fino a Venerdì è stato un delirio!! I preparativi per Natale si sono arenati e non so se riusciranno ad essere portati a termine, non importa, il lavoro a tempo pieno lascia poco spazio al resto, soprattutto quando c'è la frenesia di fine anno e la stanchezza è sia fisica che di testa!! Ma oggi, incredibile ma vero ce l' ho fatta, vi regalo una ricetta di carne, un arrosto speciale perfetto per i giorni di festa e per ogni volta ci sia l'occasione di gustare un piatto davvero meraviglioso!! Ovvio che ormai i menù delle prossime feste sono già stati decisi ma ne verranno altre e allora prendete carta e penna!!! La ricetta proviene dalla mia mamma che però parrebbe averla strappata ad uno chef in un ristorante su qualche lago durante una mini vacanza moltissimo tempo fa. Da quel momento questo piatto è entrato a fare parte del ricettario di famiglia, è stato cucinato in diverse festività e sempre con grande successo. Il segreto di questo piatto sta tutto nel mix di ingredienti e nella cottura lunga e a fuoco lento, praticamente uno stracotto, morbido e delizioso, da acquolina in bocca!! Era un po' che non lo preparavo e che avevo voglia di farlo, l'altro giorno dal mio macellaio di fiducia mi è venuto in mente e ho chiesto se avevano il pezzo di carne necessario per questo arrosto, il "cappello del prete" o "copertina di spalla", il mio mitico macellaio me l' ha pure legato ed eccolo pronto per essere cotto e gustato!! Non fatevi spaventare dalla quantità di grassi presenti nella casseruola, servono tutti!!! Tanto poi dopo Natale si sta un po' a dieta no?? Allora partiamo!! 800 g di cappello del prete 4 spicchi d' aglio 1 cucchiaio scarso di capperi (io sotto sale) 4-6 filetti di acciuga (io sempre sotto sale) 50 g di burro 50 ml di olio e.v.o. 1/2 bicchiere di vino bianco 1/2 bicchiere d' acqua sale e pepe qb pane grattato e prezzemolo fresco tritato 1/2 cucchiaino di dadogranulare senza glutammato In una casseruola fare scaldare il burro e l' olio e.v.o., rosolare bene la carne da tutti i lati, aggiungere l' aglio, i capperi e le acciughe. Aggiungere il vino e l' acqua, spolverare la carne di pepe e mettere un pizzico di sale nel sughetto, non ne servirà di più perchè ci sono già le acciughe e i capperi, girare il pezzo di carne in modo da condirlo tutto e cuocere con il coperchio chiuso per almeno 2 ore, a metà cottura però ricordatevi di girare il pezzo di carne, in modo che sia a bagno nel sughetto la parte che prima era scoperta. Quando la carne è cotta levarla dalla pentola, togliere gli spicchi d' aglio e addensare il sugo con 1 o 2 cucchiai di pangrattato, aggiungete il prezzemolo e adagiatevi le fette di arrosto che avrete tagliato solo quando si è ben freddato. Vi consiglio di prepararlo in anticipo di mezza giornata in modo che i sapori si amalgamino bene, sarà un' esplosione di gusto e di morbidezza, impossibile non innamorarsene!!! Io lo consiglio, oltre assieme alle classiche patate al forno, anche con delle cipolle in agrodolce o con della verza stufata, a voi la scelta e buon appetito!! Con questa ricetta partecipo al Settimo Contest dell'Agriturismo Cà Versa!! Non so se riuscirò a pubblicare qualcos' altro prima di Natale, se fosse così, auguro Buone Feste a tutti e nel frattempo verrò a salutarvi a casetta vostra!! A presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Fa fresco qui, al mattino e alla sera in casuccia ci sono i pinguini e allora cosa c'è di meglio di una calda vellutata per scaldare il corpo ed il cuore, si, anche quello vuole la sua parte, sembra una sciocchezza ma è così!! Gli sbalzi ormonici questo mese si stanno facendo sentire e a volte mi verrebbe voglia di lasciare stare tutto, la fotografia, il blog e concentrarmi su quello che di concreto ho nella vita, sarà che mi piacerebbe farne un lavoro, della fotografia dico, ma non so da che parte girarmi dato che la fotografia di paesaggio è snobbata da tutti, il food vabbè, avendo iniziato ieri a dedicarmici con più impegno non credo di essere all' altezza, e il tempo per gestire attività e capacità è ovviamente quello che resta dal mio lavoro, quello che mi dà il soldo intendiamoci, non posso certo permettermi di lasciarlo andare per uno sfizio che magari non mi porterà mai a nulla, magari potessi, ma non posso, ecco, sono un po' demoralizzata, cioè, non demoralizzata ma un po' sulla via della rassegnazione . . . ma chissà, la vita in realtà riserva tante sorprese e io intanto cerco di fare del mio meglio!! Ma tornando al comfort food di cui vi parlavo, cosa c'è di meglio della zucca da vellutare?? Cremosa, solare, delicata e si presta davvero a tantissimi abbinamenti!! Io questa volta ho scelto i piselli, secchi certo, siamo ad Ottobre, la patata per dare un po' più di corpo e la cipolla, un pizzico di noce moscata e di timo e la cena è in tavola!! Ecco cosa vi serve per 4 porzioni: 500 g di zucca al netto delle bucce 1 patata media una cipolla tre pugnetti di piselli secchi spezzati olio e.v.o. sale brodo vegetale noce moscata, la punta di un cucchiaino circa, meglio se usate quella da grattare al momento timo, un pizzichino perché è forte maggiorana, un rametto semi misti In una pentola da minestra fare soffriggere la cipolla in tre cucchiai di olio e.v.o., quando la cipolla è dorata, aggiungere la zucca e la patata tagliate a pezzetti, aggiungere i piselli, non hanno bisogno di ammollo, e mescolate bene, coprite con il brodo vegetale e fate cuocere fino a che le verdure non sono morbide. Rendete la zuppa una vellutata con il frullatore ad immersione e aggiustate di sale, aromatizzate con il timo, la maggiorana e la noce moscata e lasciate cuocere ancora a coperchio aperto fino a raggiungere la consistenza di una crema. Servite calda con una manciata di semi misti. E poi vedrete che il mondo è meno grigio!!! Avete visto che carucce le zucchette?? Regalo del marito, sant' uomo, meno male che mi sostiene e mi sprona a continuare a fare foto di ogni tipo, lo adoro!! Visto che oggi sono di poche parole e non delle più gioiose, vi auguro buon we, io mi sa che adesso vado a fare un dolce, chissà che non mi torni la voglia di chiacchierare, e poi tanto colazione va fatta domani no?? A presto!! Silvia
Ciao a tutti!!! Come ve la siete passata la settimana?? Io piuttosto bene, devo dire che questa settimana ho accusato un po' di sonno in più ma ho fatto tutto quello che avevo in programma, anche andare a trovare la mia nonna in casa di cura, quindi sono contenta e soddisfatta, anche se in generale ho incorporato più aria con gli sbadigli che con il respiro!!! E come prevedevo i turni si dilungheranno almeno ancora una settimana, a metà Marzo ho l' esame della certificazione Green Belt e devo iniziare a studiare ed entro i primi di Aprile abbiamo da finire tre lavorazioni che, a causa di questi lavori in altri reparti, non abbiamo ancora iniziato . . . andiamo bene!! Vabbè, in qualche modo farò . . . come sempre del resto!!! Ma passiamo alle cose belle e buone della vita, una torta che è durata davvero pochissimo, è arrivata, mi si è piantata sulle chiappe ed è sparita lasciando un senso di tristezza infinito!!! Volevo pubblicare questo dolce ieri ma alla fine, tra una cosa e l' altra, sono arrivata solo stamattina, dai non importa, tanto è veloce e fate in tempo a farlo anche per merenda!! So che questo è un dolce visto e rivisto e l' avete fatto tutti ma a me mancava e ritardataria come sempre l'ho provato solo ora e mi chiedo come ho fatto a stare senza fino ad oggi!! Vi dico solo che è uno di quei dolci che vanno di botto sul podio!! Che spettacolo!! La ricetta è quella del libro California Bakery, gli agrumi, lime a parte, sono quelli di Sicilia acquistati con il GAS e i mandarini sono dei suoceri, ammetto che ho assaggiato diverse torte con i semi di papavero e gli agrumi ma questa è in assoluto la migliore, una texture pazzesca, morbida e consistente ma davvero leggera!! Ne ho portato una parte al lavoro, come leggerete poi ho fatto tre stampi di diverse dimensioni, e pareva che nessuno avesse mai assaggiato un dolce così buono, in effetti mentre lo stavo fotografando ammetto me ne sono mangiata due fette, e io non mangio mai mentre scatto proprio per non rischiare di sporcare la macchina, alla fine della sessione era tutta appiccicosa e ho dovuto pulirla!! Questo per dirvi quanto io l' abbia trovata irresistibile, entra proprio in circolo la serotonina al primo morso e dopo la prima fetta per forza ci vuole la seconda, avrei cenato con questa torta!!!! Dai, passiamo alla ricetta, non avevo i limoni ma un lime preso al mercato equo e solidale apparentemente biologico, quindi ho usato quello, succo e scorza, al posto del limone e nella salsa ho aggiunto il succo di mandarino, ho fatto un bel mix di agrumi, uno schianto di sapore!!! Ho anche diminuito la quantità di semi di papavero a 80 grammi anziché 100, quelli avevo, però devo dire che era ricchissima lo stesso, piena di meravigliosi puntini!!! Dai, vi lascio la ricetta che ho già chiacchierato troppo!! Per la torta: 225 g di zucchero 280 g di farina 00 12 g di lievito per dolci 2 g di sale 3 uova 135 ml di olio di semi 135 ml di succo di arancia e lime (mi sono bastati un' arancia e un lime) la scorza grattugiata dell' arancia e del lime, non trattati possibilmente 80 g di semi di papavero Per la salsa agli agrumi: 150 ml di succo di agrumi (io un' arancia e 2 mandarini) 150 g di zucchero 100 ml d' acqua Innanzitutto accendete il forno a 170°. In una ciotola versate i succhi degli agrumi, l' olio, le uova, lo zucchero, la farina, il sale, il lievito, i semi di papavero e le scorze grattate e mescolate solo alla fine, mescolate bene con la frusta per circa un minuto con movimenti dal basso verso l' alto per incorporare aria, pulite il bordo della ciotola con una spatolina e sbattete energicamente fino a che il composto non diventa bello liscio e con una consistenza a nastro, io ho messo tutto nella ciotola della planetaria e ho usato prima la frusta a mano e poi la macchina!! A questo punto imburrate e infarinate lo stampo, io ne ho usato uno da 15 cm di diametro un po' alto e due da 12 apribili più bassi, ma potete benissimo usarne uno unico da 18-20 cm o dare la classica forma a ciambella!! Infornate a forno già caldo e fate cuocere fino a che, facendo la prova stecchino, questo non uscirà asciutto dal dolce, a me sono serviti 25 minuti per le tortine più piccole e 55 per quella più alta. Mentre il dolce cuoce potete preparare la salsa, in un pentolino versate la spremuta, l' acqua e lo zucchero e fate cuocere fino a che non raggiunge la consistenza di un leggero sciroppo. Una volta che avete sfornato la torta, proprio appena sfornata, praticate tanti forellini sulla superficie con uno stecco un po' lungo e spennellate bene con una buona dose di salsa, dopo una ventina di minuti sformate il dolce e fate la stessa cosa sul fondo. Conservate un po' di salsa per versarla fresca sulla torta al momento di servirla, la quantità che viene con quelle dosi iniziali è abbastanza per tutte queste fasi di bagna!! Questo è un dolce davvero squisito e speciale, profumatissimo e con una meravigliosa consistenza, è perfetto con una bella tazza di the caldo, goloso sia a colazione o merenda che come dopo pasto e, se ancora non avete provato a farlo, cosa aspettateeee????? Con questa ricetta partecipo al giveaway "Le Primavere" di Batuffolando Ricette Buon fine settimana a tutti e a presto!! Silvia
Ciao a tutti!! Ci siamo quasi, mancano due giorni e poi iniziano le ferie natalizie!! Quest' anno saranno lunghissime e sono pronta a godermele sino all' ultimo secondo, brutte voci circolanti in azienda permettendo, come ogni anno si arriva a Natale che vacilla ogni certezza, purtroppo quest' anno la vedo ancora più bigia degli altri anni, vabbè, tengo per me i brutti pensieri e vado avanti!! Ancora non ho fatto troppi programmi ma non credo mi mancheranno le idee quindi inizierò a farle materializzare da Sabato, ora devo tenere le energie per questi giorni, sono lunghi, pesanti e molto densi quindi impegno al massimo e via!! Oggi vi lascio un' idea per il buffet o l' aperitivo della cena di S. Silvestro, nel caso i preparativi spettino alla compagnia al completo, non vorrete mica arrivare alle dieci di sera a stomaco vuoto vero?? Io che di solito alle sette ho già fame non sono tanto una fan del cenone, mamma mia, ma come faccio ad arrivare a quell' ora senza niente in pancia?? Io svengo!! Ecco un aperitivo perfetto, questi deliziosi bocconcini e bollicine mentre la cena cuoce, che tanto c'è tempo!! Sono semplici e la loro preparazione non si sovrappone a quella del resto della cena, si infornano al momento giusto e in un quarto d'ora la vostra casa sarà invasa da un profumo irresistibile!!! L' unico problema è che non sono mai abbastanza!!! Per la Tapenade: 200 g di olive nere (io Kalamon) a cui dovrete togliere il nocciolo uno spicchio d' aglio piccolo privato del germe 4 filetti di acciuga un cucchiaino di capperi sotto sale ben sciacquati dal sale un bel pizzico di erbe provenzali peperoncino fresco a piacere potete tranquillamente farla mentre aspettate che l' impasto si ambienti dopo il frigo o mentre lievita se fate tutto in giornata Mettete nel mixer tutti gli ingredienti e tritateli a piccoli impulsi, nel mio caso non ho allungato la salsa con l' olio perché dovevo farcirci i rustici, quindi mi serviva un pochino più densa. Quando avrete ottenuto una crema, la vostra tapenade è pronta!! Per la pasta dei rustici (una trentina tra girelle e mini croissant): 100 g di farina di segale integrale 350 g di farina di frumento tipo 1 macinata a pietra 90 g di lievito madre al raddoppio dopo il rinfresco 300 g di acqua 5 cucchiai di olio e.v.o. 6 g di sale Anche questa volta mi sono servita del frigo tra una lievitazione e l' altra, potete comunque fare tutto in giornata!! Ho messo nella planetaria con il gancio K la pasta madre e 300 g l' acqua, ho azionato il gancio a velocità minima e ho fatto un po' sciogliere la pasta madre, ho aggiunto poi le farine setacciate poco per volta e infine l' acqua rimasta. Quando l' impasto ha iniziato a stare bene insieme ho messo il gancio ad uncino ed ho iniziato a lavorare a velocità media, dopo 5 minuti ho aggiunto l' olio un cucchiaio alla volta facendolo assorbire bene prima di aggiungere il successivo e ho portato ad incordatura sempre a velocità media dell' impastatrice e ribaltando l' impasto nella ciotola un paio di volte, a questo punto ho aggiunto il sale, impastando ancora senza perdere l' incordatura. Ho spostato l'impasto in una ciotola unta e ho lasciato riposare mezz' ora, ho fatto due giri di pieghe a portafoglio e ho messo la ciotola coperta da pellicola in frigo fino al giorno successivo. Il pomeriggio verso le 14 ho tirato fuori dal frigo l' impasto e l' ho lasciato acclimatare e gonfiare bene per qualche ora, in forno tiepido e con la luce accesa, alle 18 era quasi triplicato e l' ho steso sulla spianatoia leggermente infarinata, l' ho sgonfiato delicatamente, e l' ho diviso a metà con il tarocco. Metà impasto l' ho schiacciato ben bene e ne ho ricavato circa 15 triangolini che ho farcito con la tapenade ed arrotolato tipo croissant, tipo, ovviamente la mia tecnica deve migliorare molto, l' altra metà di impasto invece l' ho stesa meno sottile e l' ho spalmata con il resto della tapenade, poi l' ho arrotolata su se stessa e con il tarocco l' ho tagliata a fettine per ricavare le girelle, di nuovo una quindicina. Ho messo in due teglie i rustici e li ho fatti riposare per un' oretta e mezza, a me è bastata per farli gonfiare bene, e poi li ho spennellati con olio e cosparsi di origano e ho infornato in forno già caldo a 210° per circa 16-18 minuti. Noi ce li siamo pappati la sera stessa, una cena che doveva essere una simil pizza ma poi si è trasformata in queste mini golosità mangiate guardando la sesta stagione di "The Walking Dead", ogni tanto mi vengono questi estri, la pizza non sarebbe stata pratica sul divano ma questi si!!! E poi volete mettere la goduria di sbocconcellarli comodi, birra fresca e suspance a volontà, via i nostri Sabati sera saranno anche da pantofolai ma ce li godiamo eccome!! Con questi rustici partecipo a Panissimo, organizzato da Barbara e Sandra e questo mese ospitato da Barbara ! A presto!! Silvia