LA DONNA NEL MEDIOEVO Donne fiorentine con mantello sec. XIV. Nobili. Donna difende la sua città XV sec. Guerriera. Come in ogni epoc...
di Giovanna Barbieri Fisicamente deboli e moralmente fragili le donne nel Medioevo erano viste come esseri da proteggere, sia dagli altri che da se stesse. Nobili, lavoratrici cittadine, o religiose […]
LA DONNA NEL MEDIOEVO Donne fiorentine con mantello sec. XIV. Nobili. Donna difende la sua città XV sec. Guerriera. Come in ogni epoca, la donna può appartenere a classi differenti e questo comporta inevitabili differenziazioni. Nel complesso, in età medievale, la condizione della donna era però assai diversa da quello che i pregiudizi spesso ci portano a ritenere: molto diffusa è infatti la diceria secondo la quale la donna nel Medioevo fosse addirittura considerata priva di anima. Anche in questo caso vale la pena di riferirsi ai dati e non alle opinioni. Vale come risposta sottolineare l'importanza della figura della Madonna o di donne divenute poi sante e seguite ed amate dal popolo, come S. Agata, S. Rosa o l'eroina Giovanna d'Arco. La donna nelle classi elevate La regina e le sue ancelle XIV sec. LA DONNA E IL POTERE NEL MEDIOEVO Ai tempi del feudalesimo la regina era incoronata, se necessario, come se si trattasse di un re: l'uomo e la donna erano, in questo caso, su un piano di parità (inutile dire che questa situazione si modifica già a partire dalla guerra dei Cent'anni per mutare radicalmente dal XVII secolo). Vediamo infatti che nel Medioevo donne come Eleonora d'Aquitania e Bianca di Castiglia dominarono realmente il loro secolo ed esercitarono un potere incontestato nel loro territorio. Questo poteva dunque verificarsi nel caso in cui il re fosse assente, ammalato o morto. L'influenza delle figura femminile diminuisce parallelamente alla ascesa, a partire dal Rinascimento, del diritto romano: infatti la prima disposizione che eliminò la donna dalla successione al trono fu presa da Filippo il Bello. Ma già in età classica, quella alla quale si ispira l'età definita rinascimentale, il diritto romano non è favorevole alla donna: è il diritto del "pater familias", del padre proprietario e, a casa sua, gran sacerdote, capo famiglia il cui potere è sacro e illimitato. Nel Medioevo il padre possedeva un'autorità di gerente, non di proprietario: era tradizione nelle famiglie, nobili o plebee che fossero, che nel caso di unione conclusa senza un'erede diretto, i beni provenienti dal padre andassero alla famiglia paterna, ma anche che quelli della madre tornassero alla famiglia materna. Inoltre è soltanto a partire dal XVII secolo che la donna comincia a dover prendere il nome del marito. LE DONNE IN CONVENTO Donna e religioneNel XIII secolo i conventi femminili erano sempre stati centri di preghiera, ma al tempo stesso di dottrina religiosa, di cultura; vi si studiava la sacra scrittura, considerata come base di ogni conoscenza, e poi di tutti gli altri elementi del sapere. Le religiose erano ragazze colte: d'altronde l'entrare in convento era la via normale per le donne che volevano approfondire le proprie conoscenze al di là del livello corrente. Per questo in età medievale abbiamo i primi esempi di letterate famose e importanti, come Rosvita, la grande autrice di testi teatrali del X secolo, o come Herrada di Landsberg, autrice della più nota enciclopedia del XII secolo. Inoltre le badesse poste a capo del monastero erano autentici signori feudali e amministravano, anche da un punto di vista economico, vasti territori che includevano anche villaggi o parrocchie, come vere e proprie 'manager'. Nessuno si scandalizzava se anche il vicino convento maschile era sottoposto ad una badessa (come accadde a Fontenvrault nel XII secolo), dimostrando che le parole di S. Paolo ("non c'è più né uomo né donna") erano veramente vissute. LA DONNA NELLA SOCIETA' CIVILE Ma le contadine, le cittadine, le madri di famiglia, erano così valutate come le nobili o le monache? Non c'erano poeti che dedicassero loro poesie d'amore né venivano valorizzate da particolari carriere come nella vita monastica. Tuttavia da documenti del tempo è sorprendente notare che è proprio nel Medioevo che per la prima volta le donne possono votare (nelle assemblee cittadine o in quelle dei comuni rurali). Questo diritto è stato faticosamente riconquistato solo intorno alla metà del secolo scorso! DONNA E LAVORO NEL MEDIOEVO Da atti notarili veniamo a sapere che le donne agiscono per conto proprio, acquistano e gestiscono negozi, pagano le imposte, svolgono mestieri che solo oggi riteniamo adeguati anche ad una donna: nel Medioevo troviamo maestre, farmaciste, donne medico, miniaturiste, rilegatrici di codici, tingitrici, gessaiole, ecc. LA DONNA E LA SCIENZA NELMEDIOEVO
LE DONNE TRA STORIA e ATTUALITA'-le donne nella loro evoluzione si sono scavate cunicoli con fatica, pur di arrivare ad affermarsi
Nel Medioevo, erano le mogli dei signori britannici ad avere il titolo di “lady”. Al giorno d’oggi, questa parola ha un significato molto più ampio. Una “lady” nel mondo moderno è una donna che sa comportarsi in modo decente in qualsiasi situazione, sia durante un incontro con un vecchio amico che in una società d’élite. Le persone si girano quando lei arriva e la guardano con soggezione, e anche il più avido dei cinici e degli scettici non può non complimentarsi con lei. Chiaramente, le vere lady, hanno dei piccoli segreti che gli permettono di essere sempre al top. In ultimo, una lady è una donna che ordina e rispetta, entro i limiti ragionevoli.
Per le donne la vita è sempre stata complessa specie in alcune professioni. Prima donna Medico fu Virdimura un'ebrea nel medioevo di fine 300
LA DONNA NEL MEDIOEVO Donne fiorentine con mantello sec. XIV. Nobili. Donna difende la sua città XV sec. Guerriera. Come in ogni epoca, la donna può appartenere a classi differenti e questo comporta inevitabili differenziazioni. Nel complesso, in età medievale, la condizione della donna era però assai diversa da quello che i pregiudizi spesso ci portano a ritenere: molto diffusa è infatti la diceria secondo la quale la donna nel Medioevo fosse addirittura considerata priva di anima. Anche in questo caso vale la pena di riferirsi ai dati e non alle opinioni. Vale come risposta sottolineare l'importanza della figura della Madonna o di donne divenute poi sante e seguite ed amate dal popolo, come S. Agata, S. Rosa o l'eroina Giovanna d'Arco. La donna nelle classi elevate La regina e le sue ancelle XIV sec. LA DONNA E IL POTERE NEL MEDIOEVO Ai tempi del feudalesimo la regina era incoronata, se necessario, come se si trattasse di un re: l'uomo e la donna erano, in questo caso, su un piano di parità (inutile dire che questa situazione si modifica già a partire dalla guerra dei Cent'anni per mutare radicalmente dal XVII secolo). Vediamo infatti che nel Medioevo donne come Eleonora d'Aquitania e Bianca di Castiglia dominarono realmente il loro secolo ed esercitarono un potere incontestato nel loro territorio. Questo poteva dunque verificarsi nel caso in cui il re fosse assente, ammalato o morto. L'influenza delle figura femminile diminuisce parallelamente alla ascesa, a partire dal Rinascimento, del diritto romano: infatti la prima disposizione che eliminò la donna dalla successione al trono fu presa da Filippo il Bello. Ma già in età classica, quella alla quale si ispira l'età definita rinascimentale, il diritto romano non è favorevole alla donna: è il diritto del "pater familias", del padre proprietario e, a casa sua, gran sacerdote, capo famiglia il cui potere è sacro e illimitato. Nel Medioevo il padre possedeva un'autorità di gerente, non di proprietario: era tradizione nelle famiglie, nobili o plebee che fossero, che nel caso di unione conclusa senza un'erede diretto, i beni provenienti dal padre andassero alla famiglia paterna, ma anche che quelli della madre tornassero alla famiglia materna. Inoltre è soltanto a partire dal XVII secolo che la donna comincia a dover prendere il nome del marito. LE DONNE IN CONVENTO Donna e religioneNel XIII secolo i conventi femminili erano sempre stati centri di preghiera, ma al tempo stesso di dottrina religiosa, di cultura; vi si studiava la sacra scrittura, considerata come base di ogni conoscenza, e poi di tutti gli altri elementi del sapere. Le religiose erano ragazze colte: d'altronde l'entrare in convento era la via normale per le donne che volevano approfondire le proprie conoscenze al di là del livello corrente. Per questo in età medievale abbiamo i primi esempi di letterate famose e importanti, come Rosvita, la grande autrice di testi teatrali del X secolo, o come Herrada di Landsberg, autrice della più nota enciclopedia del XII secolo. Inoltre le badesse poste a capo del monastero erano autentici signori feudali e amministravano, anche da un punto di vista economico, vasti territori che includevano anche villaggi o parrocchie, come vere e proprie 'manager'. Nessuno si scandalizzava se anche il vicino convento maschile era sottoposto ad una badessa (come accadde a Fontenvrault nel XII secolo), dimostrando che le parole di S. Paolo ("non c'è più né uomo né donna") erano veramente vissute. LA DONNA NELLA SOCIETA' CIVILE Ma le contadine, le cittadine, le madri di famiglia, erano così valutate come le nobili o le monache? Non c'erano poeti che dedicassero loro poesie d'amore né venivano valorizzate da particolari carriere come nella vita monastica. Tuttavia da documenti del tempo è sorprendente notare che è proprio nel Medioevo che per la prima volta le donne possono votare (nelle assemblee cittadine o in quelle dei comuni rurali). Questo diritto è stato faticosamente riconquistato solo intorno alla metà del secolo scorso! DONNA E LAVORO NEL MEDIOEVO Da atti notarili veniamo a sapere che le donne agiscono per conto proprio, acquistano e gestiscono negozi, pagano le imposte, svolgono mestieri che solo oggi riteniamo adeguati anche ad una donna: nel Medioevo troviamo maestre, farmaciste, donne medico, miniaturiste, rilegatrici di codici, tingitrici, gessaiole, ecc. LA DONNA E LA SCIENZA NELMEDIOEVO
Christine de Pizan scrittrice medievale introdusse il tema della parità di genere e l'impossibilità delle donne di acculturarsi.
La papessa Giovanna si pensa sia stata il primo, ed ultimo, papa donna. È una leggenda che vive ancora dopo moltissimi secoli, sarà vera?
Konstantin Razumov (Константин Разумов) is a Russian painter born in 1974 in Moscow. He studied at Ilya Glazounov's Academy and specialized in historical painting, achieving great success. A young and talented artist, influenced by different styles masterfully combined in a mix that includes realism and impressionism.
Vivere nel Medioevo Donne, uomini e soprattutto bambini di Chiara Frugoni pp. 320, € 40,00 Il Mulino, 2017 ISBN: 978-88-15-27371-0 Come vivevano gli uomini, le donne e soprattutto i bambini nel Medioevo? Cominciamo dalla stanza da letto, vivacemente utilizzata anche di giorno, per pranzare, studiare, ricevere visite e, se si fosse stati re, per applicare la giustizia. Come era ammobiliata? E come ci si difendeva dall’assillo per eccellenza, il freddo? Perché i neonati venivano fasciati come piccole mummie e il rosso era così presente nel loro abbigliamento? Crescere era difficile per un bambino: mancanza di igiene, cibo inadatto, balie incuranti. E il demonio, sempre in agguato, che faceva ammalare, rapiva e uccideva. Imparare a leggere e scrivere, un divertimento nell’ambiente domestico, un incubo quando entrava in scena il maestro, sempre severissimo. Molti i giochi all’aperto, assai pochi i giocattoli veri e propri. Giocavano i bambini, meno le bambine. Se mandate in monastero non necessariamente avevano un destino infelice. Hanno copiato codici, scritto testi, miniato smaglianti capolavori. Se ci si allontanava dalla casa o dalla cella per un viaggio, che cosa poteva capitare? Quali avventure nelle strade brulicanti di pellegrini, penitenti, malfattori? A tutte queste domande e ad altre ancora risponde l’autrice, in un racconto reso vivacissimo anche da stupefacenti immagini. Chiara Frugoni ha insegnato Storia medievale nelle Università di Pisa, Roma e Parigi. Tra i suoi libri recenti: «Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali» (Laterza, ultima rist. 2014), per Einaudi «Quale Francesco?» (2015) e «Senza misericordia» (con S. Facchinetti, 2016). I suoi saggi sono tradotti nelle principali lingue europee, oltre che in giapponese e in coreano.
Here are a couple closer shots of Sarah’s Inara inspired dress from Jody and Sarah’s engagement shoot. The dress is actually 3 pieces, the maroon satin under dress, the raw silk tunic, …
In occasione della mostra documentaria Lucca e Matilde di Canossa tra storia e mito ancora in corso nel salone monumentale di S. Maria Corte Orlandini fino al 6 dicembre prossimo, la biblioteca statale di Lucca organizza venerdi 2 dicembre 2016 alle ore 17,00 la lectio magistralis di Paolo Golinelli dal titolo Matilde di Canossa: l'attualità di una donna di potere di novecento anni fa. Interverranno l'onorevole Raffaella Mariani e l'onorevole Antonella Incerti. Introduce l'incontro Raffaele Savigni dell'Università di Bologna. Paolo Golinelli è professore di storia medievale all'Università di Verona. Al centro dei suoi interessi storici ci sono i rapporti tra religione e società nel Medio Evo, studiati attraverso l'agiografia e il culto dei santi (anche nel loro aspetto antropologico), il monachesimo medievale e la figura e il mito di Matilde di Canossa, sulla quale ha organizzato e partecipato a convegni (anche internazionali), scritto saggi e volumi, tra i quali l'edizione critica della Vita Mathildis di Donizone, con traduzione italiana e note (utima ristampa: Jaca Book, Milano 2016), e la biografia Matilde e i Canossa (ultima ristampa: Mursia, Milano 2016).
"The one and only #CoachellaQueen.. @vanessahudgens #NineZeroOne #901girl" scrivono su Instagram gli hairstylist del salone Nine Zero One di Merlose Place, West Hollywood, sotto il semiraccolto e ricci fitti di Vanessa Hudgens, cliente fissa.
Trascorro ore cercando tra testi e citazioni per trovare le parole che non riesco a dire.
Testa di moro Donna in ceramica siciliana di Caltagirone Modello "Concordia" Decoro Blu Sicilia Modellata e dipinta a mano Dimensioni: L. 30 x H. 48 cm Le teste di Moro sono tipiche dell'arte e dell'artigianato della Sicilia e hanno radici che risalgono all'epoca dell'influenza moresca e araba sull'isola durante il Medioevo. L'arte moresca e araba ha avuto un'influenza significativa sull'architettura, l'artigianato e la cultura siciliana, e le teste di Moro sono un riflesso di questa eredità. Teste di Moro: un simbolo di amore e passione Vasi ornamentali in ceramica modellati e dipinti a mano, raffigurano il volto di un uomo e di una donna, vengono utilizzati come preziosissimi e ricercatissimi oggetti d’arredo, che donano vivacità e classe ad ogni ambiente anche moderno. Nati dalle sapienti mani degli artigiani locali ed esportate in tutto il mondo, oggi le Teste di Moro sono riprodotte quasi sempre in coppia e sono simboli della Sicilia per eccellenza, sicuramente tra i più caratteristici. Le Teste di Moro in ceramica di Caltagirone sono riconosciute in tutto il mondo, un'icona di stile e tendenza, frutto di tradizione secolare e studiata manifattura artigianale. I Mori sono ormai un simbolo per la Sicilia, ma hanno dietro una storia molto antica e importante tipica di una Sicilia immersa in una magica atmosfera fra antiche tradizioni, miti e leggende che narrano di amori contrastati, passioni e gelosie. Per amarle con più consapevolezza vi invitiamo a leggere la storia delle Teste di moro cliccando sul link
So, you want to assemble a sewing kit for your Italian Peninsula persona? This is a guide to doing so with sources to point you in the right direction for your place and time. Remember, many…
Dopo la definitiva affermazione del Cristianesimo, proclamato religione di stato nel 381 d.C., non vi furono sostanziali mutamenti nella moda per parecchi secoli, e i canoni dell’abbigliament…
Con il 1400 sono apparse in Italia molte tipologie di acconciature ed ornamenti rendendo “i capelli” una vera e propria moda del periodo. Attraverso accessori (come piume e ricami, veli…
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