Inizio della copertina il primo coniglietto
Oggi descrivo la realizzazione dello sfilato dei bordi nel set da Messa. A me è piaciuto abbastanza: è semplice e veloce da fare e rimane ab...
nella fase ascendente il filo va tenuto verso il basso: questo consente anche di vedere meglio la trama da prendere con l'ago... ... quindi si avvolge il filo attorno all'ago dal basso verso l'alto come indicato nella foto seguente...
Eccomi qui a presentarvi qualche mio lavoro a punto croce. Sì, è una delle mie passioni e mi piace tanto ricamare per i bimbi. Questi sono sacchetti per il primo cambio, ma volendo si possono utilizzare anche per l'asilo nido. Ovviamente oltre al ricamo, dovremmo anche sapere un minimo di cucito. A questo proposito,vorrei mostrarvi come fare per avere delle cuciture interne che siano pulite e perfette. Non so se sarò capace, ma vorrei provarci lo stesso. Qui di seguito vi mostro i vari passaggi per eseguire una cucitura doppia Sovrapponete le due stoffe dritto contro dritto, una spostata di circa 5-6 mm. rispetto all'altra ed eseguite la prima cucitura. A questo punto ripiegate la stoffa facendola combaciare con la cucitura. Ripiegate l'altro lato su se stesso. Rigirate ora e sul margine fate un'altra cucitura. Ecco come vi si presenterà alla fine. Questo sarà il dritto del vostro lavoro. E questo è il rovescio. Spero di essere stata utile in qualche modo e vi aspetto per il prossimo tutorial.
Oggi voglio parlare di una tovaglietta che, come ho anticipato nel titolo del post, è 'antica'. Infatti molto probabilmente venne ricamata negli ultimi decenni dell' '800. Appartiene ad una cara amica, Bruna, di cui ho parlato in altri post perché è bravissima in tanti lavori di bricolage. Su di lei e sui suoi bellissimi lavori avrei dovuto scrivere, la scorsa estate, un post con un ricco corredo fotografico, ma poi tutto andò a monte perché la frattura di una vertebra mi obbligò ad un lungo periodo di inattività... Ritorno alla tovaglia e spiego come siamo risalite all'ipotetica data di produzione. Bruna la ricevette in eredità da sua madre, la quale, a sua volta, la ricevette da una sua zia che era colei che l'aveva ricamata come parte del suo corredo da sposa. Ora: dato che la zia era nata nel 1882 e che si era sposata giovanissima, come usava a quei tempi, possiamo datare la tovaglietta all'incirca nell'ultimo quinquennio del secolo XIX. Come si può constatare dalla foto, la tovaglietta è decorata con due cornici a punt'e nù: una, larga, che corre lungo il bordo, ed una, più stretta, che costituisce il riquadro centrale. I motivi di entrambe le fasce sono gli stessi, ma quelli del riquadro centrale sono un po' più semplici. Eccoli a confronto: motivo denominato "carira" (=sedia) del riquadro esterno motivo più piccolo denominato "carira" (=sedia) del riquadro centrale. La stessa cosa accade per 's'arrosa' (=la rosa) l'altro motivo che, insieme a 'sa carira', forma la fascia ricamata: motivo de "s'arrosa" nella fascia esterna. Al centro di questo motivo c'è la figura de 'su caboniscu' (=il galletto). Nel riquadro centrale, per motivi di spazio 's'arrosa' è in parte interrotta ma si può comunque vedere come il motivo consti di un numero inferiore di elementi rispetto a quello della foto precedente. Anche i quattro angoli presentano lo stesso motivo che, nella fascia centrale è semplificato: una coppia di galletti con al centro una palmetta (=sa prama) dentro una cornice di 'spronisi' (=sproni) che, nella fascia più larga, è doppia. motivo d'angolo fascia esterna. motivo d'angolo fascia interna. I riquadri infine sono bordati, sia all'esterno che nella parte interna da una doppia striscia a zig zag intervallata da due motivi di foglioline (=follittasa). La tovaglietta, infine, presenta nell'orlo esterno, gli archetti volanti con picot ed un sottile sfilato àjour: ed, all'angolo 3 pendenti realizzati ad ago secondo la tecnica con cui nel passato si realizzavano i bottoni per le camicie del costume tradizionale.: Un'ultima curiosità: la tovaglietta, anche secondo quanto mi ha riferito Bruna, è stata utilizzata, non è stata, cioè, uno di quegli oggetti preziosi che, una volta che li hai, li tieni chiusi nel cassetto per paura di rovinarli. Lo attestano alcuni rammendi pazienti con cui sono stato riparati alcuni punti in cui la tovaglia è stata logorata dall'uso. Eccone un esempio:
Si inizia con un normale punto catenella. Qui ho usato un cotone molto grosso (di quello per lavorare ai ferri) in maniera da rendere il tutto ben evidente con le foto. fissare l'ultima catenella con un anellino così, e portare nel contempo l'ago sotto: riportare l'ago in superficie al fianco dell'ultima catenella, in modo da poter lavorare da destra verso sinistra, come indicato nella foto seguente. Ora infilare l'ago nell'anellino di fissaggio dell'ultima catenella... e poi passarla sotto la penultima catenella dall'alto verso il basso... quindi passare sotto l'ultima catenella dal basso verso l'alto, facendo attenzione a che l'ago passi sopra il filo del punto precedente...
Oggi descrivo la realizzazione dello sfilato dei bordi nel set da Messa. A me è piaciuto abbastanza: è semplice e veloce da fare e rimane abbastanza decorativo e diverso dai soliti, tant'è vero che intendo utilizzarlo anche per un mio prossimo lavoro. Innanzitutto la sfilatura: levo 6 fili, ne lascio 4, ne levo altri 6. Quindi agli estremi opposti faccio il punto a giorno con fascetti di 4 fili ciascuno, in maniera però che risultino - i fascetti delle parti opposte - sfalsati di due fili, come si può vedere nella foto. Successivamente lavoro la parte centrale non sfilata ( i 4 fili rimasti tra le due sfilature di sei) iniziando dal basso, dalla metà di un fascetto e poi puntando l'ago a metà del fascetto superiore che sta più indietro di due fili: quindi faccio la stessa cosa passando alla parte inferiore e puntando nuovamente l'ago là dove in precedenza era uscito il filo: e questo è il risultato finale... Grazioso, vero?
Una deliziosa copertina
A tutte voi che in quest'anno mi avete seguito con pazienza ed amicizia, auguro di trascorrere questo periodo di feste in serenità e gioia insieme ai vostri cari e di godere di un 2011 di salute e pace, ma soprattutto ricchissimo di ricami!
Proseguire in questo modo infilando l'ago dall'alto nella terz'ultima catenella e poi dal basso nella penultima e così via, facendo attenzione a non tirare troppo il filo ma neppure a lasciarlo troppo lento. e questo è il risultato confrontato con la normale catenella... alla fine, per chiudere, si passa il filo sotto, nel punto d'inizio della prima catenella e si assicura al solito modo. e questo è il risultato finale :)) aspetto le vostre opinioni in proposito! grazie!
in questo spazio voglio parlare di ricamo, ogni tipo di ricamo (esclusi il punto croce ed il mezzo punto). il ricamo è la mia grande passione, ma poi parlerò anche d'altro come i miei viaggi, le foto che amo fare, i miei micetti ecc.
Si inizia con un normale punto catenella. Qui ho usato un cotone molto grosso (di quello per lavorare ai ferri) in maniera da rendere il tutto ben evidente con le foto. fissare l'ultima catenella con un anellino così, e portare nel contempo l'ago sotto: riportare l'ago in superficie al fianco dell'ultima catenella, in modo da poter lavorare da destra verso sinistra, come indicato nella foto seguente. Ora infilare l'ago nell'anellino di fissaggio dell'ultima catenella... e poi passarla sotto la penultima catenella dall'alto verso il basso... quindi passare sotto l'ultima catenella dal basso verso l'alto, facendo attenzione a che l'ago passi sopra il filo del punto precedente...
Osservando i lavori realizzati a punt'e nù si può notare come le fasce ricamate siano costituite da uno o più motivi (arenara, caboniscu, arrosa, carira ecc.) che vengono ripetuti in sequenza. Impostare il lavoro richiede tutta una serie di calcoli, per evitare che il disegno resti decentrato. Il conteggio dei fili inoltre consente di stabilire quante volte il motivo può essere ripetuto nello spazio a disposizione, lasciando eguale spazio ai lati tra la fine del ricamo e l'orlo del tessuto. Il centro di ciascuna striscia e gli angoli richiedono particolare attenzione. In pratica i motivi in quei punti dovranno risultare 'a specchio': di 180° in orizzontale per il centro della fascia laterale e di 45° per l'angolo. Questo procedimento - cioè realizzare i motivi 'a specchio' con angolo di 45° - l'ho riscontrata anche nelle fasce che fanno da cornice a molti tappetti a 'pibionis' tipici dell'artigianato sardo. Ecco qui di seguito alcune foto che illustrano quanto ho appena detto a proposito degli angoli 'a specchio': Qualche volta si interrompe un motivo e nell'angolo si inserisce un motivo quadrato come in questo caso: e questo è un esempio di fusione 'siamese' di due 'caboniscusu':