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Alcuni cominciano semplicemente perchè hanno difficoltà a inalare il fumo delle sigarette, altri invece li scelgono per il loro effetto calmante o per motivi d'immagine. Tutti però poi continuano per passione. Il sigaro non si fuma, il sigaro è una scelta di vita, il sigaro è un piacere. In Italia i sigari cubani sono arrivati solo di recente. Tuttavia è indubbio, che assieme ai nostri fantastici e “nazionalissimi” Toscani, siano tra i migliori al mondo. Rimane ancor oggi un segreto perchè il tabacco del nord ovest di Cuba sia così buono. Si tratta probabilmente di una combinazione di diversi fattori, che vanno dal suolo, alla direzione del vento e persino agli insetti. Oltre che per il sapore, i sigari cubani sono ambiti dai collezionisti anche per il loro formato. Infatti alcuni di questi si trovano solo in certi paesi in quanto sono stati sviluppati per le esigenze di un particolare mercato. La particolare politica di vendita di sigari cubani da parte della compagnia statale Habanos S. A. che ha puntato sulla loro regionalizzazione e su una notevole diversificazione dei mercati, ha fatto si che questi sigari di tipo regionale, siano molto interessanti per collezionisti e commercianti che sono disposti ad arrivare anche in capo al mondo pur di poterli acquistare. Il centro europeo principale per la vendita e per l'asta di avana rari è Londra. Per esempio, Mitchell Orchant ha organizzato nel mese di novembre 2010 per la C. Gars Ltd, un'asta spettacolare. Simon Chase dello The Cigar Smokers Club di Londra ha raccontato che si è trattato di una delle più emozionanti aste di questi tempi, soprattutto grazie a un cinese di Hong Kong e a un giapponese che si sono dati battaglia per una scatola di dieci sigari Romeo y Julieta Dunhill Seleccion No. 779 pre embargo ( 182 millimetri di lunghezza, 48/64 di calibro ). Il giapponese si è aggiudicato la scatola : dieci sigari per la bellezza di 11.500 sterline, circa 13.000 Euro. I sigari di prima dell'embargo sono particolarmente popolari tra i collezionisti. Si racconta che la sera prima che venisse annunciato il presidente John F. Kennedy mandò il suo portavoce Pierre Salinger prima nei negozi specializzati di Washington D. C. e poi a Cuba per comprare altri 1200 sigari di marca Corona per la sua riserva personale. Con l'embargo alcuni produttori di tabacco internazionali abbandonarono l'isola caraibica, rendendo così i sigari cubani delle rarità. Pertanto hanno raggiunto prezzi molto alti. Se fumare questi pezzi storici possa ancora regalare un'emozione è discutibile. Teoricamente però trent'anni di conservazione non sono un problema se in condizioni adeguate. In ogni caso ad oggi, né l'embargo né le leggi più dure contro il fumo, sono riusciti a bloccare il successo degli avana. Infatti, anche se il mercato principale nel 2010, la Spagna, ha sofferto un declino delle vendite di circa il 20 %, il volume totale rispetto al 2009 è salito del 2 % per un totale di 368 milioni di dollari, circa 255 milioni di euro. Le perdite sono state compensate in particolare dai fiorenti mercati in Asia, Europa orientale e Medio Oriente. Infatti, con una quota di mercato di circa l' 8 %, la Cina è ormai al terzo posto dopo Spagna e Francia. Anche in Italia, da quando è nata Diadema, la società che distribuisce gli avana nel nostro paese, la diffusione di questo prodotto è cresciuta notevolmente. Prova ne è la nascita di numerosi club del sigaro.
Mediobanca, la banca d'affari italiana per eccellenza mostra un grafico abbastanza conforme a quello del FTSE Mib e della correlata Generali Assicurazioni. La sua storia grafica appare didatticamente formata da tre segmenti comportamentali:
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Il tema della fidelizzazione dei clienti ha suscitato un interesse crescente a partire dagli anni Novanta. Tuttavia, è soprattutto negli ultimi dieci anni che il tema è diventato centrale. Infatti, la rivoluzione tecnologica che abbiamo vissuto ha portato una nuova dimensione: il follow-up e il ritorno sugli investimenti degli strumenti utilizzati. Il mondo degli affari sta diventando sempre più competitivo e le aziende stanno perfezionando i loro prodotti e la loro gestione. È diventato inevitabile per le aziende stabilire strategie e obiettivi per pilotare la propria attività in modo preciso. La sfida consiste nel misurare l'efficacia delle decisioni strategiche e nell'attuare, se necessario, azioni correttive. L'oggetto di ricerca di questa tesi è studiare la posta in gioco della fedeltà nelle relazioni B2B. La tesi si concentrerà su una questione centrale: come fidelizzare i key account nelle relazioni B2B?
Così il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, intervenendo in videocollegamento al Festival del lavoro in corso a Firenze
Josef Eschlinger aggrotta le sopracciglia, come fa sempre quando è preoccupato. Il pensionato vive vicino al Giardino Inglese di Monaco, dove tutti i giorni va a pedalare. Da 20 anni usa sempre la stessa bicicletta e nessuno l'aveva mai guardata con particolare interesse, ma negli ultimi anni molti si sono avvicinati congratulandosi per la bellezza del mezzo e chiedendogli se fosse interessato a venderla. Oggi è infatti quasi un gioiello : verniciata di nero, risale al periodo prebellico e dopo averla fatta riparare il suo valore, affettivo e non solo, continua a crescere col tempo. Questi pezzi di storia hanno un fascino completamente diverso dai nuovi modelli, almeno così la pensano i collezionisti, che pertanto sono disposti a pagare anche cifre notevoli per questi cimeli. L'inizio della storia della bicicletta è legato al nome del barone Karl Von Drais : questi era solito lavorare come guardia forestale, ma nel tempo libero si dedicava alla sua vera vocazione, lo sviluppo di innovazioni meccaniche. Quando terminò il suo servizio nel 1811, riesce finalmente a dare libero sfogo al suo ingegno e presto fu in grado di presentare un prototipo di bicicletta, costituita da una ruota anteriore sterzante che permetteva di tenersi in equilibrio. Una cornice di legno tra le due ruote, fungeva poi da sedile per il conducente, che doveva spingere con i piedi per poter procedere ; la velocità massima raggiungibile era però di appena 15 km all'ora. I pedali furono aggiunti solo nel 1839 da un fabbro scozzese, Kirkpatrick Macmillan, con un sistema complesso che li collegava alla ruota posteriore. Il francese Ernest Michaux li perfezionò legandoli alla ruota anteriore, che era leggermente più grande. Gli inglesi James Starley e William Hillman vi aggiunsero successivamente maggiore velocità con una ruota molto alta e costruendo l'intera struttura del telaio, i cerchi e i raggi, in acciaio con pneumatici di gomma. La vera rivoluzione però arrivò nel 1885 con John Kemp Starley Rover ; le ruote diventarono della stessa dimensione. Da allora la struttura della bicicletta è rimasta fondamentalmente la stessa. La maggior parte dei collezionisti di oggi, non si focalizza però su queste conquiste storiche di ingegneria, in quanto tali biciclette hanno prezzi decisamente troppo alti, perlopiù superiori ai 100.000 euro, nonostante non siano più in buone condizioni. Il potenziale di apprezzamento maggiore lo hanno le bici dei primi del novecento, se acquistate a prezzi convenienti. In quel periodo la produzione delle due ruote rallentò bruscamente, per lasciare spazio ad automobili e motocicli. Da allora la domanda di biciclette è notevolmente diminuita, così come i prezzi. Solo durante la prima guerra mondiale tornarono brevemente di moda. I singoli esemplari sopravvissuti fino ad oggi, mostrano ovviamente i segni del tempo, ma usura e abrasioni non ne riducono il valore, anzi tra i collezionisti sono ancora più apprezzate, perché autentiche nel raccontare la loro storia. Un ruolo importante per i collezionisti è rappresentato dall'età, dalla rarità, dal design, dai dettagli tecnici e dalla storia : è incredibile quello che si può scoprire su una bicicletta e sul suo proprietario. Spesso le ricevute di acquisto sono ancora disponibili e con un po' di ricerca si può risalire a dettagli entusiasmanti, che possono perfino impattare il valore dell'oggetto. Vi sono stati addirittura casi in cui la stessa bicicletta venduta all'asta per 4000 euro è stata poi rivenduta poco dopo a 25.000 euro : d'altronde, spesso il valore di tali oggetti è assolutamente soggettivo. Margini di profitto più ampi possono essere raggiunti invece in Inghilterra e negli Stati Uniti, dove i prezzi di vendita possono essere più interessanti grazie a una scarsa offerta. In Europa il livello dei prezzi è ancora con i piedi per terra, ma vi è un buon potenziale di apprezzamento per le bici risalenti agli anni dal 1930 al 1950. Acquistando gli esemplari tra i 500 e i 700 euro, sarà poi possibile avere buone possibilità di guadagno. Per avere un supporto nella valutazione di tali mezzi d'epoca è meglio rivolgersi ai negozi specializzati. Fino agli anni 60' le biciclette risalenti all'anteguerra, erano acquistate restaurate solo nei circoli degli appassionati. Ora però vi sono anche numerose fiere, luoghi di incontro, aste o mercatini. Spesso vale la pena rispolverare i garage dei propri antenati, dove si potrebbe ancora trovare qualche bici d'epoca da poter rivalutare. On Line www.bicidepoca.com , sito dedicato agli appassionati di bici d'epoca e non solo ; www.biciclassiche.com , il sito offre guide per il restauro, accessori e un calendario con tutti i mercatini e le mostre scambio ; www.oldbici.it , sito dedicato alla restauro di bici d'epoca, telaio, fotografie, curiosità.
Un paio di calze per tutti i maghi della finanza. Quelle persone che per lavoro o per passione amano i soldi, gli investimenti, gli affari e l'alta finanza.
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Innovation Block: in centro a Torino il quartiere delle imprese del futuro. La Camera di commercio di Torino presenta il piano di rinnovo
Pokemon Go, moda del momento o reale opportunità d’investimento? Se lo chiede Mark Hawtin, Investment director di GAM, visto che i download dell’app che permette di andare a caccia dei famosi Pokem…
Ieri sera al Palacultura il gala condotto da Jo Squillo. Sul palco i volti noti della moda italiana e della cultura nel ricordo di Roberto Cavalli. Premiati tra gli altri il messinese Marco De Vincenzo che ha annunciato in anteprima un progetto per valorizzare la città dello Stretto. Applausi anche per Sara Sozzani Maino e Christian Boaro. Spazio anche alla sostenibilità ambientale e […]
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La ricerca di un modo per meccanizzare la comunicazione e non dover trascrivere a mano i propri pensieri, fece sì che nella seconda metà dell'ottocento la macchina da scrivere sostituì amanuensi e scrivani. La scrittura meccanica rispondeva alle esigenze di velocizzare e facilitare il sistema di comunicazione a tutti e allo stesso tempo di dare una maggior ufficialità ai documenti. Non si sa con esattezza chi sia stato effettivamente il vero inventore. Tra i molti nomi spunta quello di Giuseppe Ravizza, che nel 1846 creò un modello destinato inizialmente ad aiutare i non vedenti a scrivere. I nostalgici del ticchettio della macchina da scrivere, oggi possono rallegrarsi per il valore delle loro collezioni. Heinrich Poth, di Amburgo, per esempio afferma: "Quando ho comprato 15 anni fa una macchina AA2, costruita nei primi anni del secolo scorso, ho pagato 550 marchi. Oggi il suo valore si aggira intorno ai € 2000". Anche se la domanda e l'interesse sono in continua crescita, vi sono numerosi fattori che frenano l'aumento di valore di questi oggetti. Secondo Poth "Oggi vengono ereditati così tanti pezzi che su Internet vi è sicuramente un eccesso di offerta di gente interessata unicamente a guadagnarci. Chi è alla ricerca di veri gioielli a prezzi ancora accessibili, ha quindi maggiori possibilità di successo nei mercatini delle pulci che sul Web". Per capire quale sia il valore effettivo di una macchina da scrivere è innanzitutto necessario considerare l'anno di fabbricazione. Le macchine del 19º secolo sono le più richieste. Quelle fabbricate dopo il 1920 sono via via meno interessanti. Un altro criterio di valutazione è il colore dell'oggetto. La maggior parte delle macchine da scrivere veniva prodotta nella tonalità del nero o del grigio; i colori rari come il rosso sono pertanto molto richiesti. Un altro elemento distintivo è la celebrità dei vecchi proprietari, soprattutto se in passato queste macchine sono state strumenti per la creazione di famosi romanzi. In questi casi il loro valore potrebbe raggiungere cifre da capogiro, come è successo durante l'asta di Christie's a New York nel 2010: sotto il martello sono finite infatti una macchina manuale Hermes 3000 usata da Jack Kerouac, il padre della Beat Generation, aggiudicata per $ 22.500 e una Olympia Electric 65C utilizzata da John Updike, l'autore di "Corri, coniglio" battuta per $ 4375. Il record mondiale resta però legato all'Olivetti appartenuto alla romanziere americano Cormac MaCarthy e venduta per $ 254.500 nel 2009 durante un'asta a New York. Con questa macchina furono scritti gran parte dei suoi libri, compresi "La strada", "Non è un paese per vecchi" e "Meridiano di sangue". Un altro modello di grande valore e la macchina da scrivere Malling Hansen, inventata dal danese Hansen nel 1865, la quale vanta una particolare e insolita forma a palla, tale da renderla più veloce. Questa palla era stata ideata con l'obiettivo di consentire una comunicazione rapida ai sordomuti. Il filosofo Friedrich Nietzsche ne ordinò una durante il suo periodo di cecità. Anche questo esemplare è finito sotto il martello nel 2002, ed è stato venduto per 131 mila euro, mentre generalmente il valore di questo modello è stimato intorno ai € 50.000. Questo è superato nel prezzo solo da pochissime altre macchine da scrivere, come quelle in legno del carpentiere austriaco Peter Mitterhofer. Attualmente, tuttavia, sono introvabili e pertanto il loro valore può raggiungere numeri e cinque cifre. Più economica ma interessante è anche l'Hammonia, prodotta in Germania nel 1882. Di tale modello ne esistono solo pochi esemplari e il prezzo si aggira intorno ai € 20.000. La macchina da scrivere sembra tornare in voga non solo tra i collezionisti; secondo Business FM, un'emittente radio russa, il servizio segreto russo ha recentemente investito 490.000 rubli, (circa € 11.000), per acquistare 20 macchine da scrivere elettroniche, complete di cartucce e nastri. Infatti una cosa è certa: anche se le vecchie macchine da scrivere sono più lente, battono i computer nella sicurezza. Le fughe di notizie via sistemi informatici sono impossibili. In mostra Nel museo Nicolis in provincia di Verona è possibile ripercorrere la storia della macchina da scrivere dal 1880 sino a metà del 1900, grazie a una preziosa raccolta di 80 diversi modelli. Visita: www.museonicolis.com
Continua a crescere in modo forte il mercato delle energie rinnovabili, e questo alimenta l'interesse degli investitori. Il mondo sta viaggiando verso una transizione chiara dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, cosa che dovrebbe muovere circa 120mila miliardi di dollari di investimenti nei prossimi 30 anni. Sono cifre che serviranno non soltanto per adeguare le infrastrutture, ma anche tutto
Si teme la paralisi politica e una retromarcia degli investimenti rispetto agli anni passati Riflettori puntati in Francia e in Europa per l'esito del secondo turno delle elezioni legislative di oggi 7 luglio. I mercati e le imprese guardano con preoccupazione alle potenziali alleanze che potrebbero nascere all'indomani del voto, tra un governo di destra, […]
L’investimento immobiliare è stato a lungo considerato uno dei modi più stabili per far crescere il proprio patrimonio. Tuttavia, in Italia, dove il risparmio è una pratica comune per il 45% della popolazione, solo il 23% degli italiani si dedica agli investimenti, mentre l’80% della popolazione si sente spaesato riguardo alla gestione del proprio denaro.Per affrontare questa sfida, è nata Leone Investments, una piattaforma di crowdfunding che sta democratizzando l’investimento immobiliare e rendendolo accessibile a un pubblico più ampio.Leone Investments, cos’è e come funziona la piattaforma La piattaforma Leone Investments è stata fondata nel 2021 da un team di visionari, compreso Armando Perrone e Davide Cozzali, che sono entrambi under 30, insieme a Leonardo Leone e Claudio Rossi, due imprenditori con esperienza. L’obiettivo di questa iniziativa era colmare una lacuna nel mercato degli investimenti e rendere l’investimento immobiliare accessibile a chiunque, eliminando le barriere che fino ad oggi hanno limitato questa opportunità a individui con ingenti capitali.All’interno del CdA è presente da poco tempo un investitore professionale e imprenditore di rilevanza internazionale, Claudio Rossi, che ha portato know-how finanziario alla società, permettendo così di controllarne la potenza sviluppata nei primi anni di vita: una rete di oltre 2000 investitori, oltre 6 milioni di euro raccolti nei primi 18 mesi ed un trend di crescita 500% annuo. Democratizzazione dell’investimento immobiliare. Leone Investments ha adottato il crowdfunding come strumento chiave per democratizzare l’investimento immobiliare. Questo approccio consente a chiunque di partecipare agli investimenti immobiliari, anche senza una vasta esperienza o capitali ingenti. Gli investitori possono selezionare gli investimenti che preferiscono e mantengono il controllo totale sul loro portafoglio, contrariamente alla pratica comune di delegare la gestione del patrimonio a intermediari. Pubblico Target Leone Investments mira a coinvolgere un pubblico diversificato, tra i 35 e i 55 anni,senza distinzione di genere. La piattaforma cerca di educare gli investitori sull’importanza di investire in ciò che conoscono e comprendono, promuovendo anche la cultura finanziaria tramite formazione. Inoltre, l’obiettivo è coinvolgere coloro che potrebbero non aver mai considerato l’investimento immobiliare a causa della complessità burocratica spesso associata a questo settore.Leone Investments è in costante crescita e conta attualmente 2000 utenti nella sua piattaforma. L’obiettivo è quadruplicare questa cifra entro il 2024, guadagnando sempre maggiore rilevanza nel mercato italiano del crowdfunding. La piattaforma ha concluso con successo 15 affari in vari settori, in particolare nella regione del Lazio. Obiettivo: oltre al profitto, l’educazione Finanziaria Oltre a generare profitti, Leone Investments mira a formare il suo pubblico su come investire in modo consapevole. Con un profitto annuo fino al 10%, il crowdfunding offre un’opportunità di rendimento superiore a molte altre forme di investimento tradizionali. La piattaforma fornisce supporto informativo per garantire che gli investitori abbiano le conoscenze necessarie per compiere scelte finanziarie consapevoli.Solamente una settimana fa, Milano Finanza ha parlato di questa piattaforma in un articolo, ed oggi condivido una notizia che a questo punto diventa significativa per Leone Investments, che testimonia la crescita e l'influenza che questo Crowdfunding sta acquisendo nel settore in Italia.La piattaforma è stata messa in evidenza su Panorama Economy, una delle riviste più autorevoli e storiche d'Italia, con oltre 60 anni di storia e milioni di lettori.Di cosa parla l’articolo? Molto semplice, scegliendo di intervistare il leader nascente del crowdfunding immobiliare Leone Investments, l’articolo ha voluto enfatizzare in particolar modo i valori che hanno permesso alla società di crescere in questo modo, in così poco tempo.