Viaggio alla scoperta della cucina vietnamita: i piatti tipici del nord e del centro del Vietnam. Il migliore cibo vietnamita da provare in viaggio.
La sindrome del colon irritabile è una malattia dell’intestino. Scopri cause, sintomi, cosa mangiare e come si cura
Gli struffoli sono un tipico dolce del periodo natalizio e vengono preparati in varie regioni d'Italia, dove sono conosciuti con altri nomi. A Lecce sono conosciuti con il nome di "porcedduzzi", in...
Storicamente all'interno di quelli che oggi sono definiti gli "antichi domini estensi" si interveniva sugli aceti prodotti nelle case per renderli più gradevoli, mediante aromatizzazioni con droghe, liquirizie, rosmarino, rose, vaniglia, oppure producendoli con differenti materie prime (trebbiano, moscato...) o procedure, creando nei secoli una diffusa fama per gli "aceti alla modenese". Nei registri delle cantine del Palazzo Ducale di Modena, situate a Rubiera, compare per la prima volta nel 1747 l'aggettivo "balsamico", per distinguere una particolare tipologia rispetto alle altre presenti nel ricco insieme del palazzo. Nel 1830 tale definizione venne ulteriormente arricchita, per cui gli aceti presenti a Corte vennero suddivisi in "balsamici", "semibalsamici", "fini" e "comuni". Con la nascita dello Stato Italiano (1860) il risveglio dei mercati ha via via destato sempre più interesse riguardo al Balsamico, sviluppando anche notevoli ricerche storiche e bibliografiche attorno a questo prodotto che, uscendo timidamente dalla segretezza delle acetaie di famiglia, riscuoteva un discreto successo. Alla fine dell'800 l'Aceto Balsamico di Modena comincia a comparire nelle più importanti manifestazioni espositive, creando grande interesse non solo sul territorio ma anche a livello internazionale. Dal punto di vista normativo la prima autorizzazione ministeriale a produrre "l'Aceto Balsamico del Modenese" risale al 1933. Nel secondo dopoguerra il boom economico e l'espansione dei consumi portarono alcuni produttori (i più importanti dei quali furono forse Telesforo Fini e la famiglia Monari-Federzoni) a commercializzare col nome "Aceto Balsamico" un prodotto differente da quello tradizionalmente preparato nelle soffitte private, fondando il nome sull'usanza storicamente presente di procedere a tagli con aceto di vino per il normale consumo quotidiano. L'aceto balsamico divenne quindi un prodotto comune sulle tavole di tutta italia, iniziando a farsi largo anche in molti paesi stranieri. Ulteriori regolamentazioni che prevedevano l'utilizzo del termine "aceto balsamico" seguirono nel 1965 (D.P.R. 162/1965) e stesura del primo disciplinare di produzione dell'"Aceto Balsamico di Modena" (D.M. 12 dicembre 1965). Nel 1976 vista l'ormai sostanziale identificazione del termine "balsamico" con l'aceto di tipo "industriale", venne adottata la definizione di Aceto balsamico "naturale", per indicare e distinguere quello prodotto secondo la definizione della "Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale" di Spilamberto. Qualche anno dopo, per esigenze di carattere legislativo il termine "naturale" venne sostituito con "tradizionale". Dopo anni di mutamenti giuridici, dovuti anche a ricorsi per le vie giudiziali da parte di alcuni paesi europei, si è addivenuti alla definizione di indicazioni di origine da parte dell'Unione europea, per cui oggi si distinguono due tipologie di prodotto: Aceto Balsamico Tradizionale, ottenuto dal lungo invecchiamento del mosto cotto di uva; è protetto con la Denominazione di origine protetta in due versioni: Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (ABTM) Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP (ABTRE) Aceto Balsamico di Modena IGP (ABM - il prodotto più diffuso), nella cui composizione appare anche l'aceto di vino e che non richiede lungo invecchiamento. Esistono solo due DOP che certificano la produzione dell'aceto balsamico secondo la procedura definita come tradizionale, cioè la tradizione produttiva delle famiglie più ricche e aristocratiche del territorio tipico. Per esse la produzione inizia con la riduzione e concentrazione mediante cottura del mosto di uve locali (prevalentemente Lambrusco e Trebbiano). Il mosto cotto viene quindi fermentato, acetificato ed invecchiato in batterie di botti di legno per un periodo minimo di 12 anni, durante i quali il prodotto si concentra ulteriormente in modo naturale, e al termine del quale inizia a rendere una quantità annuale di prodotto pari a 2/3 litri (sui 35-40 litri di prodotto fresco che ogni anno vengono rincalzati in una batteria media). Prelevato dalle botti più piccole, il prodotto deve essere assaggiato ed approvato da una commissione di assaggiatori esperti, prima di poter essere imbottigliato presso il centro autorizzato nella bottiglietta tipica da 100 ml. Solo allora il prodotto potrà essere denominato "Aceto Balsamico Tradizionale" di Modena o Reggio Emilia DOP. Ogni bottiglietta reca un sigillo numerato, e riporta sia l'etichetta legale del centro di imbottigliamento autorizzato sia l'etichetta del produttore. Le due differenti DOP si distinguono prevalentemente per la forma delle bottigliette in cui il prodotto è venduto (entrambe comunque di 100 ml). Il "tradizionale" che supera i 25 anni di invecchiamento e un punteggio minimo da parte della commissione d'assaggio, sia modenese che reggiano, può essere venduto con la dicitura extravecchio, accompagnata da una capsula od un bollino di color oro. Il "tradizionale" di Reggio Emilia, inferiore ai 25 anni, viene ulteriormente distinto in "bollino aragosta" e "bollino argento", a seconda del punteggio ottenuto dal prodotto in fase d'assaggio. L'aceto balsamico "non tradizionale" viene prodotto nelle provincie di Modena e Reggio Emilia (i cosiddetti antichi dominii estensi), pur essendo definito dall'IGP unicamente come di Modena. Viene prodotto generalmente unendo al mosto cotto (non fermentato e acetificato) aceti di vino, ed eventualmente caramello ed addensanti per ottenere una densità ed un sapore similari a quelli del prodotto tradizionale. Generalmente il sapore è caratterizzato da un'acidità vinosa, ossia più aspra e marcata da un punto di vista sensoriale. È richiesto un invecchiamento minimo di due mesi, non necessariamente in contenitori di legno, che salgono a tre anni per la dicitura "invecchiato". Visto la possibilità di industrializzazione del processo produttivo, un'azienda di medie dimensioni può arrivare a produrne diverse centinaia di litri al giorno. Più recente è l'introduzione sul mercato di varie tipologie e denominazioni di "condimento balsamico", definito anche "salsa balsamica" o "salsa di mosto cotto". I condimenti sono prodotti che, pur richiamandosi all'aceto balsamico, non ricadono all'interno dei disciplinari di produzione dei marchi DOP/IGP. Questa è la famiglia con la maggior variabilità di qualità, ricette ed anche prezzi, in ragione della tecnica produttiva e del marketing correlato. Generalmente i condimenti balsamici possono essere: fatti ed invecchiati in modo tradizionale nelle province di Modena e Reggio Emilia, ma al di fuori della supervisione dei consorzi di tutela e dalle procedure di certificazione; quindi dei balsamici tradizionali nella sostanza ma non nella forma, e che generalmente vengono venduti solo sulla base di una forte conoscenza e fiducia da parte del consumatore nella qualità adottata dal produttore; prodotti secondo i disciplinari della DOP e dell'IGP, ma non certificabili in quanto prodotti al di fuori delle province di Modena e Reggio Emilia (tuttavia se una parte della lavorazione avviene in esse si ricade nell'IGP) o perché venduti prima dei 12 anni minimi previsti dal disciplinare (e anche in questo caso si tratta di prodotti che se invecchiati almeno 60 giorni possono godere dell'IGP); prodotti partendo dal prodotto certificato IGP, ma variamente arricchito e tagliato con prodotto DOP aceti di vino arricchiti di mosti cotti ed altri ingredienti per simulare i prodotti balsamici, ma fuori dai criteri previsti dal disciplinare IGP. Per i condimenti non vi è alcuno standard ufficiale, né marchio di riconoscimento, né regolamentazione del nome, per cui la qualità del prodotto non può essere desunta facilmente dalla sola etichetta. Per tale motivo le caratteristiche qualitative intrinseche possono essere molto differenti fra loro, motivo per cui ricadono sotto questo gruppo prodotti dozzinali come condimenti di elevata qualità. Da un punto di vista legale, sia l'aceto balsamico tradizionale che quello IGP sono classificati come "Aceti diversi dagli aceti di vino", ma mentre il primo necessita di un invecchiamento minimo di 12/25 anni, il secondo richiede un invecchiamento di tre anni solo per la dicitura "invecchiato". Il "tradizionale" è l'unico condimento esistente al mondo partendo solamente dalla cottura del mosto d'uva, senza l'aggiunta di alcuna sostanza ulteriore, mentre l'Aceto Balsamico di Modena IGP prevede al suo interno un concentrato di mosto, aceto di vino e caramello (che non è sempre presente). Tradizionalmente l'aceto balsamico viene utilizzato per condire l'insalata e le verdure crude, ma anche per preparare salse, intingoli e marinate. Viene servito come condimento per gli antipasti e talvolta utilizzato in gocce su formaggi tipici come il Parmigiano nelle degustazioni. Viene utilizzato anche per guarnire preparazioni dolci particolari a base di gelato o di frutta fresca, in base alla fantasia dello chef. Una tazza di aceto balsamico (corrispondente a 255 grammi) apporta 224 calorie. Contiene un quantitativo totale di carboidrati pari a 43,4 grammi di cui 38,1 grammi sono costituiti esclusivamente da zuccheri. La stessa quantità di aceto contiene 1,2 grammi di proteine, e 195 grammi d'acqua. L'aceto balsamico è ricco di sali minerali. Una tazza di aceto contiene 286 mg di potassio, 68,9 mg di calcio, 30,6 mg di magnesio e 48,6 mg di fosforo. Inoltre si possono trovare piccole tracce di ferro, zinco, rame e manganese. Nel Medioevo in Italia si riteneva che l'aceto balsamico potesse rappresentare una panacea per tutti i mali, dal comune mal di testa a disturbi più gravi. Tuttavia soli i nobili e i ricchi mercanti potevano permettersi di avere a disposizione l'aceto balsamico. Un motivo in più per cui per molto tempo questo tipo di aceto fu considerato un vero e proprio farmaco più che un alimento. In passato l'aceto balsamico è stato utilizzato per le sue proprietà astringenti e disinfettanti oltre che come aroma alimentare e per la preparazione delle conserve. Le sue proprietà antibatteriche e antivirali venivano sfruttate per disinfettare le ferite. Veniva utilizzato anche per trattare le infezioni delle unghie e i problemi della pelle, come l'acne. L'aceto balsamico è ricco di antiossidanti grazie alla sua elevata concentrazione di polifenoli presenti nell'uva. Queste sostanze chimiche svolgono un ruolo importante nel rafforzare il sistema immunitario e nel combattere i radicali liberi. La concentrazione di bioflavonoidi promuove la longevità, rallenta i processi di invecchiamento e aiuta a vivere in salute. L'aceto balsamico avrebbe la capacità di incrementare la quantità del tempo dedicato dal nostro organismo alla digestione degli alimenti. In questo modo si eviterà l'introduzione di cibi in eccesso perché il nostro corpo avrà la possibilità di raggiungere il senso di sazietà. L'aceto balsamico aiuta la digestione e a mantenere un corretto peso corporeo. E' un condimento meno calorico e meno grasso rispetto ad altre salse, come la maionese, e non contiene colesterolo. Pare che l'aceto balsamico abbia proprietà interessanti per quanto riguarda il miglioramento della regolazione degli zuccheri nel sangue. I polifenoli presenti nell'aceto aiutano gli enzimi a scomporre le proteine in amminoacidi, così da aiutare i processi metabolici. L'aceto balsamico riduce la pressione sanguigna e migliora la salute del cuore. Favorisce l'assorbimento di calcio e magnesio. Ha proprietà antidolorifiche, soprattutto in caso di emicrania. L'aceto balsamico dunque non è soltanto un condimento ma un alimento e un rimedio naturale da cui il nostro organismo potrà trarre beneficio. L'unica raccomandazione riguarda la scelta del vero aceto balsamico tradizionale. Diffidiamo dalle imitazioni e dai condimenti a base di aceto balsamico che ben poco hanno a che vedere con il vero aceto balsamico di Modena e Reggio Emilia. Un modo in più per supportare un prodotto tipico del Made in Italy. Un aceto balsamico di qualità si presenta come uno sciroppo scorrevole (ne troppo denso ne troppo liquido) di colore scuro, carico e lucente. In riferimento a quest'ultima caratteristica è proprio il caso di dire che non è tutto oro quello che luccica. Il crescente interesse verso questo particolare condimento ha infatti portato molte industrie ad ideare metodi di produzione alternativi in grado di abbattere i costi e mimarne i caratteri organolettici. Gli aceti balsamici a basso prezzo sono in genere arricchiti artificialmente con conservanti, caramello, coloranti e sostanze aromatiche. Il prodotto viene inoltre diluito con normale aceto di vino. L'aceto balsamico non va incontro a particolari alterazioni durante la conservazione. Si consiglia comunque di riporlo in un recipiente di vetro ben chiuso. Abbiamo creato un SITO per Leggere Le Imago Poni una Domanda e Premi il Bottone il Sito Scegliera' una Risposta a Random Tra le Carte che Compongono il Mazzo BUON DIVERTIMENTO gratis PER TABLET E PC LE IMAGO . ANCHE PER CELLULARE NON SI SCARICA NIENTE TUTTO GRATIS DOMANDA CLIK http://www.mundimago.org/app.html E RISPOSTA FAI VOLARE LA FANTASIA NON FARTI RUBARE IL TEMPO I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA' OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO IL TUO FUTURO E' ADESSO . MUNDIMAGO http://www.mundimago.org/ . .
Una ricetta facilissima per portare a tavola delle vere e proprie bistecche vegan gustose e leggerissime.
Un tempo i secondi di carne erano considerati una rarità sulla tavola di tutti i giorni, dove prevalevano piatti unici poveri come le zuppe di legumi, ma oggi che la carne viene gustata in qualsiasi giorno della settimana, si ha bisogno di idee creative per variare il repertorio di secondi di carne. Facili e salvatempo, le Fettine di vitello fritte, sono un vero e proprio jolly della buona cucina saporita e piaceranno a tutti, bambini in primis! In pochi minuti realizzerete un secondo piatto di carne da veri intenditori, senza un eccessivo investimento di energie, inoltre con pochi e semplici ingredienti otterrete un piatto delizioso. Quando le idee scarseggiano e si ha voglia di un piatto gustoso e facile da preparare, le Fettine di vitello fritte sono quello che ci vuole. Semplici ma golosissime, adatte a tutta la famiglia ma anche raffinate all’occorrenza, le Fettine di vitello fritte sono adattissime per tutti gli amanti della tradizione rustica italiana, rivisitata con un piglio di originalità. Ultima dritta di Spadellandia: se vi è possibile, acquistate carne che provenga da animali alimentati con mangimi vegetali e biologici.
A voi i ristoranti economici a Bologna dove si mangia bene e si spende poco. I migliori ristoranti e trattorie raccontati da Idressitalian.
Delle palline di ricotta salate in tre versioni diverse, tutte perfette per uno sfizioso aperitivo all'aperto.
Un modo alternativo, saporito, sano e veloce per portare a tavola i legumi
Distanze di semina, periodo giusto, fase lunare: tutto quello che serve sapere per iniziare a coltivare i pomodori, ecco come seminare questo ortaggio.
Le Reginette al pesto di erba cipollina sono un primo piatto sfizioso e saporito, ideale da proporre nel menu di tutta la famiglia. Questo primo succulento accontenta bambini e adulti ed è un’idea ottima se volete realizzare un piatto di pasta buono e genuino, che rispetti la tradizione gastronomica italiana. Le Reginette al pesto di erba cipollina sono la pietanza perfetta per chi vuole mettere a tavola un gusto fresco e come piatto è un ottimo ambasciatore della migliore cucina nel mondo. La semplicità delle Reginette al pesto di erba cipollina, unita al profumo, alla genuinità e alla bontà del loro sugo, avranno un effetto sicuro sulla vostra famiglia o sui vostri invitati, che potranno gustare questa ricetta a pranzo o a cena nel menu settimanale, o durante il pranzo della domenica. Le Reginette al pesto di erba cipollina sono una ricetta squisita, semplice nella preparazione, che accontenterà anche i palati più difficili e si presta ottimamente a essere inserita tra le vostre ricette migliori. Seguite i consigli per la preparazione di questo piatto prelibato passo passo, e procuratevi ingrediente di buona qualità: il successo di queste Reginette al pesto di erba cipollina è garantito!
Focaccia barese con patate: soffice e gustosa, ottima con una fetta sottile di mortadella, una birra ghiacciata e una bella compagnia, come si mangia a Bari
Le polpette di zucchine sono un secondo piatto semplice e sfizioso, ideale da portare a tavola come secondo piatto ma adatto anche per arricchire un buffet di antipasti. Scopriamo insieme la ricetta passo passo.
Spaghetti di verdure, li avete mai assaggiati? Potrete servirli come primo piatto o in mini-porzioni come antipasto o aperitivo.
Il risotto al limone è un primo piatto apparentemente insignificante, ma credetemi, dovete provare a farlo per rendervi conto di quanto sia delicato, piacevole e fresco al palato.
L'autentica Cucina Romana a Ravenna alla Trattoria del Buon Gusto. Ambiente caratteristico, solo prodotti doc e dop di Roma e del Lazio. Simpatia & bontà.
Se cercate un secondo piatto perfetto per il pranzo della domenica, vi suggerisco di preparare la Lonza di maiale al latte! E' un arrosto morbidissimo accompagnato da un sughetto squisito che vi fa...
Il baccalà è il protagonista di tante ricette della tradizione culinaria pugliese : con la sua polpa bianca e saporita si presta a essere ...
Palline di formaggio colorate | Gnam si mangia. La ricetta perfetta per un antipasto colorato e stuzzicante, provatela subito!
Leggi ora il nostro articolo e scopri come si mangia il mango, come tagliarlo per presentarlo in tavola e le migliori ricette.
Spaghetti philadelphia e pomodorini ricetta facile e veloce,un sughetto semplice,da preparare mentre bolle l'acqua per la cottura della pasta
le cresciole fritte marchigiane un dolce antico che si mangia a carnevale , leggero friabile, è una grande festa quando si fanno , provatele .
Scopri i migliori 20 consigli su come mangiare l'avocado nel modo giusto! Deliziosi e salutari modi per gustare Mangiare l’Avocado e godere di ogni boccone!
Linguine con Panna e Speck: Le Linguine con Panna e Speck sono una combinazione perfetta di cremosità e sapori affumicati. Lo speck, un prosciutto crudo tipico del nord Italia, dona una nota saporita e croccante a questo piatto, mentre la panna e i formaggi si fondono per creare una salsa avvolgente. Questo piatto è ideale per una cena veloce ma gustosa, che conquista tutti con la sua semplicità e ricchezza di gusto. L’Arte dello Speck Lo speck, utilizzato nelle Linguine con Panna e Speck, è un prodotto tipico delle regioni alpine italiane, particolarmente dell’Alto Adige. Questo prosciutto crudo affumicato si distingue per il suo sapore unico, ottenuto tramite una combinazione di affumicatura leggera e stagionatura. La tecnica dello speck si è sviluppata nel tempo, perfezionandosi soprattutto tra il XVI e il XVII secolo, quando il commercio e gli scambi culturali con altre regioni europee hanno influenzato le tecniche di conservazione della carne. Sebbene la pratica di salare e affumicare la carne risalga a tempi antichi, lo speck moderno rappresenta una tradizione culinaria consolidata nelle Alpi, apprezzata per la sua versatilità e il suo gusto distintivo in piatti come queste cremose linguine.
Pasta al pesto di carciofi
Un antipasto sfizioso e facile da preparare pronto in pochi minuti. Ottimo anche come sfizio per gli aperitivi. Vieni a scoprire com'è facile prepararlo!
Una buona frittata di zucchine piace sempre a tutti. Si tratta di un piatto che può essere declinato in tante varianti diverse. Questa frittata di zucchine grattugiate e patate sarà comunque molto semplice da realizzare ma costituirà una variante ancora più sfiziosa della ricetta classica
Un contorno primaverile sfizioso e colorato. Gli agretti con uvetta e pinoli sono ideali da preparare per i primi pranzi tiepidi e per la tavola di Pasqua.
Linguine tonno limone e zenzero | Gnam si mangia. Una ricetta facile e veloce per una pasta profumata e leggera. Ottima anche servita fredda!
Il risotto robiola e spinaci è un risotto cremoso e delicato, adatto a chi vuole un primo light ma che appaghi con il suo sapore leggerissimo.
5 salse con lo yogurt sane, veloci e semplici, senza cottura. Salse con lo yogurt bianco, anche light o greco, per accompagnare verdure, sandwich o frutta.
Le Pappardelle ai quattro formaggi e broccoletti sono un primo piatto saporito e gustoso, ideale da proporre nel menu abbinato a un contorno di verdure facile e veloce. Questo primo con sugo di carne accontenta bambini e adulti ed è un’idea ottima se volete realizzare un piatto di pasta ricco e profumato, che rispetti la tradizione italiana. Le Pappardelle ai quattro formaggi e broccoletti sono la pietanza perfetta per chi vuole mettere a tavola il gusto tradizionale e genuino della dieta mediterranea, e come piatto è un ottimo ambasciatore della migliore cucina nel mondo. La semplicità delle Pappardelle ai quattro formaggi e broccoletti, unita alla genuinità e alla bontà del loro sugo, avranno un effetto sicuro sulla vostra famiglia o sui vostri invitati, che potranno gustare questa ricetta a pranzo o a cena nel menu settimanale, o durante il pranzo della domenica. Le Pappardelle ai quattro formaggi e broccoletti sono una ricetta abbastanza leggera anche se sostanziosa, semplice nella preparazione e si presta ottimamente a essere inserita tra le vostre migliori ricette. Seguite i consigli per la preparazione di questo piatto prelibato passo passo, e procuratevi della carne di buona qualità, ben scelta e possibilmente biologica: il successo di queste Pappardelle ai quattro formaggi e broccoletti è garantito!
Le polpette di pane al sugo sono un'ottima alternativa alle classiche polpette di carne. Morbide e gustose saranno apprezzate anche dai più piccoli. Ecco la ricetta
Per leggere la ricetta del pollo alla valdostana non dovete far altro che cliccare sulla foto e... buona lettura a tutti!!!
I fusilli con cavolfiore e pangrattato sono un primo piatto molto ricco e gustoso, facile e veloce da preparare. Cosa chiedere di più? Ecco la ricetta
Cosa sono i calcionetti? Sono dei Sfiziosi dolcetti fritti immancabili nel periodo invernale sulla tavola degli abruzzesi! L’aspetto è simile a quello dei ravioli; sono caratterizzati da una p...
La pasta con zucchine e pancetta cremosa è un piatto particolarmente semplice da fare, molto gustoso, saporito e tanto cremoso . E' un piatto che si prepara con pochi ingredienti e in pochissimi minuti ed è l'ideale quando abbiamo degli ospiti improvvisi a cena e zero idee per cucinare. La pasta con zucchine e pancetta…
Ecco l’elenco dei Primi piatti light di Mangia senza Pancia, dall’apertura del blog nell’agosto 2012 in poi. Con questa lista sarà più semplice effettuare la ricerca e quindi la lettura delle varie ricette relative ai primi piatti. Ricordo che la dieta che ho seguito e che seguo tuttora per il mantenimento è la Weight Watchers Propoints e che le mie ricette sono corredate dei punti come intesi in tale dieta. Buona lettura!
Un contorno primaverile sfizioso e colorato. Gli agretti con uvetta e pinoli sono ideali da preparare per i primi pranzi tiepidi e per la tavola di Pasqua.
La ricetta della torta salata ricotta e spinaci, un piatto unico semplice e sfizioso, un guscio di pasta sfoglia ed un ripieno a base di spinaci, ricotta e Parmigiano.
Grado di difficoltà: basso/medio Tempo di preparazione: 25 min. circa Costo per 4 persone: basso/medio (€ 5 circa) Ingredienti per 4 persone 350 gr. di casarecce 3 zucchine 80 gr. di speck 6/7 cucchiai di olio extravergine d'oliva 3 uova 20 gr. di parmigiano reggiano grattugiato sale e prezzemolo q.b. pepe nero macinato q.b. Preparazione In una padella versare l'olio evo e farvi saltare le zucchine affettate sottilmente, lasciarle cuocere per alcuni minuti, alla fine aggiungere un pizzico di sale e prezzemolo tritato; a parte far soffriggere in un pò d'olio delle fette sottili di speck ridotte a listerelle, infine far bollire le uova, sgusciarle e tritarle col passaverdure; a parte cuocere le casarecce, scolarle al dente e versarle nella padella delle zucchine, aggiungere lo speck, le uova tritate, una spruzzata di parmigiano reggiano grattugiato e rigirare bene il tutto, servire con l'aggiunta di un pizzico di pepe nero macinato.
Un tempo i secondi di carne erano considerati una rarità sulla tavola di tutti i giorni, dove prevalevano piatti unici poveri come le zuppe di legumi, ma oggi che la carne viene gustata più spesso, si ha bisogno di idee creative per variare il repertorio di secondi a base di questo ingrediente. Facile e gustoso, l’Arrosto di Natale è un vero e proprio jolly della buona cucina. Seguendo i consigli di Spadellandia realizzerete un Arrosto di Natale da veri intenditori, senza un eccessivo investimento di energie, inoltre con pochi e semplici ingredienti otterrete un Arrosto di Natale delizioso. Quando le idee scarseggiano, si ha bisogno di una ricetta per reinventare il solito taglio di carne, che sia nutriente ma al contempo stuzzichi il palato. Elegante e raffinato, l’Arrosto di Natale è il secondo piatto perfetto per celebrare le feste all’insegna della buona tavola.