I kiwi sono i frutti dell’Actinidia deliciosa, una pianta della famiglia Actinidiaceae nelle quali sono comprese anche le liane. Si tratta, in realtà, di bacche con profilo di commestibilità che provengono dal sud della Cina, dove sono conosciute con il nome di mihoutao, o pesche dei macachi. Il loro impiego alimentare fu registrato per la prima volta durante la dinastia Song, nel XII secolo: a quel tempo i kiwi non erano coltivati, ma nascevano spontaneamente. Agli inizi del Novecento la pianta fu importata in Nuova Zelanda, dove il clima favorevole ne favorì coltivazioni estesissime, mentre l’arrivo in Europa risale al secondo dopoguerra. Ad oggi la Cina ne rimane il primo coltivatore mondiale con quasi 2,4 milioni di tonnellate prodotte, mentre la Nuova Zelanda è in terza posizione (434mila tonnellate), preceduta dall’Italia con le sue 523mila tonnellate. L’estrema diffusione dei kiwi nel nostro paese si deve al clima e alla facilità di adattamento della coltivazione del kiwi a quella delle preesistenti vigne. Dal 1989 a oggi, l’Italia continua ad essere il primo produttore europeo di kiwi, con un 12,2% di share sulla produzione mondiale.