Perché a scuola si deve formare solo la mente e non il cuore? A ben pensarci è strano che si apprendano un mucchio di cognizioni sulla scienza e sulla letteratura senza sapere nulla sulle emozioni del proprio cuore o saper leggere le emozioni degli altri. Può essere autentica l’educazione che trascura la consapevolezza di sé, l’empatia, la solidarietà? No. Allora viene da chiedersi: qual è il costo di un’insufficiente intelligenza emotiva, di un’identità personale frantumata, di un’incomprensione reciproca? Lo sappiamo: intolleranza, odio, crudeltà, violenza. Questo libro, attraverso un’articolata proposta metodologica arricchita da suggerimenti operativi, lancia una sfida rivolta alle famiglie, luogo di crescita emotiva comunitaria, e alla scuola, comunità di apprendimento: rovesciare il luogo comune secondo cui la scuola non si deve interessare ai bisogni del cuore. Una scuola estranea alla dinamica emozionale non serve alla vita. Semplicemente è inutile.