- Belle creature, a voi chiediamo figli perché in quel fiore la bellezza duri: quando saran gualciti i vostri gigli, ne fioriranno ancora eredi puri. Tu no, non curi. Al tuo sguardo di brace nutri la fiamma di propria sostanza, oscuri ogni chiarezza, togli pace, fai carestia là dov’era abbondanza. La tua bellezza fulgida, l'orgoglio che primavera annuncia, e porta gaia, fiorisce e muore in un solo germoglio, paga il suo dolce pegno a te, usuraia.