Esegesi de “La monotonia” Alcuni pensano di poter separare la poesia dalla cronaca, il mondo noumenico dei versi da quello immanente dei fatti quotidiani. Quali analogie intercorrono tr…
In tempi moderni, dove la pubblicità annebbia la mente e spinge a comprare prodotti inutili, ve ne consiglio invece uno economico e versatile che risolverà molti dei vostri problemi domestici
Mumford, tattiche di salvezza e progresso
Questa sera, alle 20:30 su La7, arriva in esclusiva tv lo speciale appuntamento con Paolo Crepet e il suo Sei felice? All'inizio della puntata Paolo Crepet è a Venezia e si dirige al Teatro Malibran dove la sera stessa lo psichiatra terrà il suo spettacolo, tratto dall'omonimo libro Prendetevi la luna. Davanti a un pubblico visibilmente emozionato inizia lo spettacolo in cui Crepet, con il suo solito sguardo da moderno critico dei tempi moderni, parla a genitori e figli presenti in sala invit
It has always been my conviction that the basic insights of the great philosophers can be rendered in pleasing, non-technical prose for everyone to understand. The great ideas arise as a result of experienced reality, a reality shared by everyone....
Una curiosa legge del Wisconsin di fine Ottocento bandiva l'uso di margarina da tutti i ristoranti, ospedali e prigioni. Solo burro per il paese americano!
* Tempi e problemi moderni *
Ha colpito un pò tutto il Paese quella morte,quell'incidente sul lavoro nel quale ha perso la vita Luana D'Onofrio,una ragazza di 22 anni,mamma di un bambino di 5,restata impigliata in una macchina in una fabbrica tessile in provincia di Prato.Quella notizia ha colpito la gente forse perchè era così carina,quella ragazza,forse perchè così giovane,forse perchè così piena di sorriso,di futuro,di felicità,come le sue foto su Instagram mostravano.Anche lei stava vivendo questo tempo nuovo e stra-ordinario,questo tempo pandemico che ha sospeso le nostre vite.Ed in questo tempo pandemico anche i modelli di lavoro stanno cambiando,con nuovi strumenti utilizzati in maniera nuova,con la parola "lavoro" coniugata con altre parole,come didattica a distanza e smart working,e l'Uomo sempre più "programmato" da un computer,da un algoritmo,da un’attività immateriale da svolgere alla scrivania.Tempi di telelavoro,come è successo nell’ultimo anno,tempi di video riunioni su zoom,di meetings su teams,tempi in cui l’Uomo e la Macchina sembrano non doversi incontrare se non da lontano,attraverso il filtro della telematica.E proprio la strabiliante evoluzione tecnologica,in forme sempre più raffinate,della Macchina,porterebbe a pensare che morire sul lavoro è solo memoria,terribile,di un’epoche che furono,quelle epoche raccontate nei romanzi di Dickens e di Zola,di Steinbeck e Cronin o di London,e in Italia da Verga o Bianciardi.Oppure memoria di film tipo "Tempi Moderni",nel quale,Charlot,in quella celeberrima sequenza,mentre è intento alla catena di montaggio,finisce letteralmente ingoiato da un meccanismo e si ritrova intrappolato tra le ruote dentate di un congegno che,come un enorme stomaco d’acciaio,lo ingurgita e lo digerisce e poi lo butta fuori,un po’ sbattuto ma tutto sommato illeso.Il film di Charlie Chaplin,uscito 85 anni fa,ci narra,appunto,le peripezie di un operaio che viene fagocitato dalla macchina e ci racconta simbolicamente dell’alienazione della fabbrica,che risucchia la mente,prima ancora del corpo,a causa di un tipo di lavoro in cui l’uomo diventa parte del meccanismo fino a diventare un tutt'uno con esso.Tutto questo dovrebbe essere solo memoria,si diceva.Ed invece ancora oggi,ancora nel 2021,torniamo a scoprire che,alla faccia della tecnologia e della telematica e dell'informatica,la lotta tra uomo e macchina è una battaglia che si continua a combattere,in Italia e nel mondo,e che non finisce come nel film di Chaplin,ma con le macchine che possono ancora “mangiare” le persone,non solo simbolicamente ma anche letteralmente. Scopriamo,allora,che non è cambiato niente,scopriamo che un posto di lavoro,che dovrebbe essere luogo di vita,può diventare un luogo di morte, e che i nostri tempi moderni,tanto moderni non lo sono affatto.E lo scopriamo attraverso la storia di quella ragazza,di Luana,così giovane e graziosa che al solo guardarla viene da pensare:ha tutta la vita davanti,con i suoi sogni e le sue speranze.L’immagine del futuro,insomma.E invece leggi di lei come dell’ennesima morte sul lavoro,proprio a pochi giorni di distanza dal 1° maggio,dalla ricorrenza che dei lavoratori ricorda i diritti e le lotte.E' passato quasi un secolo dal film di Charlot;ed in questo secolo ci sono state incredibili innovazioni industriali e tecnologici,autostrade informatiche,fibre ottiche,dati che viaggiano a velocità sempre maggiore,dispositivi così sofisticati da sconfinare nel magico e nel misterioso,mutamenti sociali,economici, politici,di costume.Ma per Luana D’Orazio e per tutti quelli che come lei ancora ogni giorno rischiano la vita lavorando,non è passata nemmeno un’ora.È sempre lo stesso tempo,un tempo in cui il corpo dell’uomo è ancora in balia della Macchina,è un corpo fragile,esposto alla potenza della Macchina,un tempo capace di fagocitare in pochi minuti la vita di un operaio,la sua famiglia,i suoi sogni e bisogni.E il tempo dei diritti scorre ancora più lento rispetto a quello della tecnologia,dell’economia,della scienza,delle comunicazioni.Anzi,ogni giorno è il tempo dei diritti,perchè è questo un tempo ancora non venuto del tutto,un tempo da costruire giorno per giorno,ricordando ogni singola vita interrotta,ogni famiglia spezzata,ogni sorriso cancellato.Altrimenti non saranno mai "tempi moderni".
Sono felice di ospitare nella Guida Sogni questo nuovo articolo: "Interpretazione dei sogni da Freud ai tempi moderni"scritto dal Dott. Domenico Bumbaca,
Nel tornare a scuola, lasciamo a casa la lezione frontale? - Ognuno di noi ha visto almeno una volta Tempi Moderni di Charlie Chaplin
Wen interessiert es, wer ich einst war, wenn du mich jetzt kennengelernt hast, so wie ich jetzt bin? Warum sind...
Elenco dei materiali delle lame dei coltelli. I materiali utilizzati per costruire le lame dei coltelli o di un'accetta o una spada.
Al Museo della Figurina di Modena in mostra 350 pezzi rari dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri. Così le figurine sui primi ciclisti, sulle do…
“La storia vera” è uno scritto di satira, così definito da Luciano stesso. In tempi moderni è stato considerato come il primo esempio di elaborato di fantascienza. L’opera è divisa in due parti, composte da “Libro primo” e “Libro Secondo”. Luciano scrive, nel prologo: “Racconto tutti i tipi di menzogne in un modo plausibile e specioso, ma anche perché tutto nella mia storia è una parodia più o me
Ogni giorni sentiamo parlare dei selfie. Sono diventate le cartoline dei tempi moderni. Peccate che tra le due ci sia una piccola differenza.
Per il Primo maggio la Cineteca di Bologna rende disponibile la versione restaurata del capolavoro di Charlie Chaplin per quattro giorni su Mymovies
Queste vignette crude, reali, tristi rappresentano bene la nostra società...
Gli ultimi anni del punta-e-clicca
"L'arte per essere tale non deve essere consolatoria" e le graffianti vignette umoristiche di Angel Boligan lasciano decisamente l'amaro in bocca.
Oggi ci addentriamo nel peculiare mondo di una delle menti più brillanti dei tempi moderni. Realizziamo un affascinante viaggio attraverso...
Una delle "nostre" Befane più famose di sempre Mario Pieroni di Barga detto il "Tiglio" (foto tratta dal sito bargainfoto.altervista.org) Diciamolo chiaramente Babbo Natale è un personaggio che ci hanno propinato alcune leggende nordiche riadattate poi dai paesi anglosassoni ed ulteriormente edulcorate nientepopodimeno che dalla Coca Cola (tanto per dire in origine Santa Klaus aveva il proprio abito di colore verde e non l'attuale rosso fiammeggiante imposto dal colosso americano delle bevande gassate) e per noi garfagnini il Natale era una festa puramente religiosa e nessun bambino per la Santa Natività si aspettava dei doni perchè a questo compito ci pensava la Befana che tutti i piccoli attendevano con un misto di trepidazione e paura.Trepidazione perchè era una delle poche, se non l'unica occasione per ricevere regali (seppur modesti).Paura perchè se durante l'anno non si erano comportati da buoni e bravi ragazzetti al posto dei regali si sarebbe ricevuto del carbone.La sera del 5 gennaio i bambini andavano a letto non senza aver appeso la calza al caminetto e sopratutto non bisognava dimenticarsi di lasciare un "fascetto" di fieno davanti alla porta di casa per far mangiare il "miccio" (n.d.r:asino) della Befana e anche della legna secca per far scaldare la povera vecchina.Alle cinque del mattino del 6 gennaio le campane cominciavano a suonare a festa e tutti i ragazzi saltavano il letto e correvano a vedere davanti alla porta,non trovando più nè fieno nè fascine perchè l'asinello aveva mangiato e la Befana si era riscaldata, soddisfatti andavano a scrutare la calza del camino. I doni che ricevevano i nostri nonni erano fatti di una befana povera:un'arancia, al massimo due, nocciole,noci, mele,castagne e fichi secchi e ai bambini benestanti poteva capitare di trovare addirittura una fettina di panforte, ma il pezzo forte (come per tutti i bimbi del mondo) erano i giocattoli.Alle bimbe di solito capitavano bamboline di cencio riempite di segatura,mentre ai maschietti regalavano trottole di legno, animaletti intagliati e sempre a quei pargoli di buona famiglia i famosi soldatini di piombo (vera invidia di tutti i piccoli del paese).Tutti questi giochi non venivano acquistati nei negozi naturalmente, ma di solito erano opera del babbo o del nonno che in gran segreto li costruivano quando il bimbo la notte andava a dormire. Ma cosa c'era di più bello quando poi arrivava l'ora di mangiare i "befanini". Nella Garfagnana storica erano i biscotti che le massaie usavano fare per il periodo natalizio, così chiamati perchè tradizione vuole che vengano preparati il giorno della Befana.I befanini rimangono i biscotti dei nostri nonni. Una fabbricazione rustica fatta da cuore e mani contadine;ogni famiglia aveva la sua ricetta, chi metteva più burro, chi più uova, ma quello che le rendeva (e le rende) unici e simpatici è il suo impasto che veniva tagliato con formine di varie figure:cuori, stelle, animali, omini e così via,il tutto ingentilito con guarnizioni colorate. I più piccoli le trovavano dentro la calza, poi le mamme ne preparavano in gran quantità per tutta la famiglia.Scambiarsi i befanini era un rito, l'operazione era affidata ai più piccoli che durante il tragitto non resistendo alla loro bontà per metà se li mangiavano e il resto lo consegnavano agli amici e parenti.Venivano anche regalati alle persone che la sera del 5 gennaio passavano di porta in porta ad annunciare la Befana cantando appunto "le befanate". Già "le befanate".Qui affondiamo le nostre radici ancor più in profondità.Si ha la prima notizia documentata dei canti della befana nella nostra zona a Barga nel 1414 quando si parla dell'Epifania precisamente nel "liber maleficiorum" l'attuale codice penale.In un paragrafo si commina un' ammenda di dieci soldi " per ciascuna persona ardisca,la notte della Befana, di andare alla casa di qualsiasi persona di Barga a dire quelle disoneste parole, le quali sono state dette per l'adietro, sotto pena di soldi dieci, a ribadire per ciascuna persona e per ciascuna volta che la vigilia dell'Epifania canterà quelle brutte cose che si usano da lungo tempo". Invece sono canti I Befanini bellissimi,legati al mondo contadino, canti tradizionali di questua che si eseguono alla vigilia dell'Epifania a partire dall'imbrunire fino a notte.In Garfagnana la tradizione è tutt'oggi viva più che mai.I cantori guidati dal suonatore (accompagnato di solito da fisarmonica o chitarra) precede di pochi passi la Befana ( che spesso è un uomo travestito da donna perchè anticamente la donna non poteva nè recitare nè mascherarsi ) e il befanotto (il consorte della befana) che si avvicina alle porte delle case cominciando di fatto il canto.Il canto della Befana è formato da "stanze" di otto versi ciascuna, si compone in tre parti:un saluto, una parte centrale e una di ringraziamento o di offesa se i cantori non ricevono nessuna offerta;trattandosi di un rito che affonda le sue radici nel mondo contadino la maledizione va a colpire gli interessi più prossimi della massaia, come il pollaio. Uno dei testi maggiormente diffusi recita infatti: "E se nulla non ci date pregherem per la galline dalle volpi e le faine che vi sian tutte mangiate". Se poi in casa c’è qualche giovane o meno giovane donna non ancora sposata, l’invettiva si trasferisce su di lei: "E se nulla non ci date via piangendo ce ne andremo la Madonna pregheremo che marito non troviate". Ma chi è in "verità" la Befana? Leggenda vuole che i Tre Re Magi stavano andando a Betlemme per rendere omaggio al bambino Gesù.Giunti in prossimità di una casetta decisero di fermarsi per chiedere indicazioni sulla direzione da prendere.Bussarono alla porta e venne ad aprire una vecchietta. I Re Magi chiesero se sapeva la strada per raggiungere Betlemme perchè là era nato il Salvatore, ma la vecchia non seppe darle nessuna indicazione. I Re Magi chiesero quindi alla vecchietta di unirsi a loro ma lei rifiutò perchè aveva molto lavoro da sbrigare. Dopo che i tre Re se ne furono andati la donna capì che aveva commesso un errore e decise di unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù.Ma nonostante li cercasse non L'adorazione dei magi di Andrea Mantegna riuscì più a trovarli e allora fermò ogni bambino per dargli un regalo nella speranza che questo fosse Gesù Bambino.E così ogni anno la sera dell'Epifania lei si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa dove c'è un bambino per lasciare un dono. E infine come ultimo omaggio alla cara vecchina la voglio ricordare in una strofa di una delle più celebri poesie di Giovanni Pascoli "La Befana": Viene viene la Befana vien dai monti a notte fonda. Com'è stanca!La circonda neve gelo e tramontana... (Castelvecchio 1897)
- Sorridi, anche se il cuore ti duole sorridi, anche se si sta spezzando quando ci sono nuvole nel cielo ci passerai sopra se sorridi attraverso la tua paura e al dolore sorridi e forse domani scoprirai che la vita vale ancora la pena di essere vissuta se tu solo sorridi...
Lo stress è uno stato di sovraeccitazione determinato dal sistema nervoso autonomo che ci prepara ad un’azione rapida di attacco o difesa. La descrizione scientifica ci ricorda che lo stress non è una malattia, ma i ritmi dei tempi moderni, le preoccupazioni crescenti, l’eccessivo affaticamento e il superamento delle nostre misure di controllo hanno provocato la diffusione dello stress cronico e delle tante patologie collegate. A Speciale Tg1, in onda alle 23:30 su Rai Uno, Ogni giorno. I mis
Facebook has released a new set of tools to help users ease the transition out of a relationship, with the ability to restrict your exposure to posts by your ex and un-tag yourself from public photos.
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I personaggi della pittura classica "reincarnati" ed inseriti in un'ambientazione moderna. Così li immagina Alla Mingalyova, un'artista ucraina che crea
Molti più bambini sono sopravvissuti all’infanzia nella preistoria rispetto a ciò che gli archeologi avevano finora ipotizzato
Isola di Capri storia e antiche rovine dalla preistoria a oggi. L’isola, che si trova in Campania, è una delle tre isole flegree del Tirreno, raggiungibile da
La Macchia Mediterranea è uno dei più affascinanti ecosistemi del mondo. Esteso attraverso Europa, Asia ed Africa, questa macchia di terreno ricca di vegetazione ha suscitato l'interesse degli scienziati da secoli. Quest'area così diversificata ospita molte specie endemiche che sono state messe a dura prova dagli sforzi umani per accaparrare società e risorse limitate in
Siamo abituati ad associarlo ai tempi moderni ed è ormai la colonna sonora del nostro frenetico stile di vita, ma alcuni studi scientifici suggeriscono che il rap, o quel particolare modo di cantare parlando a un ritmo preciso e incalzante, ha un'origine antichissima, che si perde nella tradizione orale dell'era preistorica (Remes 1991; Tang 2012). Non è improbabile che le stesse popolazioni italiche abbiano eseguito e ascoltato qualcosa di molto simile al rap per secoli, ben prima dell'età moderna.
Image taken from: Title: "Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia delle città, dei borghi, communi, castelli, ecc. fino ai tempi moderni, per cura di C. Cantù e d'altri letterati. Seconda edizione" Author(s): Cantù, Cesare, 1804-1895 [person] British Library shelfmark: "Digital Store 10129.e.18" Page: 459 (scanned page number - not necessarily the actual page number in the publication) Place of publication: Milano Date of publication: 1858 Type of resource: Monograph Language(s): Italian Physical description: 5 volumes (8°) Explore this item in the British Library’s catalogue: 000597330 (physical copy) and 014847000 (digitised copy) (numbers are British Library identifiers) Other links related to this image: - View this image as a scanned publication on the British Library’s online viewer (you can download the image, selected pages or the whole book) - Order a higher quality scanned version of this image from the British Library Other links related to this publication: - View all the illustrations found in this publication - View all the illustrations in publications from the same year (1858) - Download the Optical Character Recognised (OCR) derived text for this publication as JavaScript Object Notation (JSON) - Explore and experiment with the British Library’s digital collections The British Library community is able to flourish online thanks to freely available resources such as this. You can help support our mission to continue making our collection accessible to everyone, for research, inspiration and enjoyment, by donating on the British Library supporter webpage here. Thank you for supporting the British Library.