Oggi vi presento un dolce anzi una sorta di brioche che mi ha conquistata ovvero il kringel estone un bellissimo lievitato dal raff...
La ricetta di queste magnifiche pesche dolci, la pubblicò Paola Lazzari un anno fa' nel suo meraviglioso album (qui la sua versione col lievito istantaneo)! Tanto tempo ci ho messo a replicare, perchè non si sa perchè certe ricette le si fanno subito, per altre invece, forse proprio quelle a cui tieni di più, si
Goodnight tonight - Paul McCartney and the Wings Se vi dico che questo dolce/pane/brioche è uscito direttamente da una favola, dovete fid...
Come potete notare, a mano a mano che cerco delle varianti di gusto sul pane, mi ritrovo sempre di più ad inserire una nota dolce: sono passata attraverso il tiger bread, in cui ho inserito una nota amara di cacao,...Read More
Per le feste ho impastato stavolta con la spirale, una GRILLETTA 5 kg.Questa la mia colomba a lievitazione naturale 😍La spirale grilletta da 5 kg, l'ho presa qualche mese fa, ma ho voluto far qualche prova per capire quale fosse il metodo migliore di impasto. Ero indecisa se prendere la tuffante, ma con la spirale avrei potuto
Facili da preparare e davvero scenografici, i cruffin sono delle brioche con sfogliatura veloce e dal gusto irresistibile
La pigna pasquale molisana è un dolce tipico regionale, un lievitato che profuma di anice e limone, con patate lesse nell'impasto.
La treccia con uvetta e' un dolce di pasta lievitata perfetto per la colazione, ottimo anche per la merenda. E' tipico dell'Alto Adige. Ecco la ricetta.
Tempo fa' stavo lavorando un lievitato, e, come spesso mi succede, mentre procedevo all'impasto ho apportato delle modifiche.A un certo punto ho sentito un profumo, sarà stata la buccia d'arancia, non lo so... so solo che quel profumo assomigliava terribilmente a quello dei maritozzi con la panna.Per cui c'ho pensato e ripensato, alla fine l'ho
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Le colombine di brioche sono un'idea simpatica per gli antipasti di Pasqua da sistemare come segnaposto sulla tavola del pranzo. Un impasto facile anche a mano, segui il tutorial fotografico per re...
Ricetta di Pasticceria del Giamberlano Per 145 pezzi Primo impasto 5000 g Acqua4000 g Zucchero semolato10000 g Farina3000 g Lievito Naturale1800 g Tuorli d’ uovo3800 g Burro 82% MG blocchi Formate uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero. Aggiungete la farina e impastate per qualche minuto. Quando il composto sarà amalgamato aggiungete il lievito naturale, […]
Tra i cibi inestricabilmente legati alla geografia sentimentale della mia infanzia, ai torcetti spetta senza dubbio un posto d’onore. I miei ricordi di bambina sono costellati di profumi e sapori che si mescolano con i luoghi, gli affetti e quel ventaglio di minute circostanze la cui apparente levità ha in realtà lasciato un segno profondo che a distanza di anni si ripresenta vivido nella memoria. Non è un caso che tanta parte di questo patrimonio intimo abbia una collocazione spaziale a me estremamente cara, ovvero la casa in montagna dei miei nonni materni, dove ho trascorso molti momenti spensierati ed alla quale ritorno con immutato piacere quando gli impegni quotidiani me lo consentono. All’epoca, dopo una salita tutta curve che metteva a dura prova il mio stomaco, prima di arrivare a destinazione eravamo soliti fermarci in una panetteria nelle valli di Lanzo, dove spesso, oltre ad una micca dorata e fragrante, i miei genitori acquistavano qualche dolcetto. Il profumo che aleggiava nell’aria e la vista della vetrina ricolma di paste e pasticcini bastavano, come per miracolo, a farmi dimenticare le pene del viaggio, già pregustando il goloso fine-pasto che attendeva avvolto con cura nell’incarto bordeaux. E’ da lì che provengono i miei primi ricordi dei torcetti, semplici biscotti di pasta lievitata dalla caratteristica forma a goccia e dalla superficie caramellata tipici di queste zone e diffusi anche nel Canavese, nel Torinese e nelle vallate biellesi, senza dimenticare quelli di Saint Vincent. Ho atteso anni prima di provare a replicarli, perché la paura di andare incontro ad una cocente delusione era più forte della voglia di riassaporare quel gusto pieno e burroso e ritrovare la fragranza di un impasto rustico e croccante. Poi finalmente mi sono arresa al potere dei ricordi ed ho cominciato ad impastare. Nel corso delle mie ricerche ho appurato che esistono innumerevoli varianti di questo biscotto, talune più ricche, cicciotte e “pallide” – soprattutto nel biellese – talaltre con meno burro, più dorate e sottili, del tutto simili a quelle della mia infanzia. Anche il procedimento varia: c’è chi propende per un’unica lievitazione, chi per un impasto sostanzialmente analogo ad una frolla e chi parte da una semplice pasta di pane lievitata per poi unirvi il burro, proprio come i torcetti dovevano essere ai loro albori. Io ho scelto quest’ultima strada ed il risultato mi ha lasciata davvero soddisfatta: addentando i miei torcetti mi è sembrato di tornare indietro di vent’anni. I torcetti o “torchietti”, come venivano chiamati per via della forma attorcigliata, nascono tradizionalmente come dolci a base di pasta lievitata arricchita con zucchero o miele, cotti nei forni a legna comuni: essi venivano infornati in attesa che la temperatura del forno fosse sufficientemente elevata per cuocervi il pane e rappresentavano un goloso sfizio per i bambini a cui erano espressamente dedicati. Le prime testimonianze scritte di questo dolce risalgono alla fine del Settecento ma è nel 1854 che la ricetta viene codificata nel “Trattato di cucina, Pasticceria moderna, Credenza e relativa Confettureria” di Giovanni Vialardi, capocuoco del re Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, il quale fornisce tre differenti versioni di questo dolce. Rispetto alle origini, che rimarcano una sostanziale affinità dei torcetti con i grissini ed in generale ne tradiscono la rustica semplicità, con il passare del tempo questo prodotto subì una lenta evoluzione, fino a diventare una raffinatezza di pasticceria degna di accompagnare il fine pasto nelle ricorrenze familiari. Torcetti di Lanzo Ingredienti: 200 g di farina 00 50 g di farina Manitoba 130 ml circa di acqua tiepida 4 g di lievito di birra fresco 5 g di sale fino 5 g di malto d’orzo (o miele) 80 g di burro morbido (per una versione più ricca si può salire a 100 g) zucchero semolato q.b. Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida con il malto od il miele e lasciare riposare una decina di minuti, fino a quando sulla superficie si sarà formata la caratteristica schiumetta. Setacciare le due farine in una terrina, unirvi il sale e mescolare in modo da amalgamare gli ingredienti ed impedire in seguito un contatto diretto tra il lievito ed il sale. Aggiungere poca alla volta l’acqua con il lievito ed impastare energicamente dapprima nella ciotola e poi sulla spianatoia per una decina di minuti, fino ad ottenere un panetto morbido e liscio; riporre l’impasto nella terrina, coprire con un foglio di pellicola e lasciar lievitare in luogo tiepido ed al riparo da correnti d’aria per un paio d’ore o fino al raddoppio del volume iniziale. Riprendere l’impasto, sgonfiarlo ed incorporarvi a poco a poco il burro morbido in piccoli fiocchetti, senza aggiungere il successivo fino a quando il precedente non sarà stato completamente assorbito (se si dispone di una planetaria questo passaggio risulterà più semplice; in questo caso utilizzare il gancio ad uncino e lavorare l’impasto a velocità media durante l’inserimento del burro). Riporre l’impasto nella terrina, coprire con la pellicola e lasciar riposare nuovamente per circa un’ora. Trasferire quindi in frigorifero per 20-30 minuti, in modo che l’impasto si rassodi. Trascorso il tempo di riposo, infarinare leggermente la spianatoia e ricavare dall’impasto delle piccole porzioni di pasta; arrotolarle fino ad ottenere dei bastoncini lunghi e stretti, del diametro di circa 5mm e di una lunghezza pari a circa 15-20 cm. Unire le due estremità di ciascun filoncino fino a creare la caratteristica forma a goccia dei torcetti, accavallandole leggermente e premendo per fissarle. Procedere allo stesso modo fino ad esaurimento dell’impasto, trasferendo mano a mano i biscotti su una leccarda rivestita di carta forno. Spennellare delicatamente i torcetti con un po’ d’acqua tiepida e quindi passarli nello zucchero in modo che ne risultino completamente rivestiti. Disporli nuovamente sulla leccarda, ben distanziati tra loro, e cuocere in forno caldo a 200° per circa 15 minuti o fino a quando la superficie risulterà ben caramellata. Con la ricetta dei torcetti partecipo al giveaway della Baita dei dolci
La panina è il nostro lievitato pasquale. Conosciuto in tutta la provincia di Arezzo, si consuma per l'intero periodo di Quaresima fino a Pasqua e ne esistono due versioni: quella salata, fatta con il lardo e quella dolce o gialla, con zafferano e uvetta. La seconda la preferisco ed è quella maggiormente consumata in famiglia: una volta la dividevamo a colazione la domenica di Pasqua assieme all'uovo benedetto e a un buon salame fatto in casa. Adesso, che le tradizioni sono un pò cambiate, arrivo a gustarmela direttamente nell'antipasto del pranzo, nel quale, almeno in casa mia, se ne mettono entrambe le versioni. Non vi nascondo che, anche con il salato preferisco sempre la versione con l'uvetta, la sua nota dolciastra si abbina alla perfezione all'uovo sodo e ai salumi d'accompagnamento. Finalmente sono riuscita a trovare la giusta dose per una perfetta riuscita casalinga, dopo una serie infinita di prove e dopo puntuali fallimenti annuali. Fatto stà che l'anno scorso non ci ho nemmeno provato, prendendomi un anno sabbatico che mi è servito per riflettere e trovare la giusta confidenza con i lievitati fatti in casa, che, sono di gran lunga più buoni di quelli da pasticceria o da forno, ma ahimè, altrettanto più deperibili. I prodotti fatti in casa, perdono la loro morbidezza e fragranza molto velocemente, quindi è necessario consumarli in tempi molto rapidi e di conseguenza per questa ricetta non vi dirò che vi potrete organizzare per tempo! Un' ultima cosa e poi vi lascio alla ricetta: la panina "comprata", ha pochissima crosta ed è piuttosto morbida, questo perchè i forni professionali delle panetterie possono cuocere ad alte temperature in pochi minuti e sfornare prodotti perfettamente cotti in modo omogeneo, nel forno di casa questo è possibile solo per quanto riguarda le piccole pezzature, per panini al latte o maritozzi, ma per quanto riguarda delle forme più grandi è inevitabile un tempo di cottura più lungo ed una temperatura più bassa, altrimenti il lievitato si brucerebbe fuori e rimarrebbe crudo al suo interno. Quindi, se una volta cotta, la superficie della panina vi sembrerà troppo dura e croccante, spennellatela con acqua appena la togliete dal forno, l'umidità evaporerà e la superficie rimarrà più morbida. Detto questo, me ne vado e vi auguro una buona settimana!!!! Ingredienti per 2 panine da circa 350 gr l'una: Per il lievito 80 gr di farina macinata a pietra 80 gr di acqua 8 gr di lievito di birra Per l'impasto 450 gr di farina macinata a pietra 60 ml di latte 30 ml di acqua 3 uova 60 gr di burro a temperatura ambiente 450 gr di uvetta mezza bustina di zafferano in polvere pepe nero sale Per spennellare 1 tuorlo 3 cucchiai di latte In una ciotola capiente mettete gli 80 gr di farina. Sciogliete il lievito degli 80 gr di acqua e mescolate il liquido alla farina. Coprite con un panno umido e aspettate il raddoppio del volume (30/40 min.) Mettete l'uvetta in una ciotola e copritela con acqua. Sciogliete lo zafferano nell'acqua. A parte sbattete leggermente le uova con una forchetta. Alla ciotola con il lievito aggiungete la farina, l'acqua con lo zafferano, il latte e le uova e incominciate ad impastare, preferibilmente con un'impastatrice, altrimenti a mano, prima nella ciotola, poi su un piano di lavoro. Aggiungete il sale e abbondante pepe. Quando gli ingredienti si saranno amalgamati, iniziate ad aggiungere piccoli fiocchi di burro. Incorporate bene il burro a poco a poco e continuate ad impastare. Scolate l'uvetta e tamponatela con un panno pulito. Aggiungete l'uvetta all'impasto e continuate a lavorare in modo da ottenere un impasto omogeneo e morbido. Se lavorate l'impasto senza impastatrice, aiutatevi con un tarocco. Mettete l'impasto in una ciotola e coprite con il solito canovaccio umido. Fate lievitare per 3 ore. Rovesciate l'impasto su un piano e senza maneggiarlo troppo dividetelo in due parti uguali. Formate delle pagnotte e trasferitele su una teglia leggermente unta con olio. Lasciate riposare scoperte per circa 45 minuti. Accendete il forno a 190° statico. Sbattete il tuorlo con il latte e spennellate la superficie delle pagnotte. Infornate e fate cuocere per 40 minuti. Con questa ricetta partecipo al contest di Alessandra Dolcemente Inventando "Sapori e colori di Pasqua"
La ricetta perfetta per fare un Pan Brioche soffice e leggero,una ricetta per la colazione di ogni mattina, con un filo di marmellata è davvero ottimo
i kranz sono deliziosi bocconcini di pasta lievitata di origine e austriaca. Farciti con crema pasticcera e uvetta sono perfetti per una ricca colazione
La colomba senza impasto è una versione veloce e facile della ricetta classica. Impasto con lievito di birra e solo una forchetta per realizzarla! La colomba con lievito di birra non è una colomb...
BRIOCHE SFOGLIATE DANESI: come quelle del bar! Cappuccio e brioche: la colazione perfetta per iniziare la giornata con il piede giusto!!
Per molti amanti del lievito naturale il lievito di birra è quasi un’eresia. Per me no. Mi diverto con il lievito naturale e mi piace molto il gusto che conferisce ai prodotti, ma non disdegno mai il lievito di birra...Read More
Il Pan Babà di Adriano Continisio
Sofficissime brioche farcite con crema e frutti rossi da preparare con bimby o in planetaria.Brioche dalla morbidezza infinita
Brioches soffici cannella e cacao
Morbidi e delicati panini al burro.
I buchteln sono dei golosi dolcetti di pasta lievitata ripieni di confettura originari del Tirolo. Sono perfetti per la merenda o la colazione.
I miei pangoccioli fatti in casa sono davvero sofficissimi e facili da preparare.Una soluzione genuina e golosa per la merenda dei vostri bambini!
La schiacciata di Pasqua livornese è un dolce tipico che viene preparato nel periodo pasquale nella mia città. La schiacciata di Pasqua livornese è un lievitato dolce a base di farina, uova, zuc...
Girelle danesi con crema e uvetta: una delle brioche da colazione più amate dai bambini. Sofficissime. Ricetta passo passo con lievito madre o lievito di birra.
La colomba salata di pan brioche è una sofficissima rivisitazione della classica colomba di Pasqua, che spesso viene realizzata anche in chiave salata, per stupire il palato dei propri ospiti, non solo per il pranzo della domenica Santa, ma anche in occasione del lunedì di pasquetta. In versione pan brioche, chiaramente anche la preparazione della colomba diventa veramnete molto semplice. Non sarà infatti necesario seguire dei particolari passaggi di lavorazione o di lievitazione e vi basterà preparare un classico pan brioche morbidissimo e profumatissimo. Non è indispenabile utilizzare una impastatrice planetaria (a meno che non volgiate farlo per comodità) e le classiche 4-5 ore di lievitazione saranno sufficienti per ottenere un risultato eccezionale.
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The Scientist - Coldplay Ebbene si, un altro lievitato e questa volta poche storie ma un po' di tecnica perché sono mesi che questa ricetta è ferma in archivio ed è giusto che venga alla luce. La colpa è tutta di Sylvain Vernay e del suo incredibile blog. Non so dire se mi piacciano di più le sue ricette o le sue foto o se sia solo la sua immensa abilità con la panificazione a lasciarmi incantata. Fatto sta che quando ho visto questo pane, ne sono rimasta fulminata. Per l'ennesima volta sotto i miei occhi, tornava questa parola: "Tangzhong". Non sono preda da facili entusiasmi per l'esotismo forzato, ma sulle nuove tecniche si ed avevo letto di questo metodo giapponese che conferisce alla panificazione un'estrema morbidezza e conservabilità e mi ero ripromessa di provarlo. La ricetta di Sylvain è stata la molla che mi ha spinto a mettermi al lavoro. Ma partiamo dall'inizio. Che cos'è il Tangzhong? Gli anglosassoni hanno dato un nome che spiega immediatamente di cosa stiamo parlando: un "water roux". O anche un "milk roux". O, nel caso della ricetta di Sylvain, un originalissimo "orange roux". La tecnica arriva dalla Cina e nonostante sia un procedimento di origine giapponese piuttosto antico, con il quale si possono realizzare pani morbidissimi e di estrema leggerezza, il successo del metodo è piuttosto recente. Nel 2004 Yvonne Chen scrisse il libro "65°C - The bread doctor" in cui veniva svelato al mondo l'ingrediente magico per risultati straordinari. Non solo il Tangzhong aveva la capacità di dare morbidezza, di allungare di giorni la conservazione dei lievitati e la loro fragranza, ma di dare una spinta alla lievitazione sia che si usasse lievito fresco che lievito naturale. In parole povere il Tangzhong altro non è che uno starter dotato di elevati livelli di idratazione e della consistenza simile ad una gelatina. In soldoni, il rapporto tra farina ed acqua dovrà sempre essere di 1:5 (se la farina è 10, l'acqua dovrà essere 50, e così via). Prepararlo è la cosa più semplice dell'universo mondo, a patto che usiate un termometro da cucina. Sciogliete la farina nel liquido e cuocetelo su fiamma dolce mescolando sempre con una frusta fino a che non raggiunge la temperatura di 65°C. A questo punto, togliete dal fuoco e fare raffreddare ed utilizzate secondo la ricetta. Potete conservare in frigo uno o al massimo due giorni (evitate di utilizzarlo se ha cambiato colore). I liquidi abitualmente utilizzati sono acqua e latte, ma come vedete, la sperimentazione si spinge oltre ed in questa ricetta è stato utilizzato succo fresco d'arancia e nulla toglie che si possa utilizzare del caffé (magari diluito in acqua), del te ed altri liquidi possibilmente neutri e privi di zuccheri aggiunti. Ovviamente la farina che utilizzerete per preparare il vostro Tangzhong sarà la stessa che utilizzerete per preparare il vostro lievitato. Anche la farina integrale vi darà grande soddisfazione. Nella regola base, la farina che serve per questo starter amidoso, dovrebbe costituire il 6% dell'intero ma vi sono preparazioni che ne utilizzano quantità inferiori. Il mio consiglio è attenersi a quanto prevede la ricetta e se siete abili panificatori, potrete in futuro sperimentare. Nella pratica, quando si scioglie la farina in acqua, gli amidi vengono riscaldati subendo un processo che ne modifica la struttura, mutandoli in gelatina che è in grado di trattenere l'umidità dell'acqua aumentando il proprio volume. La struttura gelatinosa del roux sembra essere un toccasana per la maglia glutinica e la sua conseguente estensione in lievitazione. Si otterrà quindi un pane leggero, di grande morbidezza (senza l'utilizzo di uova, grassi ecc) ed in grado di durare anche una settimana senza perdere le sue qualità (se adeguatamente conservato). La ricetta arriva direttamente dal blog di Sylvain senza alcuna modifica. E' estremamente semplice e veloce da fare. Sono certa che verrà voglia anche a voi. Considerando il clima di questi ultimi giorni, potrete accendere ancora il forno senza grossi problemi. Ingredienti per uno stampo da 20 x 10 x 8 cm Tangzhong all'arancia 25 g di farina forte per pane (220/330 W - 12/13% proteine) 125 g di succo d'arancia spremuto fresco Per l' Impasto 220 g di farina per pane (la stessa usata per il Tangzhong) 60 g di semola rimacinata 60 g di zucchero 5 g di latte in polvere 5 g di lievito secco 4 g di sale 50 g di uova (1 uovo medio) 30 g di panna fresca 27 g di latte intero 95 g di Tangzhong 5 g di estratto di vaniglia 25 g di burro morbido Scorza di arancia grattugiata 3 cucchiai di cacao amaro in polvere di ottima qualità Prepara il Tangzhong all'arancia. In una casseruola a fondo spesso, sciogli la farina nel succo d'arancio. Scalda a fuoco medio mescolando continuamente fino a che non si ispessisce. Consiglio l'utilizzo di un termometro da pasticceria. Quando il Tangzhong raggiunge 65°C, spegni la fiamma e trasferiscilo in una ciotola. Copri con la pellicola e lascia raffreddare. Quando il Tangshong è freddo, procedi con l'impasto. Setaccia le farine nella ciotola della planetaria ed aggiungi tutti gli ingredienti tranne il cacao ed il burro. Inserisci il gancio ed impasta per 10 minuti, prima a bassa velocità e aumentandola via via fino a raggiungere velocità 4 (KA). Adesso comincia ad aggiungere il burro a fiocchetti, un fiocco alla volta impastando a media velocità, fino a che il burro non sarà terminato e non meno di 10 minuti, in modo da avere una pasta morbida ed elastica ma non appiccicosa. Dividi l'impasto in 2 parti di peso identico (devi prima pesare l'impasto totale). Metti una parte in una ciotola coperta, e l'altra nella ciotola della planetaria. Aggiungi il cacao sciolto in 2 cucchiai d'acqua. Impasta per un paio di minuti fino a che il cacao non sarà completamente ed uniformemente incorporato. Pesa la pasta al cacao e togli quella in eccesso: le due parti di impasto devono avere lo stesso peso. Trasferisci ogni palla di impasto in una ciotola e coprile con la pellicola. Fai lievitare nel forno con la lucina accesa per almeno 1 ora o fino a quando non saranno raddoppiate di volume. Sgonfia i due impasti e dividi ogni impasto in 3 parti dello stesso peso (dovrai ottenere 3 palline all'arancia e 3 al cacao). Su una superficie infarinata, avvicina due palline di impasto diverso e stendetele fino ad ottenere una sorta di rettangolo della dimensione dello stampo (larghezza e lunghezza). Piega 1/3 del lato destro verso il centro quindi 1/3 del lato sinistro sempre verso il centro in modo che i due colori si sovrappongano. Adesso stendi nuovamente la pasta a formare un rettangolo della dimensione dello stampo quindi arrotolalo su se stesso per ottenere un cilindro. Sistema il tuo cilindro nello stampo che avrai imburrato e foderato con carta da forno, con la chiusura verso il basso. Ripeti l'operazione con il resto dell'impasto, per ottenere altri 2 cilindri che sistemerai con i colori alternati all'interno dello stampo. Lascia lievitare l'impasto in luogo tiepido fino a che la pasta non raggiunga i bordi dello stampo. Lucida la superficie con uovo sbattuto e cuoci in forno preriscaldato a 180° per 25/30 minuti, fino a che il pane non sarà bello gonfio, dorato e battendolo sulla base, non suoni a vuoto. Toglilo dal forno e aiutandoti con la carta, toglilo dallo stampo e fallo raffreddare su una gratella. Una volta freddo, potrai spezzarlo con le mani, visualizzando la bellissima texture filosa come il cotone, oppure tagliarlo con un coltello ottenendo delle belle fette dal classico effetto marmorizzato. La consistenza è morbida, estremamente soffice e fragrante. Si mantiene morbidissimo anche il giorno dopo e si conserva a lungo se protetto da un sacchetto per alimenti. Ottimo ovviamente da tostare.
Per questi bagels ho usato la ricetta di Fata Turchina, visto che anche Maritè su gennarino, diceva era buona, non ho avuto alcun dubbio sulla riuscita e bontà.Qui se avete voglia di leggere, trovate la storia di questi fantastici panini, ma anche idee per la farcitura e conservazione. Ma ecco come procedere:Ingredienti: 400 gr di
Le Veneziane alla crema ,sono golosissime brioche che si possono mangiare sia a colazione ...ma anche ottime a merenda ...in qualsiasi or...
La Pasqua è alle porte ed è ora di mettere le mani in pasta. Ecco un pane delizioso da portare in tavola per la colazione e il pranzo
Se vi troverete in Trentino vi potrà capitare di vedere questa brioche a forma di fiore, con un ripieno di confettura di albicocca. E’ una specialità di Sosi Trento che vi consiglio di provare assolutamente! Io ho voluto provare a...Read More
La Challah è un pane briochiato a forma di treccia, soffice e dal gusto neutro, tipico della tradizione ebraica che si consuma nello Shabbat
Minor Swing - Django Reinhardt Alcune ricette sono dei veri e propri "tappeti volanti": in un istante, senza che tu ne abbia coscienza, t...
Ricetta Kanelbullar di Scandikitchen Csaba
Brioches allo Yogurt