Corso pratico di autoproduzione con erbe aromatiche, fiori e piante spontanee
Erbe e fiori primaverili: 10 ricette per sciroppi, acetoliti e vini curativi.
Quali sono i nomi dei fiori eduli? che sapore hanno? Leggi l'elenco completo dei fiori commestibili e come usarli nelle preparazioni dolci e salate!
Con l'arrivo della primavera spuntano dal terreno i nuovi getti di erbe selvatiche. E' il periodo migliore per coglierli e degustarli.
Dopo aver illustrato l’uso dei fiori commestibili e aver parlato delle loro proprietà curative, continuiamo a parlare di fiori spostandoci ai fornelli e proponendo degli accostamenti. Possiamo usare i fiori…
Ingredienti appena colti, maturati al punto giusto al sole, cresciuti senza l'ausilio di fitofarmaci o fertilizzanti chimici, a KM 0...
Con l'arrivo della primavera spuntano dal terreno i nuovi getti di erbe selvatiche. E' il periodo migliore per coglierli e degustarli.
Sedano Selvatico o Appio Palustre - Componenti principali, proprietà farmacologiche e curative, impiego in terapia, estratti e preparati, preparazioni e formule. Scopri quali disturbi puoi curare in modo naturale con questa pianta medicinale.
Come preparare la tisana all'ortica e quali sono i suoi benefici: depura l'organismo, combatte l'anemia e vi ricarica di energia
Mia nonna sapeva anche essiccare le erbe aromatiche per conservarle a lungo e utilizzarle anche fuori dalla stagione balsamica. Raccoglieva radici, fiori,
Regalo della primavera, i fiori di sambuco, che si trovano molto facilmente in parchi e boschi, possono essere utilizzati in svariati modi in cucina. Ecco come
Mangiare le erbe selvatiche cotte o crude è legato a più fattori. La cottura può togliere proprietà organolettiche. La scelta dipende dal tipo di pianta.
Maggio è il mese delle rose e delle fioriture, ma anche il momento di rinverdire terrazzi e appartamenti. Se anche voi avete la passione per le piante – che si somma a quello per la cucina – non potete farvi scappare questi consigli. Un vivaio di fiducia è importante affinché ci siano in casa erbe […]
Il Silene (vulgaris, cucubalus, inflata....etc) è specie assai polimorfa caratterizzata da un calice ovoidale, con numerose nervature, verde da cui si dipartono petali generalmente bianchi (a volte rosei). I giovani getti nascono da un fusto legnosetto e presentano dei nodi e degli internodi, tipo garofani - che sono della stessa famiglia. Le foglie strette sono carnose, leggermente acidule, gustosissime. Cresce ovunque ma soprattutto in zone ombrose, accanto a fiumiciattoli e in ogni caso zone umide. Forse in montagna ancora è facile, in questa secca estate, trovarne di sufficientemente tenere per le ricette che seguono. Il nome Striduli, credo, sia romagnolo mentre mia moglie che è friulana, chiama questo erbaggio Schioppettin dal rumore simile ad un piccolo scoppio che fanno i fiori quando si stringono forte. Schioppettin o Striduli che siano sono ottimi come ripieno di crescioni, piadine o in frittata o, in piccola aggiunta, a minestre e insalate misticanze. Ma per me il loro utilizzo in cucina è indissolubilmente legato alle Tagliatelle con gli strigoli del mio amico Vincenzo.
Durante la prima mattinata libera da impegni, dopo quella pioggia, sono uscita a raccogliere erbe. Ne ho riempito un bel cestino, avevo in mente una ricetta da un po’. Avrei voluto prepararla già da tempo, ma le piante che avevo scelto come protagoniste, appunto, non erano ancora cresciute come mi aspettavo. Ora ci siamo: i crespini abbondano, accompagnati dalle cicorie tenere e dai rapini selvatici che mostrano già i primi boccioli.
Dopo gli articoli su gli agli selvatici (aglio orsino e aglio napoletano) non poteva mancare quello sull’erba cipollina. L’erba cipollina (Allium schoenoprasum L.) è una pianta aromatica della famigli
La specie di piante che è individuata dalla dicitura "Arctium Lappa" è nota anche come Bardana maggiore. In realtà la denominazione "Arctium Lappa" si appiccica a delle belle piante spontanee, resistenti e adattabili, che vivono come popolazioni numerose su vasti territori. Quelli di noi che sono stati giovani quando ancora c'era un rapporto stretto con la campagna o quelli che questo rapporto ce l'hanno ancora, non possono non ricordare le Bardane: con le loro ampie foglie verdi dall'odore intenso e, soprattutto, con quei loro frutti che, quando sono "pronti", si appiccicano saldamente ai mantelli di pelo o di altri tessuti e, pertanto, anche alla maggior parte dei nostri vestiti. Chi non li ha mai tirati addosso questi frutti uncinati delle Bardane (che si dice abbiano ispirato l'invenzione delle cerniere lampo) per provocazione o per gioco ai suoi o alle sue compagne? E quale possessore di cani (in particolare se a pelo lungo), dopo averli fatti scorrazzare d'estate o in autunno su terreni incolti, non ha mai dovuto tirare fuori tutta la sua pazienza per liberargli il manto dalla loro presa? L'aspetto generale della cosa prende il nome di DISPERSIONE. Le Bardane, essendo impossibilitate a spostarsi come tutte le altre piante, affrontano la necessità inderogabile di diffondere la propria progenie con un loro specifico meccanismo: agganciare saldamente i loro frutti al pelo dei mammiferi per assicurarsi un trasporto "lungo" e perciò una dispersione "ampia" dei propri semi. Ovvio che questo loro modo non è che un possibile modo. Altre piante, per ottenere lo stesso risultato, si assegnano al vento, agli uccelli, ai fiumi o agli oceani o i propri semi al momento giusto addirittura li sparano... Insomma c'è una varietà davvero ampia di modalità dispersive e, per interpretarle, c'è una varietà sconfinata di forme e di strutture (soprattutto dei semi) adatte allo scopo. Le piante di Bardana interessano per gli effetti benefici (quindi curativi) che possono avere su di noi quando le adoperiamo e per gli utilizzi gastronomici che se ne possono fare. Per quanto riguarda gli effetti curativi -e questo vale per tutte le piante- è bene concentrarsi sui soli effetti principali, convalidati dalla ricerca e dall'esperienza, tralasciando quelli ipotetici o secondari, altrimenti si rischia di creare una gran confusione. A leggere certi libri sembra infatti che le piante facciano sempre bene e che tutte facciano bene per tutto. Dunque le piante di Bardana maggiore (Arctium lappa) possono svolgere anzitutto un'azione depurativa. Permettono cioè di disintossicare, eliminare tossine. Le drenano fuori agendo su fegato, reni, intestino e pelle. In fondo le principali "vie d'uscita" dal corpo sono evidenti: urina, feci, sudore e secrezioni della pelle. Dunque, blando potenziamento dell'attività epatica, della secrezione biliare, della diuresi, del transito intestinale e accrescimento secretivo delle ghiandole sudoripare e migliore regolazione della secrezione sebacea: tutto questo le piante di Bardana possono farlo. Sono conosciute da sempre come potenti depurativi con in più un'interessante azione ipoglicemizzante, ipocolesterolemizzante e antibiotica. Insomma, con le Bardane oltre a espellere tossine ci si può abbassare sia la glicemia sia il colesterolo. Per quanto riguarda l'azione antibiotica, già nel 1929 il medico genovese C.Gibelli studiò in questo senso l'azione delle muffe e di molte piante tra cui le bardane di cui mise i semi a germogliare in acqua. Si rese conto che l'acqua in cui germogliavano questi semi assumeva proprietà batteriostatiche paragonabili a quelle evidenziate nei terreni di coltura delle muffe. Col ché appurò che l'uso popolare delle Bardane nelle foruncolosi ed in altre dermatosi non era privo di fondamento. Per i preparati (decotti, tinture, vini medicati, amari ecc) si usa tutta la pianta, quindi anche la radice. Con la radice, polverizzata e unita a burro acqua e sale si facevano in passato dei biscotti raccomandati per i diabetici. Le foglie più tenere, prima che diventino troppo amare possono essere aggiunte alle zuppe o utilizzate nelle frittate; invece, una volta seccate, pare che si prestino anche ad essere fumate, insieme a quelle di biancospino e di "Tasso barbasso"..
Ogni promessa è debito. E quindi eccomi qui a parlarvi dello sciroppo di fiori di sambuco e di come farlo, dopo avervi già fatto vedere una sua possibilità di utilizzo nella torta crudista della scorsa settimana. Non ero affatto certa di riuscire a scrivere questo post in tempo, ma quello che sapevo è che questa primavera lo sciroppo volevo assolutamente sperimentarlo. Ho iniziato a veder fiorire il sambuco già ad inizio maggio, e ho avuto così tanto da fare (e quando non avevo da fare sono stata così pigra) che disperavo di riuscire a prepararlo prima che le piante sfiorissero irrimediabilmente. Ma continuando ad osservarlo per tutto questo tempo, mi sono resa conto che i fiori continuano a sbocciare per un periodo davvero molto lungo, tanto che è ancora possibile trovare bellissimi ombrelli freschi sulle piante, perfetti per la raccolta, carichi di principi attivi e profumatissimi.
Circa 25 anni fa ho cominciato la mia lunga e piacevole carriera di Erborista, dopo l'Università dovevo scegliere se andare a lavorare in una Farmacia e vendere "cose" fatte da altri o costruirmi un rapporto con le persone. La scelta che ho fatto è stata una delle migliori della mia vita, dopo mia figlia naturalmente. Lo dico con orgoglio sono stata una "pioniera" dell'Erboristeria, conosco vita morte e miracoli delle ditte più grosse sul mercato e i loro prodotti. Ma ho curato sempre in particolare modo la tradizione popolare e proprio in questa ho trovato le migliori soddisfazioni. Ritornare a quando non esistevano i negozi, quando per raggiungere la "città" bisognava alzarsi alle tre della notte e camminare decine di km. Quando i dottori si spostavano per le campagne a dorso di mulo e i più fortunati a cavallo, quando si affrontavano da soli tutti i problemi di salute con le "ricette" tramandate dalle nonne. Nella zona dove abito c'è una tradizione particolarmente affascinante per l'uso e il modo di fare. La famosa ERBA DELLA PAURA. **************************************** LA STORIA In Toscana si usa un'erba che cresce spontaneamente, chiamata volgarmente "erba della paura", in botanica SIDERITE ( Stachys recta ), è conosciuta di più per il suo uso esterno e il popolo l'utilizza per "curare" tutte quelle sensazioni di agitazione ed ansia, caratteristiche dopo piccoli o grandi shock. E' conosciuta in buona parte della regione ed in alcuni paesi dell'Emilia Romagna. E' presente anche sulle Dolomiti, in Abruzzo e in Val d'Aosta . LA RACCOLTA Viene effettuata, secondo la tradizione, il 24 giugno, solstizio d'estate e viene conservata in mazzetti a forma di "pugno" che servono, come dice il popolo "a colpire la paura". L'USO Si prepara utilizzando una dose, il "pugno", in circa 4 o 5 litri di acqua (alcuni aggiungono un rametto di foglie di ulivo ,un pizzicotto di sale e un pezzetto di pane) facendo bollire lentamente il tutto per circa 45 minuti. Il liquido ottenuto, previo intiepidimento e colatura, servirà a farsi "lavare" la paura. Il lavaggio deve sempre essere fatto da un'altra persona e con la stessa mano. Si procede con l'immersione della mano nell'acqua e si deterge il viso, il collo davanti e le orecchie, le braccia con le mani sia sopra che sotto, le gambe dalla coscia ai piedi compreso il sottopiede, il tutto ripetuto complessivamente per tre volte. Mentre si fa questa operazione devono essere pronunciate queste parole Col nome di Gesù di Maria La paura la vada via Col nome di Gesù e di San Pietro La paura ritorni indietro. Si ripeterà per tre giorni successivi che non siano il Martedì ed il Venerdì, quindi i giorni giusti saranno il Sabato, La Domenica ed il Lunedì , o almeno come dicono tutti " I GIORNI SENZA LA ERRE". IL RISULTATO E' immediatamente visibile in questo primo lavaggio : se il liquido assumerà di norma un aspetto "borraccinoso", come l'acqua di un fiume inquinato allora la "paura c'è". Diminuirà al secondo lavaggio fino a scomparire con il terzo. Se non sarà la paura a creare lo stato d 'alterazione nella persona, allora l'acqua rimarrà limpida fin dal primo lavaggio, procurando comunque uno stato di tranquillità specialmente notturna. In Toscana alcune donne anziane continuano il tradizionale lavaggio, e tramandano il modus operandi solamente a donne che loro scelgono, mentre solo pochi raccoglitori la cercano.
"L'uomo non produce nulla. Neanche una piantina. È la natura che le dà vita. Coltiva il tuo orto, è la tua più grande ricchezza. Io sono pigro e continuerò a raccogliere amorevolmente erbe spontanee e mangerecce per le vie della campagna smarrita. Ero ateo ma presto mi convertii al paradiso in terra e alla sacerdotessa Natura. Gli aerei non dovrebbero lanciare bombe, ma semi. Salveremmo il mondo seminando semi dappertutto, così, senza criterio, se non quello di lasciar poi fare alla natura". (M.
Ogni promessa è debito. E quindi eccomi qui a parlarvi dello sciroppo di fiori di sambuco e di come farlo, dopo avervi già fatto vedere una sua possibilità di utilizzo nella torta crudista della scorsa settimana. Non ero affatto certa di riuscire a scrivere questo post in tempo, ma quello che sapevo è che questa primavera lo sciroppo volevo assolutamente sperimentarlo. Ho iniziato a veder fiorire il sambuco già ad inizio maggio, e ho avuto così tanto da fare (e quando non avevo da fare sono stata così pigra) che disperavo di riuscire a prepararlo prima che le piante sfiorissero irrimediabilmente. Ma continuando ad osservarlo per tutto questo tempo, mi sono resa conto che i fiori continuano a sbocciare per un periodo davvero molto lungo, tanto che è ancora possibile trovare bellissimi ombrelli freschi sulle piante, perfetti per la raccolta, carichi di principi attivi e profumatissimi.
Pucavac, puknež, pušina, trava od uroka nazivi su lekovite biljke koja se često može naći na travnjacima i livadama.
L'Anice verde è una pianta erbacea che funge soprattutto da coadiuvante per la digestione ma è anche molto utilizzato in cucina come aromatizzante.
Salvia per alleviare il gonfiore, il dolore dovuto alle distorsioni, le ulcere, o come rimedio omeopatico per diversi disturbi di stagione,e per migliorare memoria e umore. Sotto forma di tè o infuso, questa pianta è adoperata anche per trattare la febbre, migliorare la digestione e il benessere generale dell'organismo
Battagliera, resiliente, cosmopolita, generosa. Guaritrice del suolo e degli umani, simbolo perfetto della rinascita di Primavera, della sua spinta vitale, del suo vigore e della sua energia. Nella simbologia planetaria e alchemica viene collegata inequivocabilmente a Marte, il governatore di questa stagione di rinnovamento, il pianeta del sangue, della battaglia, della vitalità, del dinamismo. Un'energia travolgente e impetuosa, quella primaverile e marziana, perfettamente incarnata in questa umile pianticella che è l'ortica.
L'inverno è alle porte e con i primi cali di temperature cominciano a manifestarsi le prime influenze e acciacchi di stagione. Rafforzare il sistema
[Editor’s Note: Dandelion is the scourge of many a homeowner. Monsanto to the rescue. Millions of dads dutifully grab their Roundup and kill these pesky weeds – unwittingly reeking havo…
Menù completo di Borragine Nel fine settimana abbiamo deciso di preparare tutto il menù a base di Borragine dopo un po’ di studio si arriva alle
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Ciao tutti, Negli ultimi tempi e diventato consuetudine andare nei campi abbandonati in cerca di erbe commestibili, sempre più persone si avvicinano a...
Come crescere coriandolo Semi di erbe nel negozio di Chappie Chappie, il primo giardiniere organico di intelligenza artificiale al mondo, ha pubbli
Coltivare le erbe aromatiche nell'orto oppure in vaso: scopriamo di più su coltivazione, essiccazione e proprietà di spezie, erbe officinali e aromi.
Solo nei mesi di maggio/giugno, si possono preparare i fiori di Sambuco sott'olio. E in questi mesi che andando per i boschi e le radure possiamo trovare un meraviglioso arbusto, talvolta può esse...
Liquore ai fiori di sambuco, un gradevole fresco, profumato e gustoso digestivo. Per gustarne tutto il profumo consumare bello freddo da frigorifero. Il sambuco in Calabria inizia a fiorire per la ...
Oggi vi presento la Piantaggine, per mia esperienza, la più trascurata delle erbe spontanee, la più dimenticata delle erbe commestibili e con grandi proprietà terapeutiche ignorate da molti. In realtà faceva parte delle nove erbe sacre, proprio per le sue virtù, conosciuta e amata già da Alessandro Magno e Dioscoride.A me riguarda come erba del Prebuggiun (qui>>), come dicevo non molti la usano per scopi alimentari, eppure a parte il misto di erbe, è un ottima verdura per zuppe, minestre, polp
Ricette di cucina naturale e stagionale vegane e vegetariane, cucina con erbe spontanee e post sul riconoscimento e uso delle piante selvatiche, autoproduzioni.
Preparare in casa Sciroppo di fuori di sambuco bevanda dissetante e depurativa - elderberry flowers syrup homemade recipe