Questa è una chicca. Vi avviso. Fatene tante perché spariranno in un attimo e vi faranno chiedere da tutti (con la bocca piena di chips!) che cosa siano! Avete presente le patatine? Ne hanno la forma e la golosità. Avete presente la farinata? E le chips al mais? Ecco sono un sunto di tutte queste. Io le ho trovate buonissime, ancora calde e croccantine. La ricetta io l'ho pescata da Simona e nella sua versione la ripropongo a voi. Ho fatto solo metà dose, ma me ne sono pentita quindi vi riporto le dosi originali, con le quali riempirete due teglie di chips. INGREDIENTI 600 g di acqua 100 g di farina di ceci 50 g di farina di mais (fine, tipo fioretto) 1 bel rametto di rosmarino finemente sminuzzato 1 cucchiaino di sale grosso Olio extra vergine per spennellare le teglie PROCEDIMENTO Vi consiglio di preparare innanzitutto gli ingredienti e l'occorrente tutto a portata di mano perché la preparazione è molto veloce. Impostate il forno a 200º così sarà pronto quando avrete finito la preparazione delle vostre chips. Spennellate una teglia con olio extra vergine. E ricoprite di carta forno le teglie che infornerete. Tenete inoltre a portata di mano una frusta in silicone (per non graffiare il tegame) e un frullatore ad immersione. - Mettete sul fuoco un pentolino con l'acqua, il sale grosso e portate a bollore. Inserite anche il rosmarino sminuzzato e attendete l'ebollizione tumultuosa. - Nel frattempo mescolate le due farine insieme e setacciatele molto bene. - Quando le bolle sono al culmine versate le farine in una volta sola e subito iniziate a mescolare energicamente con la frusta a mano. In pochi minuti il composto addenserà. Se vi accorgete che ci sono grumi (a me è successo!) date una frullata con il minipimer fino ad ottenere una sorta di crema (1). - Rovesciate subito l'impasto nella teglia e livellatelo velocemente fino ad uno spessore di circa 6-7 mm (2). - Lasciate raffreddare per circa 10 minuti (è l'unico riposo della preparazione ma non abbiate fretta se no farete fatica a tagliare le chips) - Quando il composto si sarà solidificato, rovesciarlo su un piano di lavoro. Tagliare quindi delle strisce di circa 6-7 mm che dividerete poi ulteriormente a formare dei bastoncini di 6-7 cm (3). - A mano a mano disponetele sulle teglie ricoperte di carta forno (4). - Infornate per circa 20-25 minuti, date una girata alle chips con una paletta e terminate la cottura per altri 5 minuti circa. Servite le vostre chips tiepide con l'aperitivo, come contorno o come stuzzichino, fate vobis ;)
Il dolce storico piemontese con le mele, il cacao e gli amaretti. Naturalmente senza glutine e senza latticini. Parlando con un caro amico, Giuseppe, di eccellenze del nostro territorio, il Monferrato, salta fuori il nome di questa torta. La famosa torta nera del Monferrato appunto. Come moltissime delle ricette più conosciute, replicate e diffuse nei migliori ristoranti tipici della zona è una ricetta che nasce lontano nel tempo. È Giuseppe a raccontarmi come nasce questo prelibato dolce piemontese. Nelle nostre campagne nei tempi duri, per tirare avanti, si utilizzavano avanzi ed esuberi. Le donne in cucina utilizzavano anche le ultime mele mature, prima di doverle buttar via. Perché via non si buttava nulla. Nemmeno il pane raffermo. Questione di cultura e rispetto per il duro lavoro e per i frutti della terra ma anche, spesso, questione di sopravvivenza. La torta veniva cotta sulla stufa a legna. Sfruttando il calore latente. Dopo aver cotto il pane infatti veniva lasciata sulla stufa spenta ma ancora calda tutta la notte e veniva consumata a colazione. Col tempo alla ricetta originale, che utilizzava pane raffermo e mele, si sono aggiunti il cacao e gli amaretti. Diverse versioni si trovano in rete oggi. Nella mia ricerca mi sono accorta che quasi mai è peró indicata l'esatta quantità delle mele o meglio non viene specificato se il peso è prima o dopo averle pulite, prima o dopo averle cotte. Anche la dimensione della teglia è molto soggettiva. Spesso non indicata. Non essendoci farina, il dolce più che cuocere deve asciugarsi. Quindi, allora come oggi, la temperatura di cottura è piuttosto bassa e i tempi molto lunghi. Ma anche quella della cottura, nei siti che ho consultato, è quasi sempre un'indicazione piuttosto vaga (varia dalla mezz'ora alle due ore a temperature dai 150º ai 180º). La ricetta che mi ha dato più affidamento l'ho trovata su YouTube ed è quella di Alessandra Obert, ristoratrice di Montafia, un paesino che, guarda caso, è anche il paese dei nonni del mio compagno. L'ho letto come un segno e ho deciso che quella sarebbe stata anche la mia Torta Nera! È semplicissima proprio come era in origine, non richiede particolari strumenti, potete fare tutto a mano con una frusta un cucchiaio e una ciotola. È senza farina, quindi adatta anche a intolleranti al glutine (appurando naturalmente che tutti gli ingredienti previsti ne siamo completamente privi) e senza latticini nè olio e nemmeno lievito. Ma quello che ne esce merita davvero e vi farà fare un figurone. Parola mia! ;) INGREDIENTI (per una teglia di cm 24 di diametro) 1 kg di mele (peso una volta pulite nel mio caso) 200 g di amaretti secchi tritati 1/2 limone (scorza grattugiata) 1/2 cucchiaino al max di noce moscata 2 uova medie 1 pizzico di sale 200 g di cacao zuccherato 25 g di cacao amaro PROCEDIMENTO 1) Innanzi tutto bisogna cuocere le mele. Potete seguire il metodo che preferite. Io le ho sbucciate, tagliate a pezzetti, inserite in una ciotola adatta e cotte al microonde alla massima potenza per circa 8 minuti, mescolando ogni 2 minuti. Potete ovviamente anche cuocerle in forno o in padella. L'importante è che a fine cottura siano piuttosto asciutte e che, se questo non dovesse succedere, si facciano scolare bene. 2) Inserire in una ciotola capiente le mele cotte. Schiacciarle con una forchetta (o con una frusta) fino a renderle una purea. 3) Unire gli amaretti tritati e mescolare bene con un cucchiaio. 4) Rompere le uova intere direttamente nell'impasto e mescolare dall'alto in basso sempre col cucchiaio fino ad amalgamarle bene. Aggiungere ora anche il pizzico di sale e continuare a mescolare. 5) Versare il cacao zuccherato in più volte, mescolando sempre bene col cucchiaio. 6) Versare anche il cacao amaro e amalgamare. 7) Unire gli aromi (noce moscata e scorza di limone) e dare ancora una bella mescolata. 8) Inumidire un foglio di carta forno e strizzarlo bene. Con questo foderare lo stampo, facendolo aderire bene alla teglia. 9) Versare il composto nello stampo e livellare col dorso di un cucchiaio. 10) Infornare in forno già caldo a 175º per circa un'ora e mezza. Vale la prova stecchino: la torta sarà pronta quando uno stecchino infilato al centro ne uscirà privo di briciole (in questo caso non sarà del tutto pulito, il dolce è molto umido, dalla consistenza budinosa). 11) Lasciar raffreddare a temperatura ambiente nella teglia. Fatto ciò appoggiare sullo stampo il piatto di portata e rovesciare il dolce. A questo punto rimuovere delicatamente la carta forno. Spolverare di zucchero a velo a piacere ma solo prima di servire perchè la torta tende ad assorbirlo. Servire tiepida o a temperatura ambiente accompagnata da un ciuffo di panna montata, chantilly o gelato alla crema. NOTE - La cottura è l'unica possibile difficoltà. Dovrà necessariamente avvenire a bassa temperatura e per lungo tempo. D'altra parte non stracuocetela perché si perderebbe la tipica consistenza scioglievole che la rende unica e speciale. - Alessandra Obert indica una teglia da 28-30 cm. A mio parere è davvero troppo grande per l'impasto ottenuto. Vi consiglio uno stampo al massimo di 24 cm. E non più piccolo di 22 cm. - Il giorno dopo è ancora più buona. Questo la rende adatta ad essere preparata con tutta calma in anticipo. Conservatela sotto una campana di vetro a temperatura ambiente. Un'altra torta simile, sempre tipica del Monferrato ma questa volta con la zucca? Eccola qui!
Li avevo visti sul suo blog e non ero piu riuscita a torgliermeli di mente. Cosi alla prima occasione ho deciso di proporli alle mie amiche. Successone, ma non avevo dubbi. Vi riporto qui la ricetta come indicata da Elena, ma con alcune omissioni che ho fatto io, tipo aglio e latte, e vi invito a provarli perchè davvero poi li rifarete spesso. INGREDIENTI 500 g di erbette 200 g di ricotta 100/150 g di grana padano 2 uova aromi a piacere Sale, pepe Farina q.b. 500 ml circa di brodo vegetale (da aggiungere al liquido di cottura delle coste). Per cospargere: Altri due cucchiai abbondanti di grana 20 g di burro Qualche rametto di salvia e/o rosmarino Pulire la verdura e lessarla in acqua non salata. Conservare l'acqua di cottura. - Strizzare molto bene le coste. - Tritare la verdura a mano, in effetti io le ho tritate piu grossolanamente di elena - Unire quindi in una ciotola le coste, gli aromi, il formaggio grattugiato, le uova e la ricotta ben scolata. - Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo. - Prelevare circa un cucchiaio di impasto e farlo letteralmente rotolare nella farina. - Mettere un tegame sul fuoco con il liquido di cottura della verdura messo da parte e aggiungervi circa mezzo litro di brodo vegetale. Portare ad ebollizione . Immergere i rabatòn per due, tre minuti al massimo. Scolarli bene dal liquido di cottura e posarli uno accanto all'altro in una teglia precedentemente imburrata. - Cospargere con altro formaggio grattugiato e burro fuso. Disporre i rametti di rosmarino interi sopra i rabatòn e infornare in forno già caldo a 180º per 10-15 minuti.
La prima volta che ho visto questo dolce ero sulle pagine de I dolci nella mente, dove Patrizia racconta la ricetta della sua torta di ricotta costituita da una base di impasto piuttosto tradizionale ("bianco") e da uno strato di crema alla ricotta che "incastrandosi" con il primo compone un dolce unico nel suo genere. Ricordo di aver pensato: che meraviglia, questa la faccio!! E ora che Pasqua è alle porte, che quindi il cioccolato è particolarmente fashion, e la ricotta evoca sapori primaverili... ho pensato di "vestire" questa ricetta, già di per se deliziosa, di un abito bicolor! Non sono la prima ad onor del vero. Ma non ho resistito e ho voluto dare anche la mia versione. INGREDIENTI (Per uno stampo a cerniera da 20 cm di diametro) Per la base al cioccolato 145 g di farina 00 25 g di cacao amaro in polvere 1/2 bustina di lievito per dolci (8 grammi) 1 uovo grande 85 g di zucchero semolato 70 g di burro fuso 3 cucchiai colmi di panna per cucinare 3 cucchiai di latte 1 pizzico di sale Per la crema di ricotta 250 g di ricotta 2 cucchiai colmi di panna per cucinare 1 uovo grande 20 g di zucchero semolato 1 cucchiaino di acqua di fiori d'arancio PREPARAZIONE La base Far fondere il burro e lasciare che torni a temperatura ambiente. Montare l'uovo con lo zucchero con delle fruste elettriche fino ad avere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere quindi il burro fuso, la farina setacciata con il lievito ed il cacao ed infine il sale, sempre continuando a mescolare con le fruste. Ammorbidire l'impasto con la panna ed il latte (1). Distribuire il composto in una teglia imburrata ed infarinata aiutandosi con una spatola od il dorso di un cucchiaio (2). La crema di ricotta Unire in una ciotola la ricotta, la panna, l'uovo, lo zucchero e l'acqua di fiori d'arancio. Sbattere il tutto con le fruste elettriche fino ad ottenere una crema omogenea (3). Versare la crema sopra la base al cioccolato e infornare in forno preriscaldato a 180 gradi per 35-40 minuti. Sfornare e lasciare intiepidire. Togliere dalla teglia e far raffreddare completamente su una gratella per dolci. Cospargere con zucchero a velo e/o cacao amaro in polvere (io qui entrambi).
In tre ingredienti e in cinque minuti, senza uova, burro, colla di pesce o zucchero aggiunto! Voi come lo chiamereste, se no, un budino fatto in casa in pochissimi minuti, con tre (dico tre!) ingredienti e senza... tutto praticamente!!? La ricetta magica è di Ornella di Ammodomio che di magie ne sa e ne fa! Io l'ho provato la prima volta appena ho visto la sua ricetta pubblicata e da allora l'ho già fatto e rifatto diverse volte. Mi diverte cambiare il tipo di cioccolato (sì perché c'è anche questa possibilità!). L'ho già provato con solo fondente, metà fondente e metà al latte, 3/4 fondente e 1/4 bianco (questo delle foto). Addirittura si può fare anche con parte di acqua e parte di latte, anzi Ornella lo fa proprio così! Questa soluzione però non l'ho ancora provata anche se me la riservo per quando avrò dimenticato di rifornirmi di latte. Ahh il latte può anche essere scremato o a lunga conservazione o ad alta digeribilità! Allora concordate con me che questo budino sia magico? Non ancora? Giusto, dovete provarlo! Avete 5 minuti? Quindi cosa aspettate? Correte in cucina che un budino al cioccolato con l'inizio dell'autunno ci sta a pennello! Anche se qualcosa mi dice che sarà il vostro tormentone tutto l'anno ;) INGREDIENTI (per 4-5 porzioni) 200 g di cioccolato (nella percentuale che preferite: tutto fondente, metà fondente e metà al latte, 150 g fondente e 50 g bianco, gianduia o quello che volete)* 500 ml di latte (intero, scremato, a lunga conservazione, ad alta digeribilità) oppure 1/2 latte e 1/2 acqua. L'importante è che i liquidi totali siano 1/2 litro. 30 g di amido di mais (2 cucchiai ben colmi) PROCEDIMENTO Sciogliere l'amido in mezzo bicchiere di latte freddo, preso dal totale, mescolando molto bene. Mettere sul fuoco il restante latte con il cioccolato spezzettato. Far sciogliere completamente il cioccolato e portare a bollore. Quando il latte bolle versare il composto latte/maizena e mescolare velocemente ed energicamente con un cucchiaio di legno o una frusta a mano. In pochi minuti vedrete addensare il vostro budino. Spegnere il fuoco e dividere nelle porzioni individuali (bicchieri, cocotte, pirottini di alluminio, ecc.). Far intiepidire, coprire con pellicola alimentare e riporre in frigo per qualche ora. Ma in questa stagione anche caldo è buonissimo! NOTE * Non sempre è possibile sformarlo. A me succede solo quando uso, come in questo delle foto, 3/4 di cioccolato fondente e 1/4 di cioccolato bianco. In ogni caso vi consiglio di utilizzare delle coppette carine, in modo che possiate, alla mal parata, portarlo in tavola senza doverlo necessariamente rovesciare. * Qui da me non amiamo lo strong del fondente puro. Se anche per voi è così ma avete in casa solo cioccolato fondente, aggiungete un cucchiaio di zucchero al latte sul fuoco. Soprattutto se utilizzate un cioccolato ad alto contenuto di cacao. * Se invece siete tradizionalisti e volete seguire una ricetta classica di budino al cioccolato, vi rimando a questa del maestro Montersino, un pò più elaborata ma sicuramente infallibile allo stesso modo.
Gli gnocchi di patate sono la base di tantissimi primi piatti succulenti ed amatissimi in tutto il mondo. Vediamo insieme come prepararli, cuocerli e conservarli
Da tempo avevo adocchiato questa ricetta base di focaccia senza impasto da Gabila Gerardi (che a sua volta si è ispirata al libro "Fragole a merenda" di Sabrine d'Aubergine). Ed era da un po' che pensavo ad una focaccia arricchita da frutta fresca di stagione. Le mie rotelline hanno elaborato le due cose ed è nata così questa focaccia dolce. La pasta base è molto pratica proprio perché non si sporca nulla tranne una ciotola e un cucchiaio. Non richiede nessuna abilità perché appunto non si impasta: si mescolano gli ingredienti col cucchiaio, si fa lievitare al calduccio, si stende e si inforna. Rispetto ad altre ricette di focaccia è infine piuttosto veloce, in un paio di ore avrete la vostra focaccia bell'e pronta per una merenda all'aperto, per un buffet dolce o per una colazione un po' diversa dal solito. Rispetto alla versione salata di Gabila ho apportato qualche modifica, stravolgendola un pochino. Ho cambiato il mix di farine, ho inserito il miele nella pasta, ho diminuito la quantità di lievito. Ho inoltre aggiunto le prugne e lo zucchero di copertura. Mi incuriosiva questo abbinamento tra la pasta morbida della focaccia, la crosta croccante di zucchero e l'amarognolo delle prugne. Sono rimasta piacevolmente sorpresa dal risultato! Naturalmente si può utilizzare la frutta preferita o lasciarla "nature", solo con la copertura di zucchero. Sarà comunque ottima! Non mancheranno prossimamente, per quanto mi riguarda, altri esperimenti in veste salata... Per ora mi godo le ultime fette di questa bontà e vi lascio la ricetta! ;) INGREDIENTI (Per una teglia di 30x40 cm circa) 250 g di farina 00 + 250 g di farina Manitoba 7 g di sale 30 g di miele 4 g di lievito di birra disidratato 360 g di acqua tiepida 10 g di olio extra vergine di oliva + 2 cucchiai per ungere la teglia Per l'emulsione: 50 g di acqua 50 g di olio extra vergine di oliva Per la copertura: 60 g di zucchero semolato 300 g circa di prugne (io circa metà grandi e metà piccole) PROCEDIMENTO - Sciogliere il lievito in 100 g di acqua prelevati dal totale, mettere da parte fino a quando non si forma la schiuma. - Intanto inserire la farina in una ciotola ampia. Fare un cratere al centro e una piccola fossetta al lato dove si inserirà il sale (che non dovrà andare in contatto diretto con il lievito) (Foto 1). - Inserire quindi al centro anche il lievito sciolto nell'acqua e iniziare a mescolare con un cucchiaio partendo dal centro e incorporando a mano a mano più farina. Unire anche l'acqua rimanente e l'olio. Mescolare fino a quando tutto inizia a stare assieme. Sarà comunque un impasto molto molle e per niente liscio (Foto 2). - Coprire con pellicola trasparente e riporre in luogo caldo e asciutto (io nel forno spento con la luce accesa) fino al raddoppio, cioè circa un'ora e mezza. La temperatura corretta per la lievitazione dovrebbe essere intorno ai 28º C. - Poco prima di riprendere la ciotola preparare la teglia (io ho utilizzato la leccarda del forno). Rivestirla di carta forno e spennellare quest'ultima uniformemente con due cucchiai di olio extra vergine. Lavare, asciugare e tagliare la frutta a fettine (se sono piccoline a metà). Preparare l'emulsione mescolando olio e acqua. - Terminata la lievitazione (Foto 3) rovesciare l'impasto nella teglia e stenderlo con le dita unte di olio senza fare eccessiva forza. Allargarla fin quando non sembra opporre resistenza (Foto 4), quindi lasciarla riposare nuovamente per circa mezz'ora nel forno spento. - Riprendere la teglia e sempre con le dita unte riprendere a stendere la pasta che a questo punto dovrebbe arrivare con facilità a ricoprire l'intera teglia. Se così non fosse lasciate riposare ancora qualche minuto senza insistere. - Stesa la pasta praticare i buchini caratteristici con le dita e versare l'emulsione di acqua e olio in modo il più possibile uniforme. Quindi distribuire metà dello zucchero, le fettine di frutta e quindi l'altra metà dello zucchero (Foto 5). - Accendere il forno a 200º e, nel frattempo che il forno raggiunge la temperatura, lasciare riposare la focaccia coperta con pellicola. - Cuocere la focaccia per circa 20 minuti o comunque fino a quando la superficie non sia ben dorata (Foto 6). NOTA - Gustare ancora tiepida. Meglio se viene consumata in giornata. Il giorno dopo, se conservata al fresco avvolta nella pellicola, conserva comunque ancora morbidezza (non sarà ovviamente come appena sfornata ma si può scaldare qualche secondo in microonde per una resa migliore).
Per un po' è stato il tormentone del web... La torta con la marmellata nell'impasto. (Solo a pronunciarla mi aumenta la salivazione! A voi no??) Segnata nella lista delle mie ricette da provare da un bel po' è rimasta in attesa di una marmellata degna di tale prelibatezza. E la marmellata è arrivata. Il dono di una cara amica: una marmellata di arance fatta in casa e non buona, di più! Con tante scorzette di arancia dentro proprio come vuole Nigella. Si perché l'idea originale è proprio di Nigella Lawson. Come dire, una garanzia: Nigella-cioccolato-marmellata arance. Non ci ho pensato molto e mi sono messa all'opera prima di ripulire il prezioso vasetto a cucchiaiate! La mia è in versione gluten free, mi sono affidata al blog Cardamomo&Co. per lo sglutinamento e il risultato è stato ottimo! Credo che d'ora in avanti utilizzerò sempre più spesso la farina di riso nei dolci, gradisco molto la consistenza che dà. Poi qui la morbidezza è assicurata dalla marmellata... Insomma una delizia, un dolce soffice e umido che vi sorprenderà, da ogni punto di vista lo consideriate... scommettiamo?? Per quanto riguarda il "gluten-free" vi consiglio di provarla in queste vesti anche se non ne avete necessità. Se possibile credo sia ancora più particolare, oltre che buonissima come l'originale! INGREDIENTI (Per una teglia da 20 cm di diametro circa) 125 g di burro 100 g di cioccolato fondente 300 g di marmellata di arance* 120 g di zucchero semolato (nell'originale 150 g)** 2 uova grandi 100 g di farina di riso finissimo 30 g di fecola di patate 15 g di maizena (amido di mais) 5 g di lievito per dolci PREPARAZIONE - Sciogliere il burro in un pentolino dal fondo spesso quando è sciolto aggiungere il cioccolato fuori dal fuoco, mescolando fino a fare sciogliere bene anche quest'ultimo (io ho disubbidito e ho fatto tutta l'operazione a bagnomaria). - Unire quindi al composto appena ottenuto la marmellata, lo zucchero, le uova (leggermente sbattute a parte) e infine le polveri. Amalgamare bene il tutto. - Foderare la tortiera con carta forno e impostare il forno a 180º (statico). - Versare l'impasto nella tortiera e, quando il forno raggiunge la temperatura, cuocere per circa 50 minuti. Vale la prova stecchino, che deve uscire asciutto dal centro della torta. - Sfornare e lasciare intiepidire qualche minuto prima di sformare. - Cospargere a piacere con zucchero a velo e decorare con qualche scorza di arancia o con quello che avete a disposizione (come ho fatto io ;P). Può essere servita anche tiepida con un ciuffo di panna. NOTE * Potete utilizzare la confettura preferita. Nasce così, come dicevo sopra, ma è stata provata da diverse amiche blogger un po' in tutte le "salse" e non ho mai trovato nessuno che si lamentasse del risultato. ;) ** Come vedete ho ridotto lo zucchero rispetto all'originale e nel mio caso avrei potuto ridurre ancora perché la mia marmellata era già molto dolce. Prossima volta proverò con 100 g. - Tutti gli ingredienti possono essere contaminati da glutine quindi verificate sulle singole confezioni che ne sia garantita l'assenza, in caso dovesse essere destinata a celiaci.
Se amate le pesche e amate la frutta in un dolce, questa torta vi piacerà sicuramente. L'idea iniziale era quella di non utilizzare il burro, di sostituirlo con l'olio e di inserire un vasetto di yogurt magro nell'impasto. Ho trovato in rete questa ricetta perfetta al mio scopo e mi sono messa all'opera. Cammin facendo però ho fatto una piccola variazione: memore della buonissima torta rovesciata agli agrumi ho pensato di utilizzare lo stesso sciroppo di quella deliziosa preparazione. Così addio ai miei buoni propositi di evitare in toto il burro. Comunque la quantità è minima e questo sciroppo a mio parere ci sta proprio bene: con la sua dolcezza contrasta piacevolmente con la lieve asprezza delle pesche non troppo mature. E vi assicuro che alla fine la torta non è troppo dolce e si può (quasi) dire che sia (quasi) light! :D INGREDIENTI (Per una teglia da 24 cm di diametro*) Per lo sciroppo: 100 g di zucchero di canna 45 g di burro 15 g di miele 10 g di succo di limone Per la torta: 400 g circa di pesche noci (o quelle che preferite) non troppo mature Poche gocce di succo di limone 3 uova medie 150 g di zucchero semolato 100 ml di olio di semi di girasole 125 g di yogurt bianco magro (un vasetto) 220 g di farina 1 bustina di lievito per dolci I semi di una bacca di vaniglia zucchero a velo per cospargere (facoltativo) PREPARAZIONE 1. Rivestite la teglia con carta forno appena bagnata e ben strizzata (questo vi permetterà di modellarla meglio sulla forma della vostra teglia). Come vedete in queste foto non l'ho fatto e me ne sono pentita! 2. Lavate e tagliate a fettine le pesche (io ho utilizzato pesche noci e ho lasciato la pelle). Versarvi il succo di limone (che servirà a non farle annerire) e se volete un cucchiaio di zucchero. Mescolate tenere da parte. 3. Preparate lo sciroppo: in un pentolino inserite tutti gli ingredienti necessari, portate sul fuoco e continuate a mescolare fino a quando lo zucchero non sarà sciolto. Versate nella teglia. 4. Disporre le fettine di pesca a raggiera fino a coprire l'intera superficie della teglia. 5. In una ciotola sbattere, con una frusta elettrica, le uova e lo zucchero per qualche minuto. 6. Unire quindi lo yogurt, l'olio, la farina setacciata con il lievito e i semi della bacca di vaniglia. Mescolare bene sempre con le fruste. 7. Versare l'impasto ottenuto sulla base di pesche, livellare col dorso di un cucchiaio. 8. Infornare in forno preriscaldato a 180º per circa 30/40 minuti. (Dopo la prima mezz'ora verificate con uno spiedino infilzato al centro della torta, se esce pulito la torta è pronta, diversamente coprite la superficie con un foglio di alluminio e proseguite fino a cottura). 9. Una volta sfornata attendete qualche minuto che la torta si intiepidisca, passate una lama lungo il bordo e rovesciate sul piatto da portata. NOTA * La parte difficile della preparazione di questa torta per me è stata sformarla senza combinare disastri quindi vi consiglio di non fare come me e non utilizzare una teglia a cerniera. Lo sciroppo potrebbe infilarsi nella fessura e perdersi ovunque tranne che nella vostra torta. Un peccato, oltre che un pericolo di inondazione del forno! Sempre per il motivo suddetto fate attenzione in fase di rovesciamento. Basterà un minimo di attenzione e andrà tutto a meraviglia e vedrete che soddisfazione quando la vostra torta rivelerà tutta la sua bellezza e bontà!
Questa ricetta non è farina del mio sacco, sarà meglio dare subito a Cesare quel che è di... Pietro&Genny!! Pietro, cuoco per passione nonchè papà di una carissima amica, Daniela, delizia spesso orde di amici famelici con i suoi piatti “forti”. Al suo fianco Genny, la mogliettina sorridente e abilissima ai fornelli, con la quale “coordina” magnificamente famiglia e cucina!! A casa di Genny e Pietro i pranzi e le cene in compagnia non sono mai nulla di lasciato al caso: studiati nei dettagli, nei tempi e negli ingredienti (sempre diversi, rigorosamente del territorio e della tradizione piemontese), la sensazione è quella di entrare in casa propria, in una famiglia accogliente e gioiosa, sempre piena di affetto per chiunque varchi la soglia... Ahh poter avere la loro ricetta della torta con la zucca...!!! L'uomo di casa ogni tanto ci prova: “ma perchè non fai quella torta con la zucca, il cioccolato e gli amaretti che faceva mia nonna...??” Forse – rispondo io puntuale - perchè non ho la minima idea di come farla?? :D Ma... Basta chiedere!! Ed ecco che la tanto desiderata ricetta arriva... questa volta tramite un sms di Daniela...! Benedetta tecnologia e... benedetta amicizia!!! :) Le dosi originali sono doppie rispetto a questa mia versione, perchè ho preferito fare un esperimento “in piccolo” ma me ne sono amaramente pentita, visto che è stata spazzolata prima ancora di riuscire a fare delle foto decenti... :P Grazie all'amica di una vita per la “soffiata” e grazie soprattutto a Pietro&Genny (chissà che non sia questa l'unica ricetta che vi rubo!!! :) ) INGREDIENTI (per una teglia rotonda da 20 cm) 500 g polpa di zucca 300 g mele 60 g zucchero + 2-3 cucchiai 160 g amaretti secchi 50 g cacao amaro 25 g farina 00 2 uova (tuorli e albumi separati) 1/2 bustina lievito per dolci 3-4 cucchiai di latte burro e pangrattato per lo stampo PREPARAZIONE Tagliare la zucca e le mele a dadini, inserire in un tegame con pochi cucchiai di latte e qualche cucchiaio di zucchero. Cuocere a fuoco lento con il coperchio fino a farla disfare. Passare al colino per eliminare il liquido eventuale in eccesso (questo passaggio potrebbe non essere necessario se la nostra zucca ha una polpa consistente) Tritare con il minipimer o al mixer la frutta, creando una poltiglia uniforme. Montare i tuorli con i 60 g di zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Tritare gli amaretti e unirli ai tuorli. Aggiungere la farina, il lievito, il cacao setacciati e la frutta. Montare a neve ben ferma gli albumi. Unirli delicatamente al resto con movimenti lenti dal basso verso l'alto, senza fretta, facendo incorporare aria e amalgamando bene. Imburrare uno stampo a cerniera da 20 cm e cospargere di pangrattato, facendolo aderire bene. Versare il prepararato nella teglia e infornare a 180° per 30 min, coprire con un foglio di alluminio, abbassare a 160° e proseguire la cottura per altri 20 -30 min (verificare con la prova stecchino, che dovrà uscire asciutto anche se non completamente pulito – è un dolce al cucchiaio e avrà la consistenza molto simile a quella di un budino). L'ultima fetta... :) NOTE: 1- A me non sono serviti, ma se doveste ottenere un composto molto denso anche dopo l'aggiunta degli albumi, potete unire all'occorrenza due-tre cucchiai di latte. Il composto finale deve essere piuttosto liquido. 2- L'originale, come detto sopra, aveva doppia dose, quindi presumo che fosse pensata per una teglia da 24 cm di diametro (questa informazione mi mancava). Se doveste optare per la dose doppia ricordatevi quindi di ridurre i tempi di cottura di conseguenza (potrebbe essere 15-20 min a 180° e altrettanti dopo la copertura con l'alluminio e forno a 160°)
In cucina i miei esperimenti sono sempre più numerosi. Da quando ho scoperto di avere abbastanza intuito per dosi e abbinamenti mi lancio in piccole imprese. Questo è uno di quegli esperimenti riusciti al primo colpo che mi spingono a provare, provare e provare... (Cit. Non ci resta che piangere). Dove sta qui l'esperimento? Utilizzare la farina di ceci invece della solita farina 00. Ok sono in fissa con la farina di ceci in questo periodo. Dopo le Chips e la mia gettonatissima farinata, avevo proprio voglia di sperimentare qualcos'altro di sfizioso con questa sorprendente farina. Questa volta ne è uscito un cake morbido, saporito e umido il giusto, buonissimo! La farina di ceci si sente, dona morbidezza, ma non predomina sulle verdure che potrete variare a piacere. Ottimo tiepido ma anche freddo, ora che la bella stagione lo permette potete gustarlo su un prato, durante un pic nic. Oppure in ufficio per un pranzo gustoso e sano. O in bella mostra ad un buffet o a pranzo o cena, per un aperitivo sfizioso o un antipasto originale. Insomma un pass partout da tenere a mente e che ripeterò spesso provando anche verdure diverse! INGREDIENTI (per una teglia da plumcake di circa 25x11 cm) 150 g di farina di ceci 150 g di farina integrale 1 bustina di lievito per torte salate 1 cucchiaino di sale 40 g di Grana Padano grattugiato 130 g di olio extra vergine di oliva delicato 160 g di latte intero 2 uova medie 150 g di zucchine 100 g di carote 250 g di peperoni 1 cipollotto (facoltativo) Sale, pepe q.b. PREPARAZIONE - Lavate le verdure, affettate zucchine e carote con una mandolina nel senso della lunghezza e i peperoni a listarelle (o tagliateli come preferite!). - Fate dorare uno spicchio d'aglio in un cucchiaio di olio e fate saltare le verdure separatamente salandole leggermente. - Tritate finemente il cipollotto se decidete di utilizzarlo. - In una ciotola inserite le farine, il sale e il lievito e mescolate. - Versate quindi l'olio e il latte a filo continuando a mescolare con una frusta a mano per evitare la formazione di grumi. - Unite un uovo per volta, questa volta con la frusta elettrica, facendo assorbire bene il primo prima di aggiungere il secondo. L'impasto sembrerà slegarsi, a questo punto, ma continuando a mescolare il composto assumerà un aspetto omogeneo e cremoso. - Scegliete qualche pezzetto di verdura per tipo da utilizzare per la decorazione. - Inserite le restanti verdure nel composto e mescolate bene. - Unite anche il cipollotto continuando a mescolare. Infine unite anche il formaggio grattugiato, sempre mescolando. - Regolate di sale e pepe. - Tagliate un foglio di carta forno, passatelo velocemente sotto l'acqua e strizzatelo bene. Rivestitevi la teglia da plumcake (col trucchetto della carta umida aderirà meglio alle pareti della teglia). - Versate quindi l'impasto ottenuto, livellandolo col dorso di un cucchiaio. - Decorate con le verdure tenute da parte. - Accendete il forno a 180º. - Quando il forno raggiunge la temperatura infornate per circa 40-45 minuti, dipende dal forno. Vale la prova stecchino, che deve uscire asciutto e pulito. Servite il vostro plumcake alle verdure tiepido o anche freddo. Conservartelo per un paio di giorni in frigo, coperto con pellicola alimentare. Noi lo troviamo buonissimo anche il giorno dopo. Oltre non è andato. ;)
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